Cos’è il navigator voluto da Di Maio?


Nota: questo post analizza la scelta dell’anglicismo navigator nel contesto istituzionale italiano; le informazioni sono state raccolte nel dicembre 2018 in seguito agli annunci del ministro del lavoro Di Maio. Nel successivo decreto legge 28/1/2019 n. 4, Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, non appare mai il termine “navigator” e viene invece usato “tutor”. A inizio marzo 2019 non si trovano ancora informazioni ufficiali sulla figura del “navigator” in nessuno dei siti istituzionali di riferimento (Ministero del Lavoro, ANPAL e Reddito di Cittadinanza).

Aggiornamento 18 aprile 2019: ANPAL ha aperto le iscrizioni per presentare domanda come navigator ma la descrizione del ruolo è vaga e poco comprensibile: dettagli in Definizione di navigator? Ancora in alto mare…


Il 4 dicembre 2018 il ministro del lavoro Luigi di Maio ha annunciato una nuova figura legata al reddito di cittadinanza, il navigator.

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Rimangono però molti dubbi sia sul nuovo concetto che sul nome, ennesimo anglicismo istituzionale che Giuseppe Antonelli ha perfettamente inquadrato in Di Maio, il «navigator» e l’inglesorum della politica.

Aggiungo alcune informazioni terminologiche e lessicali che ribadiscono che in un contesto italiano navigator è un anglicismo superfluo e fuorviante.

Temo che neppure Di Maio abbia le idee molto chiare sul significato che gli si deve attribuire e su come si differenzi dalla parola italiana navigatore.

Navigator vs tutor 

In un intervento del 26 novembre sullo stesso argomento, Di Maio aveva descritto la figura del tutor, limitandosi a un unico accenno all’anglicismo come parola alternativa. Per Di Maio, ciascun beneficiario del reddito di cittadinanza sarà affiancato da un tutor o navigator che lo raggiungerà dovunque egli sia e gli dirà: “Guarda se tu prendi il reddito devi fare quello che ti dico perché il mio obiettivo da tutor è farti assumere”.

Tutor è un anglicismo in uso da quasi 40 anni, molto diffuso sia nella scuola che nel mondo del lavoro e quindi facilmente comprensibile, eppure nel giro di pochi giorni Di Maio l’ha abbandonato a favore di navigator.

Non ha però chiarito se il navigator sostituisce definitivamente il tutor e quindi se si tratti di un ruolo diverso e innovativo, oppure se il nuovo anglicismo sia solo un’operazione “cosmetica” di cambiamento lessicale.

Navigator, un ruolo poco chiaro

Di Maio fa sicuramente riferimento a un piano presentato lo scorso ottobre da Mimmo Parisi, docente di statistica applicata e sociologia alla Mississippi State University. Nel documento si trovano alcune occorrenze di navigator, senza però alcuna descrizione o definizione del ruolo, dei suoi requisiti e delle sue mansioni.

Un esempio d’uso:

1 l navigator mostra a Mario alcune informazioni del mercato del lavoro 2 Il navigator mette Mario in collegamento con un programma di formazione di sei mesi per ottenere la qualifica necessaria  3  Il navigator registra tutti i servizi offerti a Mario nel sistema online.

Senza spiegazioni potrebbe anche venire il dubbio che il navigator non sia una persona ma invece un insieme di servizi oppure un’app – sono alcuni dei significati alternativi che navigator può avere in inglese in questi contesti.

Il navigator del labor exchange

Il piano di Parisi contiene anche altri anglicismi* tra cui labor exchange, che i media hanno descritto come “incrocio in tempo reale tra domanda e offerte di lavoro” ma che in realtà nell’inglese americano può avere un significato simile a job centre o employment agency, quindi un centro per l’occupazione.

 Labor Exchange Refers to the services provided to job seekers and employers by the State Employment Services Agencies, or other designated entities.  Preparatory services to job seekers may include assessment, testing, counseling, provision of labor market information, targeted job development, resulting in job referral and follow-up with former applicants and prospective employers.

In questo contesto, negli Stati Uniti i labor exchange possono fornire servizi descritti come navigator o concierge che servono a facilitare le transazioni tra disoccupati, datori di lavoro e altri intermediari che operano in questo ambito (helping job seekers navigate the labor market). Fonte: State and Local Labor Exchange Services.

È un’accezione non riconducibile direttamente al lavoro di Parisi, su cui non si trovano molte informazioni, ma congruente con quanto descritto nel piano presentato dai media italiani. Sono però possibili anche altre interpretazioni.

Il navigator digitale

In informatica un navigator è un programma che consente di accedere a un sistema informativo con un’interfaccia che facilita le ricerche. Il verbo navigate, a differenza dell’italiano navigare, può essere transitivo (ad es. navigate a page, navigate a system, navigate an archive), e un navigator di solito è software che consente di muoversi e orientarsi agevolmente tra tante informazioni disponibili.

