In inglese 2020 è anche una parolaccia

At what point can we just start using 2020 as a swear word? As in… abso-2020-lutely! What in the 2020?! That’s a bunch of 2020! Go 2020 yourself.

La vignetta illustra un aspetto della lingua inglese che mi piace molto: la facilità con cui viene usato il meccanismo di transcategorizzazione che assegna una categoria grammaticale diversa a una parola esistente, senza modificarne l’aspetto. Avviene soprattutto attraverso la conversione di sostantivi in verbi (verbing o verbification) ma c’è molta flessibilità anche con altre parti del discorso.

Negli esempi il numerale 2020 è stato convertito in un infisso* (abso-2020-lutely), in un nome (in the 2020, bunch of 2020) e in un verbo (go 2020 yourself) che hanno la stessa funzione di volgarità quali fucking, hell, (bull)shit, fuck. 

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Dizionario delle collocazioni dell’inglese


Aggiornamento: dal 30 giugno 2023 i dizionari Macmillan purtroppo non sono più accessibili online.


Macmillan Collocations Dictionary for Learners of English

Una notizia utile per chi studia l’inglese o lo usa per comunicare in contesti professionali: il Macmillan Collocations Dictionary ora è non è più consultabile gratuitamente online.

Una collocazione è una combinazione o co-occorrenza di due o più parole che tendono a presentarsi insieme più spesso di quanto si potrebbe prevedere, e al cui interno i sinonimi non possono essere sostituiti liberamente. Ad esempio, in inglese si dice strong wind e heavy rain ma non *heavy wind e *strong rain (in italiano invece associamo l’aggettivo forte sia a vento che a pioggia).

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Unioni forzate, per colpa dell’inglese!

Chi ha un profilo di Twitter ogni anno nell’anniversario della propria iscrizione riceve questo messaggio:

Buon anniversario di Twitter. Con oggi sono 10 anni che ti sei unito a Twitter! Condividi il grande giorno con gli altri membri della tua community di Twitter.

ll testo è lo stesso per ogni anniversario, da anni, e invita a postare un tweet con un messaggio predefinito che è una traduzione letterale dall’inglese:

Testo inglese: “Do you remember when you joined Twitter? I do!” – Testo italiano: “Ricordi quando ti sei unito a Twitter? Io sì!”

Mi pare un esempio di localizzazione poco accurata, non solo perché la frase è formulata al maschile anche se rivolta a una donna ma anche per il calco sempre più diffuso join somethingunirsi a qualcosa.

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Il plurale di parafiato

Nelle notizie di questi giorni di agosto 2020 è ricorrente una parola che per molti è nuova:

1 A settembre cambia il trasporto pubblico locale ipotesi parafiati tra i posti su bus e treni. 2 Trasporti pubblici: parafiati laterali su treni e bus per derogare al limite di passeggeri. 3 Misure anti-Covid sui mezzi pubblici, idea parafiati.

Il significato di parafiato è trasparente o comunque facilmente intuibile nei contesti in cui viene usato. Sui social però ha suscitato vari commenti, soprattutto per il plurale parafiati. Sono perplessità giustificate? Sì. 

In breve, la parola parafiato sfrutta un meccanismo di composizione molto comune in italiano ed è perfettamente formata. I composti verbo+nome come parafiato però sono quasi sempre invariabili e, a parte poche accezioni, hanno la stessa forma sia per il plurale che per il singolare: un parabrezza, due parabrezza; un paraschizzi, due paraschizzi. Ci si dovrebbe quindi aspettare i parafiato e per questo *parafiati risulta una parola anomala.

Per chi è interessato, aggiungo qualche dettaglio grammaticale.

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Altalena per due, con reduplicazione

Come si chiama il gioco infantile dove due bambini si siedono alle estremità di un asse in bilico su un fulcro e lo fanno alzare e abbassare ritmicamente? Se ne è discusso grazie a un tweet di Alessandra Vita:

tweet di Alessandra Vita: Italiani, come chiamate questo gioco? Io l'ho sempre chiamato “su e giù”, ma temo sia un regionalismo (Ancona). Secondo Wikipedia, è un’“altalena (basculante)”, ma non mi convince  (con foto del gioco per bambini)

Per me il gioco è genericamente un’altalena ma sapevo già che ha nomi alternativi. È stato divertente scoprirne di nuovi e vedere che si possono dividere in due categorie.

I nomi usati dai produttori di giochi sono descrittivi e seguono il modello altalena + determinante: altalena a due, altalena [a] bilancia, altalena carosello, altalena basculante, altalena a dondolo, [altalena a] bilico.

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Inglese farlocco: #ForWomenEnergy

Da un gruppo bancario italiano un nuovo esemplare per la mia raccolta di inglese farlocco:

Conto corrente For We. Il conto che dà valore al tuo tempo #forwomenenergy

Il multitasking è donna, si sa. Ma il tempo non basta mai. Noi ne teniamo conto. Conto ForWe. Il conto che dà valore al tuo tempo e ti fa risparmiare energia.

Se considerate singolarmente, le parole inglesi ForWe e For Women Energy sono facilmente riconoscibili anche da chi ha conoscenze solo rudimentali della lingua. Non hanno però molto senso per chi invece l’inglese lo parla perché sono combinate in sequenze agrammaticali.

L’abbreviazione ForWe, che dà il nome a un conto corrente e a un concorso correlato, Beauty ForWe, è pessima perché fa pensare a un erroraccio: alla preposizione for è stato fatto seguire il pronome soggetto we anziché il pronome oggetto us (sarebbe come se in italiano si dicesse *per io anziché per me).

