Secondo la Farnesina 2º si scrive 2ndo

Tweet del Ministero degli Esteri per il secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina:

tweet del 24 febbraio 2024 dal profilo @ItalyMFA del Ministero degli Esteri: “#24febbraio | Nel 2ndo anniversario dell'invasione russa su larga scala dell'Ucraina, i Ministri degli Esteri #G7 esprimono il loro pieno sostegno a Kiev per raggiungere una pace giusta e duratura. #StandWithUkraine per tutto il tempo necessario. #SlavaUkraini”

Come si dovrebbe leggere 2ndo, forse “duendo” o “dundo”?

Numeri ordinali in italiano

Chi ha scritto il tweet a quanto pare ignora che in italiano i numeri ordinali da primo a nono e i numeri ordinali a cifra tonda (decimo, centesimo, millesimo…) di solito si scrivono in lettere.

Solo se nello stesso contesto appaiono anche ordinali successivi, che però non è il caso del tweet ministeriale, per coerenza si ricorre alla scrittura in cifre arabe per tutti i numeri: si aggiunge al numero in posizione di esponente la lettera finale (solo una!) indicativa di genere e numero, quindi anniversario, ricorrenza ecc. In alternativa, si può ricorrere al circolino alto, .

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Open to Meraviglia… and to perplessità

Il Ministero del Turismo ha presentato la nuova campagna di promozione dell’Italia nel mondo, Italia: Open to Meraviglia, che consiste in affissioni pubblicitarie di vario tipo, un profilo di Instagram e un video che avrà versioni in varie lingue:


Aggiornamento 26 aprile 2023: al momento il video ufficiale Italia, Open to meraviglia risulta “privato” ed è stato rimosso dai canali istituzionali (ma c’è una copia permanente in Archive.org); qui l’ho sostituito con quello della presentazione ufficiale.

Il narratore ci informa che:

“L’Italia è una porta aperta sulla meraviglia. È questo in fondo che noi italiani sappiamo fare meglio: meravigliarci sempre per meravigliare gli altri. E da questo pensiero nasce anche il nostro logo: una bandiera che si spalanca dando il benvenuto al mondo intero e che abbiamo firmato con il claim Italia, Open to Meraviglia”.

Il claim è lo slogan che caratterizza un prodotto. Né nel video né durante l’evento di presentazione ufficiale è stata però spiegata la scelta della frase ibrida, metà in italiano e metà in inglese, che ha subito suscitato molte perplessità.

Un precedente: VeryBello

Inevitabili i riferimenti a VeryBello, il nome del famigerato sito voluto dal Ministero dei Beni Culturali nel 2015 e che era risultato inadatto sia a un pubblico italiano che a un pubblico internazionale: dettagli in #verybello, vero italiano e inglese maccheronico.

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Cognomi, soprannomi e pseudonimi (e whisky!)

Titolo impreciso di noto quotidiano sull’incriminazione di Donald Trump per un pagamento illecito all’attrice di film porno nota come Stormy Daniels:

titolo: Stormy Daniels, ritratto di una ex pornostar cresciuta in una famiglia difficile e con un soprannome preso da un Whiskey
(via @fedesettetre e @tazebaoh)

A quanto pare chi ha scritto il titolo ha tradotto dall’inglese e ha frainteso il significato della parola surname (sinonimo di last name, second name o family name), che è il cognome, e ha pensato significasse soprannome, che è l’appellativo attribuito da altri a una persona.

Stormy Daniels invece è uno pseudonimo o, nel caso più specifico di chi opera nel mondo dello spettacolo, un nome d’arte. È un nome fittizio scelto dalla persona stessa, che vi ricorre per avere un nome memorabile, più originale o che si ricorda più facilmente, oppure per altri motivi, ad es. per proteggere la propria identità.

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Il minimo sindacale, in inglese

Vignetta illustrativa di QUIET QUITTING con definizione the practice of doing no more work than one is contractually obliged to do

Nella rosa delle parole dell’anno 2022 per l’inglese c’è anche quiet quitting, un’espressione nata su TikTok dove ha avuto un’enorme diffusione poi estesa altrove. Definizioni di Collins Dictionary:

  1. the practice of doing no more work than one is contractually obliged to do, esp in order to spend more time on personal activities
  2. the practice of doing little or no work while being present at one’s place of employment

È un nome nuovo per un concetto già noto: in ambito lavorativo descrive chi, in senso figurato, fa il minimo sindacale , quindi non fa nulla al di fuori dell’orario lavorativo, non si fa coinvolgere in nessuna attività aggiuntiva, non partecipa attivamente durante le riunioni ecc.