Sul mercato americano esistono varie app per la ricerca di offerte di lavoro che hanno navigator nel nome. Alcuni media avevano interpretato il navigator del documento di Parisi proprio in questo senso, ad es. in Ecco la bozza sui centri per l’impiego: app per le pratiche, e c’è lo psicologo si legge altro strumento sarà il navigator, che permette di selezionare (e registrare) i servizi di formazione disponibili per chi riceve il sussidio.

Sono funzionalità offerte anche dalla piattaforma Mississippi Works, una soluzione informatica sviluppata dal team di Parisi per fare incontrare le offerte e le domande di lavoro nel Mississippi. Nell’interfaccia e nelle pagine del sito però non appare mai la parola navigator.

logo Mississippi Works

Il navigator consulente o assistente

Un navigator però può essere anche una persona che fa particolari servizi di assistenza. Ad esempio, nella Mississippi State University, dove lavora Parisi, i career-life navigators aiutano ad orientarsi tra le risorse disponibili per gestire al meglio la work-life balance (equilibrio tra lavoro e vita privata). Una descrizione: navigators guide and direct faculty and staff to multiple resources so they can make informed decisions based on individual situations.

Nella stessa università i Freshman Year Navigators sono invece studenti che aiutano le matricole ad orientarsi durante il primo anno di università con informazioni logistiche e consigli pratici. Anche nelle università italiane esiste questo servizio: gli studenti che lo forniscono si chiamano tutor!

In inglese l’uso figurato di navigator come persona di riferimento è riconducibile ad alcune accezioni del lessico comune: il navigator è chi è al timone di una nave (e in senso più generico chi naviga) ma è anche il navigatore che dà indicazioni di guida al pilota, ad es. in un rally automobilistico.

Incongruenze lessicali

Di Maio ha optato per l’interpretazione navigator = persona che guida, però ho il sospetto che non abbia afferrato in pieno la metafora sottostante.

Ho notato infatti alcune incongruenze nei verbi che associa alla figura del navigator. Se da un lato afferma che il navigator indirizza verso la formazione e orienta chi cerca lavoro, dall’altro dice anche che il navigator deve seguire un ragazzo o un meno giovane che ha perso il posto di lavoro, lo prende in carico e inoltre farà da controllore.

I verbi evidenziati tornerebbero però ad essere coerenti se sostituiamo navigator con tutor.

In conclusione…

L’anglicismo navigator è ambiguo e poco trasparente. Per associazione ai navigatori (satellitari) anche chi non parla inglese intuisce che riguarda qualcosa o qualcuno che dà indicazioni e specifica direzioni, ma troverà difficile risalire all’accezione corretta senza avere informazioni specifiche.

Scelte lessicali istituzionali superficiali e poco ragionate come questa dimostrano mancanza di rispetto per i cittadini. Eppure sarebbe facile evitarle, ad esempio basterebbe seguire i criteri di condotta per l’uso degli anglicismi di Francesco Sabatini:

1 Sei veramente padrone del significato di quel termine?  2 Lo sai pronunciare correttamente?  3 Lo sai anche scrivere correttamente?  4 Sei sicuro che il tuo interlocutore lo comprende?

Chiedo troppo?

Intanto ho aggiunto navigator all’Elenco di anglicismi istituzionali.

Aggiornamento aprile 2019 –  ANPAL ha aperto le iscrizioni per candidarsi a diventare navigator ma la descrizione del ruolo rimane molto vaga. Pare però molto ridimensionata la funzione di guida e di orientatore di questa nuova figura professionale. Dettagli in Definizione di navigator? Ancora in alto mare…


* Tra gli anglicismi nel piano di Parisi il più ridicolo è job-vite, un invito (invite?) a candidarsi per un lavoro.

Aggiornamenti 2019

Nei primi giorni di gennaio 2019 Mimmo Parisi è stato intervistato da diverse testate italiane. Rimangono parecchi punti oscuri, a cominciare dalla necessità di risemantizzare l’anglicismo navigator preferendolo a tutor.

Definizione da La Stampa:

Il “navigator”, figura lanciata a inizio dicembre dal ministro Luigi di Maio, è un tutor che aiuterà i beneficiari del reddito di cittadinanza a cercare e trovare un altro posto di lavoro, guidandoli tra le diverse proposte che arriveranno.

A Il Fatto Quotidiano Parisi invece ha spiegato che il navigator “comprende il contesto dal quale i lavoratori vengono e li aiuta a orientarsi in modo da superare le difficoltà” (conferma quindi che la metafora sottostante è navigator = persona che guida).

io sono il tuo navigator


Nelle interviste citate qui sopra vengono usati anche altri anglicismi che suscitano perplessità perché appaiono usati impropriamente.

