Post con tag “neologismi”
#capitana, capitano e comandante
Due titoli del 27 giugno 2019 sulla vicenda della nave Sea Watch 3, diretta a Lampedusa con 42 migranti a bordo nonostante il divieto del governo italiano, e un’immagine diffusa dalla ONG Sea-Watch International:
È corretto descrivere Carola Rackete, la persona al comando della nave, come capitana? Si possono fare considerazioni diverse a seconda del punto di vista da cui si analizza la parola.
Punto di vista terminologico
Il ruolo di Carola Rackete è Kapitän in tedesco e captain in inglese, come nell’immagine e nei video girati sulla nave, in cui Rackete comunica in inglese.
Qual è il contrario di preferito? 😉
Mi ha divertita il video di Sio sulla ricerca di un antonimo per l’aggettivo preferito:
Mi è piaciuta la leggerezza con cui sono sintetizzati alcuni aspetti rilevanti nella formazione delle parole e nella loro eventuale affermazione: potrebbe essere uno spunto didattico per la scuola primaria?
Efficacia dei neologismi
La neoformazione schiferito è una parola macedonia (schifo+preferito), insolita perché in italiano si tende a privilegiare l’unione della parte iniziale di una parola con una seconda parola che invece rimane intatta (ad es. cantante+autore=cantautore).
Sono però altre le caratteristiche che rendono schiferito una parola ben formata e distintiva.
Brexit significa anche #Trexit
Vignetta: Christian Adams
Uscita di scena di Theresa May, che ha annunciato che il 7 giugno darà le dimissioni dal ruolo di primo ministro del Regno Unito. Su Twitter si è subito diffuso l’hashtag #Trexit, modellato su Brexit con l’iniziale e la seconda consonante del nome Theresa, che in inglese si pronuncia /təˈriːzə/.
La Brexit lessicale dei politici
Trexit è uno degli innumerevoli esempi dell’enorme produttività di Brexit, parola del XXI secolo, e fa parte di un intero filone di variazioni più o meno effimere con nomi di leader politici, non solo in inglese: in Italia abbiamo visto Renxit e Renzexit e in Germania c’era chi aveva auspicato Merkxit e Merkelexit.
Milkshaking, occasionalismo politico
Vignetta: Lucas Varela per Financial Times
Nel Regno Unito sta facendo discutere una nuova forma di protesta politica diretta a esponenti populisti, di estrema destra e pro Brexit, che vengono inondati con frappé (milkshake) del tipo venduto in bicchieroni nei fast food.
Dal sostantivo milkshake sono nati e subito diventati virali due neologismi: il verbo milkshake e quindi il sostantivo milkshaking. Esempi d’uso:
1 Why Milkshaking Works
2 Anti-EU candidates have been #milkshaked
3 Today’s front pages: milkshaken Farage and rise in racism
Twitter: operatori di ricerca (anche linguistica)
Twitter può essere uno strumento utile per ricavare indicazioni aggiornate sull’uso della lingua sui social e altre informazioni linguistiche. Nel lavoro terminologico, ad esempio, può aiutare a capire se un termine tecnico si sta diffondendo anche nell’uso comune o se è ancora usato solo tra addetti ai lavori.
Anche i traduttori di narrativa contemporanea potrebbero trovarlo utile, ad es. per ricerche veloci sulla diffusione e l’adozione di neologismi e colloquialismi e il loro contesto d’uso, da cui ricavare suggerimenti per ricerche più approfondite.
Graphicon, per la comunicazione digitale
GIF: giphy.com
Il neologismo graphicon è stato usato nel 2017 da S. Herring e A. Dainas per identificare con un’unica parola (iperonimo) i diversi tipi di elementi grafici usati nella comunicazione sui social media.
È una parola macedonia formata da graphical+icon e usata principalmente al plurale, graphicons. Il modello di riferimento è emoticon, su cui sono formate anche animoticon e obscenicon. È omonima di parole già esistenti ma che hanno altri significati, come GraphiCon, il nome proprio di una computer graphics convention.
Per ora le occorrenze di graphicon sono ristrette a pubblicazioni e discussioni specialistiche, ma è un termine che potrebbe diffondersi perché è efficace, trasparente e facile da ricordare.
Definizione di navigator? Ancora in alto mare…
Il18 aprile l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) ha aperto le iscrizioni per candidarsi a diventare navigator, la nuova figura professionale di cui si discute da mesi senza sapere esattamente come dovrà operare.
Si nota subito che è stato privilegiato l’anglicismo navigator, a differenza della legge 26/2019 sul reddito di cittadinanza e delle note esplicative pubblicate da ANPAL, dove era stato invece usato tutor: dettagli in Navigator e Card Rdc? Ufficialmente inesistenti!
È stata così confermata una vistosa incongruenza terminologica tra la comunicazione pubblica fatta ai cittadini da politici e media e le scelte del legislatore.
Revenge porn non vuol dire “pornovendetta”
Il 2 aprile 2019 la camera ha approvato all’unanimità la disposizione Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, che diventa l’articolo 612-ter del codice penale.
Media e politici hanno identificato il reato con l’anglicismo revenge porn o descrivendolo come porno vendetta, parole che però non appaiono nel testo dell’emendamento e che mostrano una comprensione poco approfondita del concetto di cui si discute.
Il concetto di revenge porn in inglese
Chi ha affermato che la locuzione inglese revenge porn significa letteralmente vendetta pornografica dovrebbe ripassare la grammatica: in inglese la testa (il determinato) di un nome composto è la parola che sta più a destra, cioè porn.
Brexit, brexiting e #BrexitShambles
Oggi 29 marzo 2019 è Brexit Day, il giorno in cui sarebbe dovuta avvenire l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, ma al momento non si sa ancora esattamente quando avverrà.
Il verbo brexit
Intanto è diventata virale questa definizione di brexiting:
“A una festa, dire a tutti che si sta per andare via ma invece trattenersi” è un’accezione divertente che però probabilmente ha origine in altre lingue (dettagli più sotto).
Serve anche a ricordare che il verbo brexit non è una novità: si usava già prima del referendum del 23 giugno 2016 con un significato inizialmente solo letterale, descritto in Brexit, Bremain e la crasi dei media italiani.
“the baby is woke”
Tra le prime parole del lessico di base inglese che si imparano quando si studia la lingua ci sono il verbo irregolare wake, woke, woken, “svegliare, risvegliarsi” e l’aggettivo awake, “sveglio”, ad es. the baby is awake.
È invece più recente e ha un significato figurato l’aggettivo woke, formato per transcategorizzazione (verbo ➝ aggettivo). C’è un esempio in questa vignetta ironica con neonato che si lamenta della sua situazione e si ripromette di partecipare a una qualche marcia di protesta non appena saprà camminare:
Dalle zeppole ai magnoni e alle sparticelle
Nelle notizie di ieri, San Giuseppe, ho visto vari rifermenti alle zeppole, dolcetti farciti di crema pasticcera che in questa ricorrenza vengono consumati in alcune regioni del sud.
Mi hanno ricordato una vignetta dell’illustratore scozzese Tom Gauld che elenca nove parole e chiede quali siano i nomi di dolci italiani e quali invece i termini della fisica delle particelle:
Per noi italiani il quiz è facile, basta sapere che il baxin è un dolce ligure tipico di Albenga.
I nomi inglesi delle particelle invece si riconoscono per i suffissi –on di sfermion, preon e majoron e –ino di photino, due morfemi con storie che rivelano alcuni meccanismi di formazione della terminologia scientifica.
“ti mando un vocale”
Fonte: Vocabolario Treccani (neologismi) via Twitter
Il sostantivo maschile vocale, forma abbreviata di messaggio vocale, è un neologismo recente ma sempre più diffuso.
Esempi d’uso: Ti auguro che whatsapp si blocchi ogni volta che superi il minuto di registrazione di un vocale • Ho provato la funzione dei vocali su Instagram: pazzesca • Scrivici o lasciaci un vocale su Whatsapp al numero xxx • aspe ti mando un vocale su wa • Il blocco dei vocali su Whatsapp non è un problema: è una benedizione.
Mandalate, ibrido in ogni senso!
Al supermercato ho visto degli agrumi simili ai mandarini che mi hanno colpita per il nome che non avevo mai visto prima: mandalate.
Dal cartellino mandalate confezionate avrei dovuto concludere che la forma singolare fosse mandalata, femminile, ma c’era qualcosa che non mi convinceva e ho indagato.
Ho così scoperto che il singolo frutto si chiama mandalate, maschile, che il plurale è invariato e che la pronuncia non è quella che ci si aspetta. Inoltre, è un marchio registrato che però ha già subito un processo di volgarizzazione.
Carnevali “americani” e sui blog
Le parole carnevale in italiano e carnival in inglese sono potenziali falsi amici: condividono i significati “periodo dell’anno precedente alla quaresima” e “festeggiamenti che lo caratterizzano” ma non le altre accezioni (➝ anisomorfismo).
Esempio da una striscia dei Peanuts:
Carnival ≠ carnevale
1 Nell’inglese americano carnival può essere un circo oppure l’insieme di attrazioni itineranti che rimangono in un luogo per un periodo di tempo e poi si spostano altrove, simili a un luna park – in inglese britannico [travelling] funfair. In un contesto italiano, Linus potrebbe dire che ha vinto il palloncino alle giostre (o a una fiera).
Ferragnez: non è né crasi né ship (già shippati!)
Alla bufala sulla parola Ferragnez sono seguiti articoletti con precisazioni e alcuni dettagli linguistici aggiuntivi, spesso però poco affidabili o errati. Un esempio:
Crasi ≠ parola macedonia
La parola Ferragnez è formata dalla combinazione dei due nomi propri Ferragni e Fedez e quindi non è una crasi – la fusione della vocale finale di una parola con la vocale iniziale della parola seguente – ma una parola macedonia formata unendo pezzi di parole.