In inglese esistono già altre espressioni per esprimere il concetto, ciascuna con connotazioni diverse. Esempi:

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Giochi di parole regali: heir and spare

I media italiani non si fanno mai sfuggire notizie e notiziole sulla famiglia reale britannica, e ora non ci risparmiano gli aggiornamenti sul discusso libro del principe Harry, Spare, in italiano sottotitolato Il minore.

copertina del libro SPARE e testo descrittivo: Harry recounts the story of how his father, now King Charles, supposedly said to his wife, Princess Diana, on the day of Harry’s birth: “Wonderful! Now you’ve given me an heir and a spare – my work is done”

Per curiosità ho cercato qualche spiegazione italiana per il titolo Spare e per la citatissima frase che avrebbe detto l’allora principe Carlo alla nascita del secondogenito (immagine qui sopra). Volevo vedere se fosse stato riconosciuto un modo di dire informale che riguarda la successione dinastica, an heir and a spare, di cui esistono anche le forme alternative the heir and the spare e a spare to the heir.

Risale alla fine del XIX secolo* ed è un gioco di parole che sfrutta la rima tra heir /(r)/  e  spare /sp(r)/, forse non del tutto riconoscibile per parlanti non nativi (ennesimo esempio dell’imprevedibilità dell’ortografia inglese: heir, “erede”, è omofono di air e la h è muta!).

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Parigi 2024: mascotte rosse con bianco e blu…

immagine delle mascotte delle olimpiadi 2024

Sono state presentate le mascotte ufficiali delle Olimpiadi 2024 a Parigi. Hanno un aspetto molto accattivante ma senza spiegazione dubito che avrei capito cosa rappresentano.

Potrebbero sembrare degli uccellini stilizzati ma non sono animali, come molte delle mascotte delle edizioni precedenti dei giochi olimpici. Sono invece delle antropomorfizzazioni del berretto frigio, il copricapo rosso, non rigido, tipico degli antichi frigi, indossato con la punta piegata in avanti e che durante la rivoluzione francese era diventato simbolo di libertà.

A questo punto una domanda per chi non parla francese: senza guardare di nuovo l’immagine, ricordate con certezza come si scrive il nome? E sapete come pronunciarlo?

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Anglicismi contagiosi: monkeypox

Alcuni titoli di notizie di maggio 2022:

Titoli: 1 Ecco cosa c’è da sapere su Monkeypox; 2 La febbre, i dolori, le bolle: un altro caso di “Monkeypox”; 3 Vaiolo delle scimmie, come è arrivato in Europa: “Aumentano i casi”. È allarme Monkeypox; 4 Verifica dei fatti: Bill Gates ha previsto l’epidemia di Monkeypox?

Si può notare un fenomeno sempre più diffuso nei nostri media: anche se una malattia o altra patologia ha già un nome italiano, in questo caso vaiolo delle scimmie, viene preferito o comunque usato in alternativa il nome inglese, monkeypox.

Presumo che il terrore delle ripetizioni prevalga sulla necessità di evitare ambiguità e non ci si renda conto che nomi diversi possono causare confusione, soprattutto tra chi non conosce l’inglese.

Altri esempi: Monkeypox è un’infezione virale associata ai viaggi in Africa occidentaleMonkeypox si sta diffondendo in tutto il mondoTutto su Monkeypox • Anche in Italia trovato Monkeypox

L’iniziale maiuscola e l’uso senza articolo determinativo mi fanno pensare che chi ricorre all’anglicismo non abbia molta dimestichezza con i nomi delle malattie o comunque subisca un po’ troppo l’interferenza dell’inglese.

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Strani giri: “tour THE force”

Un insolito esempio di francesismo scambiato per anglicismo, osservato da @avvbaglini:

Titolo “BMW Serie 7: tour the force tecnologico”

Tour de force trasformato erroneamente in tour the force non è un caso isolato: si trovano parecchi altri esempi in notizie, soprattutto sportive, e in scambi informali sui social, ad es. Twitter.

Tour the force si potrebbe classificare come un caso particolare di malapropismo, la sostituzione inconsapevole di una parola con un’altra che ha suono simile ma altro significato. È peculiare perché in questo caso c’è anche confusione tra lingue, direi dovuta a ignoranza di base che impedisce di riconoscere un francesismo entrato in italiano nel XIX secolo (e usato anche in inglese!).

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Füür måkkïn dê pöpcørn! (diacritici å gøgø)

Per distrarsi dall’attualità vi propongo il cuoco svedese dei Muppet in un video che va guardato con i sottotitoli attivati:

Contesto per chi non conosce il personaggio: il cuoco svedese (Swedish Chef) si esprime con parole incomprensibili (in inglese gibberish) inframmezzate da qualche parola inglese del lessico di base, il tutto pronunciato con un accento pseudosvedese.

Grammelot  

È una caratterizzazione linguistica che fa pensare al grammelot, “un linguaggio scenico che non si fonda sull’articolazione in parole, ma riproduce alcune proprietà del sistema fonetico di una determinata lingua o varietà, come l’intonazione, il ritmo, le sonorità, le cadenze, la presenza di particolari foni, e le ricompone in un flusso continuo, che assomiglia a un discorso e invece consiste in una rapida e arbitraria sequenza di suoni” (cfr. Enciclopedia dell’Italiano Treccani per altri dettagli).

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“Rabbia di Roid”, malattia inesistente

Titoli: 1 Vladimir Putin malato, gli 007 inglesi: “Rabbia di Roid, capacità cerebrali danneggiate”; 2 Putin affetto da “rabbia di Roid”, scoperta dell’intelligence: testa e collo gonfi per le cure; 3 Putin malato, forse è la Rabbia di Roid: danni cerebrali e un drammatico segreto

Vari media hanno riportato speculazioni sulla salute di Putin apparse in giornali popolari di lingua inglese. Gli autori di questi titoli si sono inventati una patologia, la Rabbia di Roid, come se fosse una sindrome o una nuova malattia infettiva identificata da qualcuno di nome Roid.

È invece una traduzione maccheronica della locuzione informale roid rage, in uso da alcuni decenni per descrivere accessi d’ira e violenza scatenati dall’uso di steroidi anabolizzanti.’ È modellata su road rage, i comportamenti aggressivi degli automobilisti che si infuriano per la guida altrui o per lo stress del traffico.

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Virgolettati fantasiosi (e “fumosi”)

Tre titoli della stessa vecchia notiziola, del tutto irrilevante ma utile per evidenziare un fenomeno tipico della stampa italiana, i virgolettati fantasiosi:

Titoli: 1 Matrimonio Berlusconi, la ex Pascale: “Si sposa? Auguri. Mi fumerò una canna” -- 2 Nozze Berlusconi con Marta Fascina, Francesca Pascale: “Fumerò uno spinello al loro matrimonio” – 3 Berlusconi, voci di matrimonio con Marta Fascina. Francesca Pascale: “Auguri, fumerò un joint alle nozze”

Sarei davvero curiosa di sapere cosa spinge i giornalisti a cambiare le parole altrui anche in caso di banalità come questa. Come si può vedere dagli esempi, non è neppure una necessità dettata dal risparmio di spazio, e comunque non succede solo nei titoli.

A volte le sostituzioni sono dovute all’assurdo terrore delle ripetizioni, ma sempre più spesso i virgolettati sono completamente inventati. Per chi legge è difficile distinguere tra citazioni attendibili, libere reinterpretazioni e pura immaginazione. 

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22·2·22, “Twosday” con palindromo musicale

immagine con la data 22 febbraio 2022 scritta in due diversi formati

Oggi è una data palindromica (o data palindromo o giorno palindromo), chiamata così perché la sequenza di numeri è la stessa anche quando viene letta in senso inverso, da destra a sinistra. È doppiamente particolare perché funziona sia nel formato G/M/AA che nel formato GG/MM/AAAA (la ripetizione delle abbreviazioni per giorno, mese e anno indica il numero di cifre richieste).

Negli ultimi anni abbiamo avuto altre date palindromiche: 02/02/2020, 12/02/2021 e 22/02/2022, ma dovremo aspettare 8 anni per la prossima, il 03/02/2030. Altri dettagli in 02/02/2020, data palindromica speciale.

