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Inglese farlocco lombardo: Tourism Act
Tourism Act è il nome di una giornata organizzata dalla Regione Lombardia (“l’evento dell’anno dedicato al turismo”) che comprende varie iniziative e riguarda anche l’attuazione della legge regionale n. 27/2015, Disposizioni in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo.
Il nome Tourism Act è una conferma che nelle istituzioni italiane la parola inglese act viene usata a sproposito per descrivere qualsiasi cosa a cui si vuole dare un carattere ufficiale: proposte di legge, provvedimenti e iniziative varie.
In che senso stokkano tutto?
Se negli ultimi mesi siete passati davanti a negozi di casalinghi della catena Kasanova, anche voi avrete notato le enormi scritte STOKKIAMO TUTTO. È chiaro che si tratta di una promozione, ma cosa intendono esattamente con stokkare?
Stock e stoccare
L’anglicismo stock è in uso da tempo in italiano con il significato di giacenza o grande quantità di merci o prodotti disponibili per la vendita, in particolare in blocco.
“Signior Nicola capiscio che…”
Avete già sorriso per la lettera condivisa sui social quest’estate ma in giro da qualche anno?
Che effetto vi fa la storia della signora che si è trovata il bucato “impuzzato” dalla grigliata del vicino del piano di sotto e fa presagire che quando sparecchia la tavola si vendicherà? 😀
Prospetti umani
Un sito di notizie di attualità ha fatto questa affermazione sul giocatore di basket sloveno Luka Doncic:
Le sue prestazioni hanno confermato le previsioni di quelli che da mesi ne parlano come del miglior prospetto europeo del 21esimo secolo. |
Anche se non fosse citata la fonte americana, ci sono due particolari che fanno capire che si tratta di una traduzione troppo frettolosa dall’inglese:
Parola dell’estate 2017: turismofobia
Turismofobia, sostantivo femminile: avversione o intolleranza esagerate verso i turisti.
Sembra un neologismo italiano ma in origine è una parola spagnola pronunciata turismofóbia. È nata in ambito accademico e poi se ne sono appropriati i media per descrivere l’ostilità crescente dei residenti nei confronti dei visitatori, fenomeno che si è acutizzato nell’estate 2017.
Al turismo vengono attribuiti sovraffollamento dei luoghi di interesse e dei mezzi di trasporto, danni all’ambiente (ad es. causati dalle navi da crociera), comportamenti irrispettosi o illeciti (ad es. causa ubriachezza), indisponibilità di abitazioni per le persone del luogo (per i proprietari è più lucrativo affittarle ai turisti) e altri disagi.
Per Trump grand jury, per Clinton gran giurì
La politica americana descritta dai media italiani continua a dare spunti per osservazioni linguistiche. Notizia di oggi:
Grand Jury vs grand jury
Nel titolo e nel testo dell’articolo Grand Jury è sempre scritto con le iniziali maiuscole, come in altri media italiani, ma non è un nome proprio e quindi andrebbero usate le minuscole.
Presumo che i giornalisti italiani siano stati tratti in inganno dal title case dei media americani: è la convenzione che nei titoli prevede iniziali maiuscole per sostantivi, aggettivi e verbi o addirittura tutte le parole. Esempio:
Liftare, vipera templare e acqua micellare
La pubblicità del cosmetico Empoison, vista da Luca Sommacal, si presta ad alcune osservazioni linguistiche.
Vipera templare
L’espressione al Siero di Vipera Templare è un esempio di Abuso delle Maiuscole perché vipera templare è un nome comune che non le richiede. È usato quasi esclusivamente nell’industria cosmetica ed è un calco dell’inglese temple viper, che ha origine dalla numerosa presenza del rettile presso un tempio malese (nome scientifico: Tropidolaemus wagleri).
Maiuscolite d’Estate
Nel numero di luglio della rivista gratuita di un noto supermercato tutte le occorrenze della parola estate sono scritte con l’iniziale maiuscola: durante l’Estate, in vista dell’Estate, approfittate dell’Estate, merenda d’Estate ecc.
