Post con tag “pseudoanglicismi”
Liftare, vipera templare e acqua micellare
La pubblicità del cosmetico Empoison, vista da Luca Sommacal, si presta ad alcune osservazioni linguistiche.
Vipera templare
L’espressione al Siero di Vipera Templare è un esempio di Abuso delle Maiuscole perché vipera templare è un nome comune che non le richiede. È usato quasi esclusivamente nell’industria cosmetica ed è un calco dell’inglese temple viper, che ha origine dalla numerosa presenza del rettile presso un tempio malese (nome scientifico: Tropidolaemus wagleri).
Inglese farlocco: free vax
Immagine: schermata dalla home page di Repubblica del 4 giugno 2017
Repubblica e Corriere della Sera riferiscono che in una manifestazione antivaccinista del 4 giugno 2017 a Bologna è stata usata la locuzione free vax, già condivisa su Facebook e apparsa poi anche come hashtag #freevax in alcuni tweet (esempi qui, qui e qui).
Inglese farlocco: Contamination Lab (CLab)
Per la serie anglicismi istituzionali:
Se non sapete già cos’è un Contamination Lab, prima di continuare a leggere provate a pensare cosa vi suggerisce il nome e poi verificate qui sotto se avete indovinato.
Inglese farlocco: job on call
In una notizia alla radio sull’abolizione dei voucher per il lavoro occasionale ho sentito dire più volte “giòbbon col”, senza alcuna spiegazione. Ho dovuto riflettere per capire che era una sequenza per me insolita di tre parole inglesi, job on call.
Definizione di job on call dal sito dell’INPS: “contratto di lavoro subordinato con il quale il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro per svolgere prestazioni di carattere discontinuo o intermittente”. L’INPS specifica anche che job on call è sinonimo di lavoro a chiamata e di lavoro intermittente.
Inglese farlocco: Sm@rtCupRecall
Conoscete già questo servizio pubblico italiano?
Se non l’avete mai visto, dal nome riuscite a capire il contesto in cui è usato, di cosa si tratta e a chi è destinato?
Non è “porn food” (e neppure “nazi grammar”)
In questi titoli c’è un esempio di anglicismo scopiazzato male:
Chi li ha scritti ha fatto confusione tra porn food, “cibo pornografico”, e food porn, una locuzione informale inglese che non ha connotazioni sessuali ma indica una o più immagini che ritraggono cibo in modo particolarmente appetitoso o esteticamente allettante.
Body: non sempre un falso amico
L’anglicismo body ricorre spesso nelle raccolte di falsi amici o meglio di pseudoprestiti, parole che nella lingua di origine hanno un altro significato (o non esistono). Viene osservato che in inglese body significa corpo o cadavere ma non l’indumento, che si chiama invece bodysuit, di cui body è un abbreviazione impropria che privilegia il determinante (body) anziché il determinato (suit). Sono però indicazioni spesso obsolete.
Shopper a Milano e a Roma (e altri anglicismi)
A cosa vi fa pensare l’anglicismo shopper? È maschile o femminile?
A quanto pare il tipo di borsa che in italiano viene chiamato shopper (dall’inglese shopper bag) varia a seconda di dove si vive.
Per i dizionari lo shopper è il sacchetto di carta o plastica con manici fornito ai clienti dei negozi per il trasporto della merce acquistata. A Milano invece la shopper può essere una borsa da donna in pelle o altri materiali dalla forma squadrata e due manici (l’accezione che mi è più familiare), oppure la tipica borsa di tela che si riceve in omaggio. A Roma invece shopper (genere?) dovrebbe essere la borsa per la spesa.
Italian sounding e inglese farlocco
Sicuramente avete sentito parlare di Italian Sounding, il fenomeno che l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE) ha descritto come “contraffazione imitativa” e definito come “il processo di diffusione all’estero di prodotti che presentano nomi, loghi, colori o slogan riconducibili all’Italia ma che di fatto non hanno nulla a che vedere con l’autenticità dei prodotti made in Italy”.
In un certo senso però proprio la locuzione Italian Sounding è un esempio di “contraffazione imitativa”, ma della lingua inglese!
Inglese farlocco per le scuole: *bulloff
Questa immagine riassume le 10 azioni del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyber-bullismo a scuola 2016/2017 del Ministero dell’Istruzione:
La settima azione è denominata Verso una scuola amica “bulloff”. Nel piano non c’è alcuna spiegazione di cosa si intenda ma immagino che chi non sa l’inglese interpreti bulloff come “repellente per bulli”, magari grazie all’associazione con la lozione antizanzare Off!
GOAT, beacher e altre parole olimpiche
Premessa: non ho guardato nessuna gara delle Olimpiadi 2016 a Rio ma ho comunque notato varie espressioni ricorrenti nei principali media e nei tweet.
Ho già descritto cupping e tripla tripla. Aggiungo altre parole o annotazioni lessicali che nelle scorse settimane hanno attirato la mia attenzione, sia in inglese che in italiano.
GOAT
Nell’inglese americano c’è stato un grande uso dell’acronimo GOAT associato ai nomi di atleti pluripremiati come Michael Phelps, Usain Bolt e Simone Biles (esempi). GOAT è l’acronimo di Greatest Of All Times e inizialmente indicava Muhammad Ali, che si autodefiniva il più grande di tutti i tempi.
Inglese farlocco: bau beach e bee beach
Siamo già in piena silly season, perlomeno a giudicare da questa notizia intitolata Torvaianica, porta la pecora in spiaggia. I vigili lo multano, dove si legge:
Più che la scena, è surreale l’inglese farlocco: in italiano è ormai diffusissima la locuzione bau beach (“spiaggia per i cani”) ma in inglese non ha alcun senso. Ce l’ha invece bee beach ma il significato è tutt’altro, spiaggia delle api.
“un ticket per un beverage e due food”
Descrizione di un evento campano vista da Mario Passariello:
Sarei curiosa di chiedere a chi ha scritto questo testo perché ritenga che gli anglicismi usati siano preferibili a luogo, biglietto, bevanda e piatti (o degustazioni o assaggi, se le porzioni sono piccole). Evidenzierei anche alcuni errori d’uso tipici dell’inglese farlocco.
Street food si scrive senza trattino e con le iniziali minuscole. È un anglicismo ormai diffusissimo, però vorrei far notare che all’Expo veniva usato cibo di strada (esempi), anche per paesi esotici, e quindi non vedo perché non si possa fare lo stesso altrove.
Archistar, pseudoanglicismo
Nelle notizie sulla scomparsa di Zaha Hadid è ricorrente la parola archistar, immancabile quando l’argomento è un architetto di grande fama e successo.
È una parola curiosa perché sembra un anglicismo, modellato su superstar o rockstar, e invece ha origine italiana. È stata coniata nel 2003 dalle autrici del saggio Lo spettacolo dell’architettura. Profilo dell’archistar© , Gabriella Lo Ricco e Silvia Micheli, che l’hanno anche “brevettata”: dettagli in Archistar, parola di copyright.
Siete ancora in temporary.
Una pubblicità che si vede in questi giorni in alcune stazioni della metropolitana a Milano:
Non conoscevo il marchio Il Viaggiatore Goloso e ho dovuto leggere la descrizione sotto all’immagine per capire di cosa si trattasse e rendermi conto che SIETE ANCORA IN TEMPORARY non era solamente un gioco di parole con inglese farlocco ma conteneva anche uno pseudoanglicismo.