Accometaggio: parola “meteora” o “cometa”?

Rosetta prossima all’accometaggio

Il 30 settembre 2016 la sonda Rosetta termina la sua missione entrando in collisione con la cometa 7P/Churyumov-Gerasimenko. Si può seguire l’evento sul sito dell’European Space Agency e su Rai Scuola.

In questa occasione nei media è ricomparsa la parola accometaggio, una reinterpretazione arbitraria di atterraggio usata per la prima volta nel 2014 per il lander Philae. Stavolta però pare un eufemismo che lascia solo intuire che quello di Rosetta sarà uno schianto.

Per descrivere il ritorno di accometaggio dopo la sua prima breve apparizione si potrebbe dire che non è una parola “meteora”, come tutti gli occasionalismi, ma una parola “cometa” perché in futuro potrebbe ricomparire – se verranno mandate altre sonde su altre comete. È una metafora forse un po’ tirata ma sicuramente più trasparente delle “Cicale linguistiche” americane!

Altri esempi di parole “cometa” sono nomi, neoformazioni e hashtag associati a eventi, celebrazioni o iniziative ricorrenti. Esempi in inglese: Veganuary, Movember e Stoptober e #ashtag. In italiano l’esempio più tipico per me è ammartaggio, parola coniata nel 1969 e poi riapparsa ad ogni atterraggio di veicoli spaziali su Marte.


Futuro nel passato

La fase finale della missione di Rosetta è riassunta in un cartone animato dell’ESA. Non è solo accattivante ma anche chiaro e istruttivo e penso possa essere utile come strumento didattico, anche linguistico. La voce narrante infatti fa un uso del condizionale passato che difficilmente i bambini incontrano nell’italiano parlato:

Di solito il condizionale passato usato per esprimere il futuro nel passato si trova in proposizioni completive, cioè in frasi subordinate, come ad es. avevano confermato che l’impatto sarebbe avvenuto il 30 settembre.

È invece poco comune in frasi principali ma si può incontrare nella lingua letteraria. Esempi dal cartone animato: Gli scienziati sarebbero sicuramente rimasti occupati per decenni ad analizzare le scoperte di Rosetta. […] Rosetta avrebbe puntato a un posto molto interessante sulla testa della cometa.

È una scelta stilistica coerente con il tipo di narrazione scelto, segnalato dalla scritta Once upon a time…(“C’era una volta…”) che appare all’inizio. Mi pare anche una conferma dell’attenzione di ESA per tutti gli aspetti della comunicazione: altri esempi in Dialoghi tra sonde.   .
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6 commenti su “Accometaggio: parola “meteora” o “cometa”?”

  1. Liloh:

    E poi la parte “terra” in “atterraggio” non è riferita al pianeta Terra, ma al significato originario della parola “terra” intesa come “suolo”. Quindi gli “accometaggi”, come gli allunaggi e gli ammartaggi, non esistono: sono sempre atterraggi di qualcosa che si posa su un certo suolo. Ma a questo punto esistono ancora i giornalisti?

  2. Liloh:

    @Licia
    Verissimo; solo che distrattamente non ci ho cliccato sopra, e comunque, come si suol dire, repetita juvant, no? Ho la sensazione che i distrattoni che non cliccheranno su quel link siano molti di più di quelli che non leggeranno il mio commento.

  3. Alpha T:

    Io farei una missione di esplorazione su Quaoar solo per il gusto di dover dire che la sonda è acquaoarata.

  4. Licia:

    @Liloh 🙂

    @Alpha T al limite accorpocelestaggio 😉

    Ne approfitto per aggiungere l’ultimo video di ESA su Rosetta, rilasciato in occasione dell’impatto. Davvero complimenti al team che ha gestito tutta la comunicazione:

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