I nomi delle stagioni si scrivono con iniziale minuscola e quindi è stata applicata una regola arbitraria, presumo per coerenza con i nomi dei mesi che in tutti i numeri della rivista sono scritti impropriamente con l’iniziale maiuscola.
*traccie e altri tipi di errori
Notiziola dal Corriere della Sera:
Il Ministero ha poi corretto *traccie in tracce e ha diffuso una nota in cui si legge: «Abbiamo visto il refuso sul sito degli Esami di Stato e siamo subito intervenuti per farlo correggere. Si tratta di un errore di battitura, di un errore materiale […]».
Le parole che ho evidenziato – errore di ortografia, svista, refuso, errore di battitura, errore materiale – sono veramente sinonimi intercambiabili?
#Covfefe: parola insolita, pronuncia ostica!
Anche chi non usa Twitter probabilmente ha saputo del tweet criptico mandato da Donald Trump ieri poco dopo mezzanotte (6 di mattina in Italia) e cancellato solo qualche ora dopo:
Cosa vuol dire covfefe, parola inesistente in inglese? È quasi sicuramente un refuso per coverage, infatti le lettere per erage e fefe sono vicine sulla tastiera. Al tweet monco (“nonostante la continua copertura negativa della stampa”) mancava comunque un seguito che non c’è stato e il nuovo messaggio di Trump, sei ore più tardi, non ha chiarito nulla:
Macron e altri diacritici
Spiritosaggine che circola tra i linguisti (via Adam Schembri):
Gli accenti acuto e circonflesso sono subito riconoscibili ma forse non tutti sanno che macron è il segno di vocale lunga. Nelle lingue europee è usato solo in lettone (ā, ē, ī e ū) e in lituano (ū), sia per le minuscole che per le maiuscole.
Segni diacritici
Un segno diacritico (dal greco διακριτικός “atto a distinguere”) è un elemento grafico che viene sovrapposto, sottoposto, anteposto o posposto a una lettera dell’alfabeto e le conferisce un significato speciale, ad es. una pronuncia diversa.
USA: numero verde contro gli alieni!
Ieri negli Stati Uniti è stato attivato un numero verde molto controverso a cui possono rivolgersi cittadini statunitensi vittime di reati commessi da chi è immigrato illegalmente nel paese, in inglese burocratico impacted by crimes committed by illegal aliens.
Le linee sono state subito intasate da chi invece ha segnalato efferatezze commesse da extraterrestri (rapimenti con UFO e amenità simili) per sbeffeggiare il servizio voluto da Donald Trump. Due esempi di titoli della notizia:
Il primo titolo che ho riportato è di una testata americana (HuffPost), il secondo di una britannica (BBC). Da cosa si capisce?
Una Z di troppo: questioni di ortografia
Ho sentito questa notizia alla radio ma in una versione leggermente diversa: a smascherare il truffatore non sarebbe stata la polizia ma due anziani che gli avevano chiesto di mostrare il tesserino di riconoscimento e avevano subito notato l’errore (eh, la scuola di una volta!).
Per i media si tratta di un errore di grammatica, da intendersi nell’accezione generica e popolare di “regole per parlare e scrivere correttamente”. Io invece preferirei descriverlo come errore di ortografia.
Funzione paralinguistica: emoji scalza emoticon
Un nuovo studio americano conferma che nelle comunicazioni brevi le emoji come hanno prevalentemente una funzione paralinguistica e non rappresentano affatto un imbarbarimento della lingua, come temono alcuni, ma al contrario favorirebbero un uso ortodosso dell’ortografia.
In More emojis, less emoticon The competition for paralinguistic function in microblog writing è descritta l’analisi di un corpus di tweet in inglese che confronta l’uso di:
1 emoji
2 emoticon come e altre combinazioni di caratteri
3 grafie alternative quali abbreviazioni, contrazioni, allungamenti vocalici e uso creativo di ortografia e punteggiatura (esempi italiani in Lingua spedita, lingua tradita?).
Alcune conclusioni: