Post con tag “neologismi”
Scuolabus, pedibus e altri ···bus
Nelle notizie sul ritorno a scuola in sicurezza nonostante il COVID-19 si discute molto di trasporti. È ricorrente la parola scuolabus, in cui è facile riconoscere il calco dell’inglese schoolbus, meno recente di quanto potrebbe sembrare: è entrato nell’uso nei primi anni ‘60.
È comunque una parola che avrebbe potuto avere origine anche in un contesto italiano. Da più di 80 anni infatti –bus è un elemento formativo (o confisso) usato per formare composti che indicano mezzi di trasporto, indipendentemente dall’esistenza della parola inglese bus.
Con il drive trough tamponi nel trogolo?
Dettaglio da una notizia della Regione Lombardia sui tamponi per rilevare positività da COVID-19 per chi rientra da alcuni paesi esteri:
Le parole evidenziate, riprese da vari media senza alcuna modifica, sono uno dei numerosi esempi di un errore ricorrente, probabilmente dovuto a scarsa familiarità con l’inglese.
Il plurale di parafiato
Nelle notizie di questi giorni di agosto 2020 è ricorrente una parola che per molti è nuova:
Il significato di parafiato è trasparente o comunque facilmente intuibile nei contesti in cui viene usato. Sui social però ha suscitato vari commenti, soprattutto per il plurale parafiati. Sono perplessità giustificate? Sì.
In breve, la parola parafiato sfrutta un meccanismo di composizione molto comune in italiano ed è perfettamente formata. I composti verbo+nome come parafiato però sono quasi sempre invariabili e, a parte poche accezioni, hanno la stessa forma sia per il plurale che per il singolare: un parabrezza, due parabrezza; un paraschizzi, due paraschizzi. Ci si dovrebbe quindi aspettare i parafiato e per questo *parafiati risulta una parola anomala.
Per chi è interessato, aggiungo qualche dettaglio grammaticale.
Nuovi negazionisti (non solo del Covid)
Alcuni esempi di notizie di fine luglio 2020:
Il riferimento è al convegno Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti, a cui hanno partecipato relatori accomunati dallo scetticismo sulla pandemia in corso e sulle misure prese per contrastarla.
I media hanno usato ripetutamente la descrizione negazionisti del Covid e su Twitter è stato a lungo in tendenza l’hashtag #negazionisti, una parola che ormai da qualche anno ha subito un’estensione di significato e ha dato origine a molti neologismi.
Negazionisti di <nome>
I paesi frugali? Per ora sono falsi amici
Nelle notizie sul Consiglio europeo straordinario del 17-19 luglio 2020 è ricorrente l’espressione paesi frugali. Identifica un gruppo di quattro paesi – Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia – che nei media italiani spesso sono in contrapposizione a paesi mediterranei.
Se vi siete chiesti che significato vada attribuito all’aggettivo frugale riferito a un paese, vuol dire che siete più attenti all’uso della lingua dei giornalisti che non hanno riconosciuto un falso amico e hanno tradotto letteralmente la locuzione inglese frugal countries.
Frugale vs frugal
In italiano frugale ha queste accezioni:
Parole creative: unfuckwithable
Trovo molto creativo l’aggettivo inglese colloquiale unfuckwithable, un modo alquanto colorito per dire di qualcuno che è imperturbabile, che non si scompone mai (“that cannot be fucked with”).
Esempi d’uso: she looks unfuckwithable · a calm mind makes you unfuckwithable · I’d love to know the secret to becoming unfuckwithable · always inspired by AOC’s precision, focus and unfuckwithable energy · 2020 as a year has made us unfuckwithable.
Crickets, grilli silenziosi!
Grilli italiani
In italiano il grillo è un insetto che associamo a vivacità (saltare come un grillo, vispo come un grillo) e in senso figurato un grillo è un’idea bizzarra o capricciosa. L’espressione avere grilli per la testa ha origine dall’analogia con “una schiera di grilli che con il loro frinire e saltellare incessante impedisce di pensare in maniera logica o sensata”.
Grilli americani
Da un punto di vista italiano può quindi sorprendere che nell’inglese americano colloquiale la parola crickets, usata sempre al plurale, abbia un uso figurato di silenzio assoluto nel senso di assenza di reazione, quindi un silenzio eloquente o emblematico che può comunicare disinteresse, noncuranza o anche disapprovazione.