Twosday

Oggi è martedì, in inglese Tuesday, e così il 22·2·22 è stato soprannominato Twosday, il giorno dei 2, two /tuː/. Il gioco di parole è più efficace nell’inglese americano perché Tuesday si dice /ˈtuːzdeɪ/ o /ˈtuːzdi/ (in inglese britannico invece /ˈtjuːzdeɪ/ o /ˈtjuːzdi/).

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Alla ricerca dei primi grandi elettori

Titoli: 1 Quirinale, chi sono i 1009 grandi elettoriNomi parlamentari e delegati: entra Sessa; 2 Presidente della Repubblica, 13 Grandi elettori positivi votano al drive-in; 3 Un appello ai Grandi elettori: date un segnale di serietà; 4 Quirinale, tra selfie e meme il voto dei grandi elettori non è mai stato così social

Un’espressione ricorrente nelle notizie sulle elezioni del Presidente della Repubblica è grandi elettori, nome con cui i media fanno riferimento ai membri del parlamento e ai delegati regionali che partecipano al voto (art. 83 della Costituzione).

Mi è stato chiesto se grande elettore è un calco dall’inglese acquisito dal lessico della procedura di elezione del presidente degli Stati Uniti, certificata da almeno 270 voti dei grandi elettori del collegio elettorale. In effetti adottiamo così tanti prestiti e calchi dal mondo anglofono, anche per politica e istituzioni italiane – ad es. primo ministro per il presidente del consiglio e governatore per i presidenti delle regioni – che non ci sarebbe da stupirsi.

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C’è un kingmaker? È un difetto del gioco!

Prendo spunto da un tweet con alcuni esempi di titoli di notizie recenti per qualche osservazione su kingmaker, la parola-tormentone delle cronache politiche sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica:

Testo tweet: “Unica certezza su elezione Presidente della Repubblica è l’infatuazione di media e politici per l’anglicismo #kingmaker. Non è un neologismo: prime attestazioni negli anni ‘70, poi ricomparse sporadiche. Ora però per Quirinale 2022 sembra sia obbligatorio farne uso!” Esempi di titoli: 1 Romanzo Quirinale, chi vuol essere kingmaker; 2 Quirinale, il vero kingmaker è il caos; 3 Il Cav, più re che kingmaker; 4 La gara tra i capi partito per diventare kingmaker: 5 Berlusconi kingmaker per il Colle

Il significato di kingmaker è ormai noto: nel lessico della politica è l’artefice di una nomina o di un’elezione in posizioni di potere o di alta responsabilità, è un personaggio influente che opera nell’ombra, è un’eminenza grigia, è chi muove i fili, è chi tesse le trame, è un regista che lavora dietro le quinte, è un grande manovratore.

In italiano non mancano le metafore ma i media hanno reso kingmaker una parola irrinunciabile che ha una caratteristica tipica dell’itanglese: agli anglicismi spesso vengono attribuiti arbitrariamente significati più precisi e più evocativi di qualsiasi alternativa italiana.

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Non sono *quisquiGlie

Esempi: 1 Non perdo tempo a rispondere alle quisquiglie e pinzellacchere, come diceva la buon'anima di Totò.  2 Mi sono regalato un trapano ma non era manco in saldo, vabbè, quisquiglie   3 La cosa più importante è che si sia ripreso, le altre cose sono quisquiglie...   4  Eppure un “filosofo” dovrebbe avere qualche dimestichezza con la logica ed altre quisquiglie del genere, che ne dice?   5  E il linguisti italiani ZZZZ dormono o si appigliano a quisquiglie.

Questi sono alcuni esempi di un errore di ortografia piuttosto diffuso, *quisquiglie anziché quisquilie. La parola quisquilia è usata principalmente al plurale e il significato di “inezia, cosa o argomento di nessuna importanza” è noto.

Forse non è altrettanto conosciuta l’etimologia: dal latino quisquiliae –arum, “immondezza, feccia”, che si ritrova nel significato ora arcaico di “imperfezione, impurità” usato da Dante: Così de li occhi miei ogne quisquilia Fugò Beatrice col raggio d’i suoi.  

…e pinzillacchere

Molti collegano la parola quisquilie a Totò, che vi ricorreva associandola a pinzellacchere, “stupidaggini, sciocchezze”: 

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