Post con tag “neologismi”
Caregiver e care leaver: ne abbiamo bisogno?
Le comunicazioni sulla legge di bilancio 2018 sono anche di interesse lessicale perché si scoprono parole nuove: il mese scorso sono stati annunciati fondi per caregiver, in questi giorni invece per care leaver.
Sono parole finora sconosciute a gran parte degli italiani, non ancora registrate da tutti i dizionari e facilmente confondibili se non si sa l’inglese.
Cosa significano esattamente? Sono anglicismi insostituibili oppure esistono alternative italiane che non sono state prese in considerazione dai legislatori?
#Spelacchio è bello (e istruttivo!)
L’albero di Natale allestito dal Comune di Roma in piazza Venezia appare così misero che gli è stato affibbiato il nomignolo #Spelacchio e si sono scatenate le ironie.
Dalle foto è difficile capire se l’abete sia davvero così malandato e poco decorato ma una cosa è certa: il nome Spelacchio è molto efficace e ricco di spunti lessicali.
Perché il gelicidio inquieta
Le notizie meteo di questi giorni ci stanno avvertendo del rischio di gelicidio, il “fenomeno per cui uno strato di ghiaccio, sottile e vetroso, si forma immediatamente su superfici a temperatura inferiore a zero gradi colpite da pioggia”.
È un termine meteorologico che scatena sempre molte reazioni negative. Qualche esempio:
Solo in italiano: il fake ≠ la fake
Il fake…
L’anglicismo fake è in uso in italiano da una ventina di anni come sostantivo maschile che descrive qualcuno che opera online con un’identità falsa, inventata appositamente oppure ottenuta dall’appropriazione illecita di identità altrui (furto d’identità o impersonificazione).
Fake viene usato anche per descrivere un documento, un video, un’immagine, un sito o altro prodotto digitale che è falso o contraffatto, ad es. questa foto è un fake.
…e la fake
Ho notato che recentemente fake è diventato anche un sostantivo femminile e ha acquisito un significato diverso: è la forma abbreviata di fake news, qualsiasi notizia falsa. Esempio di titolo dalla Stampa:
A tavola c’è chi fa il colanzo
Che ne dite del colanzo, “pasto della tarda mattinata costituito da una prima colazione ricca e variata, in grado di sostituire il pranzo”?
Non è una parola nuova: esiste da qualche anno, anche se non è per nulla diffusa. È un tentativo di trovare un’alternativa all’anglicismo brunch ma è poco probabile che riesca a sostituirlo, e non solo perché ci piacciono gli anglicismi ed è difficile scalzarne uno che è in uso da circa 50 anni.
Scherzetti, zucche e fantasmi: è Halloween!
Per rallegrare la giornata vi propongo alcune vignette di Cathy Law su Halloween, una festa molto americana che in realtà ha origini irlandesi.
Il nome Halloween deriva da All-Hallow-Even, la vigilia di Ognissanti. Non ha nulla a che vedere con il verbo arcaico ween, “opinare”, o con la parola weenie, che ha vari significati tra cui quello di persona sgradevole, che non sa come comportarsi.
Grazie ai film americani e alle strisce dei Peanuts è da tempo che associamo a Halloween la frase dolcetto o scherzetto.
Da Mattarellum a Rosatellum: habemus latinellum!
Un suggerimento di lettura per dare un taglio linguistico alle discussioni sul Rosatellum, la nuova legge elettorale: Dal Mattarellum all’Italicum: produttività dei suffissi pseudolatini –um ed –ellum di Yorick Gomez Gane. Raccoglie oltre 100 nomi latineggianti dati informalmente alle leggi elettorali o a loro proposte dal 1993 al 2015, con un’analisi linguistica per me affascinante.
Mattarellum, capostipite e parola d’autore
In che senso stokkano tutto?
Se negli ultimi mesi siete passati davanti a negozi di casalinghi della catena Kasanova, anche voi avrete notato le enormi scritte STOKKIAMO TUTTO. È chiaro che si tratta di una promozione, ma cosa intendono esattamente con stokkare?
Stock e stoccare
L’anglicismo stock è in uso da tempo in italiano con il significato di giacenza o grande quantità di merci o prodotti disponibili per la vendita, in particolare in blocco.
Da selfie a selfone (e megaselfie)
Tweet di uno degli sponsor della nazionale paralimpica:
Per chi frequenta i social il significato della parola informale selfone è trasparente: è un selfie con parecchie persone. Esempi d’uso: selfone di gruppo, selfone di fine gita, selfone con gli sposi, selfone di Natale, tutti in posa per il selfone…
Cacozelia: oscuro il termine ma non il concetto!
Fino a qualche giorno fa ignoravo l’esistenza della parola cacozelìa, un cultismo di bassissima frequenza che andrebbe recuperato: mi pare perfetto per descrivere certi discorsi infarciti di Inglesorum.
È un latinismo di origine greca che significa cattiva imitazione – da kakós, “cattivo”, e zêlos, “entusiasmo, emulazione”. Può avere due significati ma prevale il primo:
In ginocchio, in America
Sta avendo molta risonanza la polemica tra Trump e i giocatori di football americano che ora sempre più numerosi si mettono in ginocchio durante l’inno nazionale in segno di protesta contro le discriminazioni subite dagli afroamericani.
Take a knee, da descrizione a metafora
L’espressione usata in inglese è take a knee (o, meno frequente, take the knee). Indica esplicitamente che un unico ginocchio viene poggiato a terra ma ha soprattutto un significato simbolico.
Una conferma per webete!
A distanza di un anno, ho una risposta autorevole a Webete: neologismo che entrerà nei dizionari?, in cui avevo analizzato le caratteristiche del nuovo insulto che facevano presagire la sua persistenza nell’uso.
L’inclusione di una parola in un dizionario è l’attestazione che è usata con continuità da un gran numero di parlanti. Tra i 1500 neologismi aggiunti alla nuova edizione del Vocabolario Devoto-Oli c’è proprio anche webete. Dal comunicato stampa:
Animoji, le emoji 3D animate di Apple
Tra le nuove funzionalità di iPhoneX (“ten”) presentate ieri da Apple ci sono le Animoji, emoji 3D animate che grazie alla scansione del proprio volto e alla rielaborazione dei suoi movimenti sono personalizzate con le proprie espressioni e la propria voce.
Per il momento sono disponibili 12 Animoji, condivisibili solo con l’app iMessage: alieno, gatto, pollo, cane, volpe, scimmia, panda, maiale, cacca, coniglio, robot e unicorno.
Non solo neologismo ma anche internazionalismo
“You can’t unsee this!”
Un verbo inglese informale che mi piace molto è unsee. Esempio d’uso: there is no unseeing this, che è l’effetto che può fare questa associazione di immagini:
“What has been seen cannot be unseen”
10 anni di #hashtag!
Oggi si festeggiano 10 anni di hashtag perché il 23 agosto 2007 con questo tweet è nata l’idea di usarli su Twitter:
Ormai hashtag è anche una parola del lessico italiano che in poco tempo è uscita dall’ambito specifico dei social media e si è diffusa rapidamente in molti altri contesti, anche in senso figurato (ed è molto amata dai politici!).