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Parole creative: unfuckwithable

Unfuckwithable (adj.) when you are truly at peace and in touch with yourself, and nothing anyone says or does bothers you, and no negativity or drama can touch you

Trovo molto creativo l’aggettivo inglese colloquiale unfuckwithable, un modo alquanto colorito per dire di qualcuno che è imperturbabile, che non si scompone mai (“that cannot be fucked with”).

Esempi d’uso: she looks unfuckwithable · a calm mind makes you unfuckwithable · I’d love to know the secret to becoming unfuckwithable · always inspired by AOC’s precision, focus and unfuckwithable energy · 2020 as a year has made us unfuckwithable.

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L’equivocabile webinar

Foto di computer con bottiglie di vino su scaffali. Testo: “WEBINAR? Oh, sorry… I thought you said WINEBAR!”

Non trovo molto credibile la battuta che gira da tempo sulla confusione tra webinar e il suo anagramma winebar, ma mi è venuta in mente quando mi sono resa conto che in italiano ci sono alcune incertezze sull’anglicismo webinar, molto attuale ora che molte attività lavorative e scolastiche avvengono online.

Webinar è una parola macedonia nata negli anni ‘90 e formata da web + seminar, una lezione interattiva tenuta online tramite piattaforme che consentono ai partecipanti di intervenire con eventuali domande o commenti.

È un internazionalismo adottato da varie lingue, tra cui anche il francese (webinaire o webinar) e lo spagnolo (webinario o webinar). 

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Come analizzare il suffisso –izzare

Se anche voi vi sentite language geek vi piacerà questo fumetto di Sio, che ancora una volta dà spunti per riflettere sorridendo sui meccanismi linguistici:

Striscia di Sio: 1 figlio a mamma: “mamma, a scuola mi hanno bullizzato”, mamma “oh, no”; 2 mamma perplessa: “ma… il suffisso –izzare si usa quando si rende una cosa in un certo modo… quindi ti hanno reso un bullo?”  3 figlio aggressivo: “stai zitta, nerd! Dammi i soldi della merenda!”

Il suffisso –izzare

Il suffisso izzare è usato per formare verbi denominali e deaggettivali ed è tra i più produttivi dell’italiano.

Nella maggior parte dei casi ha un valore causativo o trasformativo: quando ha come base una parola x o un nome proprio X, il verbo x-izzare indica rendere x o come x, fare x, causare x, trasformare in x.

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Presidenti e pronomi a confronto

immagine: L’Europa e la pandemia: parole di presidenti a confronto

Un suggerimento di lettura: L’Europa e la pandemia: parole di presidenti a confronto, un’interessantissima analisi della linguista Daniela Pietrini sui discorsi alla nazione per l’emergenza COVID-19 fatti da Giuseppe Conte, Emmanuel Macron e Angela Merkel a metà marzo 2020.

Sono descritte la costruzione del testo e le scelte lessicali e stilistiche in italiano, francese e tedesco, con un’attenzione particolare agli espedienti retorici usati. 

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Coronavirus: conteggi errati di “ricoverati”

Un esempio di notizia sull’epidemia di COVID-19 tradotta malamente dall’inglese:

Testo della notizia: Il numero dei morti da coronavirus è salito a 1875, mentre le persone contagiate son 73337 e quelle ricoverate 13124. In Cina contagiati 3019 operatori sanitari.
(da un tweet di Luca Fois) 

Stando a quanto si legge, al 18 febbraio 2020 si contavano 1875 deceduti da COVID-19, da sommare a 73337 contagiati e a 13124 ricoverati, per un totale di 88336 persone (la congiunzione mentre ha valore avversativo e indica che si tratta di dati contrapposti).

Sono stati fatti due errori grossolani, uno di traduzione e uno di interpretazione delle statistiche, che nei media di lingua inglese hanno questo formato (dati del 20 febbraio):

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Weekendista di talento

Weekendista è una parola in uso da tempo nell’ambito della grande distribuzione ma che io ho scoperto solo qualche giorno fa grazie a un annuncio che ha avuto parecchia visibilità su Twitter:

Nuovo profilo professionale: “Leroy Merlin cerca weekendista 16 ore“
(tweet originale di @stediprimio; altri se ne sono poi appropriati)

Nel contesto dell’annuncio la parola weekendista è facilmente comprensibile: è chi lavora durante il fine settimana, in questo caso un addetto all’interazione con i clienti che copre due turni di lavoro per un totale di 16 ore (nell’annuncio però la formulazione è ambigua).

Weekendista è una formazione nominale denominale ottenuta per suffissazione, il meccanismo di derivazione più produttivo, eppure nei tweet ha suscitato molte reazioni negative, come se fosse una parola malformata. Le critiche sono giustificate? 

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Inglese farlocco: “Dog and Old Walking”

pet sitter

Nella foto c’è il dettaglio di un furgoncino di un fornitore di servizi per proprietari di animali domestici che ho visto parcheggiato davanti a uno sgambatoio. Come si può notare, non c’è nessuna parola italiana, eppure non ero all’estero o a Milano, capitale dell’itanglese, ma in una cittadina romagnola di circa 20.000 abitanti (e il nome della persona da contattare era italianissimo).

Probabilmente si tratta un’attività di nicchia in cui si usano anglicismi noti a chi usufruisce dei servizi. Per tutti gli altri mi sembra che il messaggio sia poco comprensibile, in particolare le due attività che ho evidenziato in rosso.

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