We stan… stan, una parola particolare
Ultimamente negli Stati Uniti per vari motivi fanno notizia i fan del K-Pop, la musica pop della Corea del Sud. Spesso sono descritti come K-pop stans, una parola recente che ha un’origine particolare.
Fino a qualche anno fa in inglese il sostantivo stan veniva usato per descrivere fan accaniti ed esaltati, anche malintenzionati. Ora invece il significato non è più solo negativo e si usa anche per superfan appassionati che seguono fedelmente e sanno tutto del proprio idolo. Sono organizzati in community sui social e il loro linguaggio è caratterizzato da slang e lessico creativo: vari esempi in Stan Twitter (Wikipedia).
Smartabile, neologismo ibrido ministeriale
Grazie al tweet di Massimo Persotti ho scoperto non solo l’esistenza del neologismo smartabile ma anche che è ricorrente nelle dichiarazioni di Fabiana Dadone, Ministro per la Pubblica Amministrazione, che lo usa in associazione ad attività, procedure, pratiche e mansioni.
Neologismi: mask shaming, no mask, mascherati…
L’emergenza COVID-19 ha fatto nascere molti neologismi, tra cui alcuni legati all’uso delle mascherine.
Mask shaming
In inglese mask shaming è uno degli esempi più recenti delle parole con l’elemento formativo shaming che, come già descritto in Fat shaming: in italiano, senza vergogna, descrive atteggiamenti di riprovazione e derisione pubblica.
La locuzione mask shaming è particolare perché è usata per identificare due comportamenti opposti:
1 rimprovero per chi non porta la mascherina
2 critica e derisione per chi la porta
Può quindi essere considerato un esempio di enantiosemia, un tipo particolare di polisemia che si verifica quando una stessa parola (anche polirematica) ha due significati tra loro contrari.
Covid Manager, nuova professione itanglese
Notizia del 23 aprile 2020 della Regione Lombardia:
La figura professionale del Covid Manager è un’invenzione italiana, però il nome non è stato coniato a Milano, notoria capitale dell’itanglese. È infatti apparso per la prima volta il 17 aprile 2020 in un comunicato della Regione Veneto:
Distanza: sociale, fisica, interpersonale
Emergenza COVID-19: ho notato varie discussioni sull’opportunità di evitare la locuzione distanza sociale e di sostituirla invece con distanza fisica. Mi pare un esempio di interferenza dell’inglese, con calchi da traduzioni letterali che non tengono conto né della terminologia già in uso in italiano né che la confusione che viene spesso fatta in inglese tra social distancing e social distance non è altrettanto rilevante in italiano.
In inglese, social distancing vs social distance
Prosciutti!
In inglese cured significa guarito ma ha anche altre accezioni. Se riferito a carne, pesce o altri prodotti, significa conservato tramite affumicatura, salatura o essiccatura. Ad esempio, il prosciutto crudo italiano, chiamato semplicemente prosciutto in inglese, viene descritto come dry-cured ham oppure raw cured ham.
Risemantizzazioni: tamponare, on the road
Da tempo il sostantivo tampone – forma abbreviata di tampone diagnostico con il significato di 1 strumento usato per un prelievo di materiale organico – ha anche altre accezioni:
2 prelievo e 3 esame del prelievo effettuato, che insieme costituiscono un
4 test diagnostico.
Sono invece recenti altre risemantizzazioni, molto usate nei media e da cariche istituzionali, protezione civile e medici nel contesto dell’epidemia di COVID-19. Esempi:
La risemantizzazione è l’attribuzione di un nuovo significato a un elemento lessicale esistente, che così diventa un neologismo semantico. Negli esempi qui sopra:
Lockdown vs distanziamento sociale
Lockdown è un anglicismo entrato prepotentemente nelle cronache di queste settimane di emergenza per il nuovo coronavirus. Dobbiamo considerarlo ormai insostituibile, semplicemente utile oppure superfluo?
Lockdown in inglese
Lockdown è una parola di origine americana e nel lessico non specialistico ha due significati:
1 l’isolamento dei detenuti nella propria cella come misura temporanea di sicurezza (per alcuni aspetti paragonabile al cosiddetto carcere duro); è l’accezione originale che deriva dal verbo americano lock somebody down, confinare [un detenuto] in cella, da non confondersi con lock somebody up (o away), rinchiudere in prigione;