Cybernetic state

A proposito dei centri per l’impiego, Parisi ha dichiarato a La Stampa: “Partiremo dalle strutture che già abbiamo, ma saranno rivoluzionati grazie alle nuove tecnologie. Il modello chiave è la creazione di un cybernetic state: un ecosistema di dati focalizzato sull’utilizzo di tecnologie come il machine learning, l’intelligenza artificiale e il Cloud”.

Ho chiesto ragguagli al giornalista che però non ha saputo chiarire il significato dell’affermazione e si è limitato a rispondere “Intende un modello del tutto informatizzato […] c’è ancora davvero poco di concreto”, quindi non è neppure chiaro se con state Parisi intenda stato nel senso di organizzazione politico-istituzionale e giuridica di un paese e se cybernetic faccia davvero riferimento alla cibernetica, la disciplina che studia le analogie tra i sistemi di regolazione e comunicazione delle macchine e degli organismi viventi, o forse intenda invece cyber- nel senso comune inglese di “digitale, relativo a Internet”.

Dashboard

A Il Fatto Quotidiano Parisi ha invece dichiarato “Ogni navigator dovrà seguire 100-150 persone, per ciascuno compila una “dashboard”, una scheda di profilazione, con le competenze già acquisite e gli ostacoli da superare per tornare nel mercato del lavoro.

In inglese però dashboard non significa scheda e non è qualcosa che si compila: nel lessico comune è il cruscotto delle automobili o la plancia di altri veicoli e in informatica indica un particolare tipo di interfaccia per analizzare e gestire dati e accedere a strumenti specifici.
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Peccato che i giornalisti non chiedano agli intervistati di chiarire le loro affermazioni ma le ripropongano letteralmente ai lettori senza preoccuparsi che siano davvero comprensibili.

Modello Mississippi

Curioso anche che sul cosiddetto “Modello Mississippi” attribuito a Parisi non si riescano a trovare informazioni dettagliate in inglese, neppure in Google Scholar: l’unico riferimento disponibile pare essere Local Workforce Development Board 2016-2020 Strategic Plan, in cui comunque non appare mai la parola navigator.

Si tratta però di un progetto estremamente recente e non ancora pienamente testato e mi pare poco probabile che il governo italiano abbia potuto prendere a modello un piano di cui non è ancora verificata l’efficacia e pensato per una realtà locale che ha ben poco in comune con l’Italia. Il Mississippi infatti ha l’economia meno sviluppata degli Stati Uniti: di tradizione agricola e non industriale, ha poche infrastrutture ed è lo stato con il reddito pro capite e il tasso di occupazione più bassi degli Stati Uniti.

copertina dello studio con la carta dello stato del Mississippi


Nuovi post in tema: Navigator e Card Rdc? Ufficialmente inesistenti! (febbraio 2019) e Definizione di navigator? Ancora in alto mare… (aprile 2019)


6 commenti su “Cos’è il navigator voluto da Di Maio?”

  1. Marco:

    qualcuno gli avra’ detto che il tutor e’ quello che fa prendere le multe in autostrada ed era meglio cambiare nome

  2. Missaggia Pia laura:

    Finalmente spiegazioni esaurienti per una povera casalinga che, se esposte bene, sono comprensibili. Quasi quasi rimpiango Mussolini per quanto riguardava il rispetto della nostra lingua.
    Genericamente parlando noto che I ns politici o si.o ignoranti o vogliono continuare a tenerci ignoranti e propinarci fake news.

  3. alessandra pazzagli:

    Mi piacerebbe tanto vedere Rai Storia fra 50 anni. Purtroppo non mi sarà possibile.

  4. Paolo Della Sala:

    Scusate, ma come mai non si parla di origine dei termini?
    |navigheitor| è sì un anglicismo come |tutor|, ma è soprattutto una parola latina, utilizzata dalla lingua inglese.
    Sintomatica ignoranza vuole che da |Navigo, navigavi, navigatum, navigare|, si prenda il sostantivo |navigator| pari pari dall’inglese.
    Invece di pronunciare la parola nel modo corretto, la prendiamo dalla lingua errata e con la pronuncia errata.
    Idem per |TiuTOR|…
    Siamo ridotti male…

  5. Licia:

    Navigator e tutor sono anglolatinismi (o più genericamente xenolatinismi), parole di origine latina che però sono entrate in italiano attraverso l’inglese e quindi spesso prevale la pronuncia inglese.

    Altri esempi in Inglese, latino e termini informatici. In generale, se la parola entra nella lingua attraverso testi scritti, è più probabile che prevalga una pronuncia simile a quella latina, se invece oralmente (ad es. attraverso la televisione) tende ad affermarsi la pronuncia usata da chi per primo introduce la parola. Nel caso di navigator, il ministro Di Maio ha sempre detto “navigheitor”.

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