Post con tag “espressioni idiomatiche”
Mascelle a terra? Meglio di no!
Qui sopra alcune traduzioni poco ragionate di un frammento di conversazione carpito al capo di governo canadese durante un vertice NATO. Per una nota agenzie di stampa e vari media italiani, Trudeau avrebbe detto che, di fronte alle ennesime esternazioni di Trump, lo staff del presidente americano si era ritrovato con le mascelle a terra.
È una traduzione letterale per nulla idiomatica di I just watched his team’s jaws drop to the floor che non consente di capire esattamente che tipo di reazione c’è stata. In inglese one’s jaw drops è un’espressione metaforica che descrive qualcosa che fa rimanere a bocca aperta per uno stupore o uno shock difficili da dissimulare, ed è su questo che avrebbero dovuto riflettere gli improvvisati traduttori.
Tacchini risparmiati (ma non “perdonati”)
Vignetta: Steve Breen (il riferimento è al famigerato “quid pro quo”)
Grazie a film e romanzi americani è risaputo che negli Stati Uniti il quarto giovedì di novembre è il giorno del ringraziamento (Thanksgiving). Per gli americani è una festa importantissima, caratterizzata da piatti e simboli tipici, pranzo con i parenti e anche consuetudini correlate di vario tipo, dal Black Friday al “turkey pardon” presidenziale.
Pardon ≠ perdono
Un paio di giorni prima di Thanksgiving nel giardino della Casa Bianca si svolge il rituale faceto del turkey pardon, durante il quale il presidente degli Stati Uniti “concede la grazia” a un tacchino salvandolo dalla condanna a finire a tavola arrosto.
Una mela al giorno…
La frase una mela al giorno toglie il medico di torno ci appare come un proverbio della cultura contadina, in uso da tempo, e invece è un modo di dire recente nato altrove: è la versione italiana della frase inglese an apple a day keeps the doctor away.
Origine del modo di dire
Le prime attestazioni si trovano in Galles alla fine del XVIII secolo ma in un’altra forma, eat an apple on going to bed, and you’ll keep the doctor from earning his bread (mangiare una mela quando si va a dormire impedisce al medico di guadagnarsi da vivere – ai tempi evidentemente non si sapeva cosa fosse il reflusso!).
Autunno, stagione di foglie e di orologi
Da The Guardian, uno dei principali quotidiani britannici, il titolo e il sottotitolo di un articolo con suggerimenti per brevi vacanze autunnali nella natura:
Se si chiedesse alle redazioni dei media italiani di tradurre autumn colours, sceglierebbero colori autunnali, come nell’inglese britannico, o invece opterebbero per l’americanismo foliage?
Foliage
Me lo chiedo perché da qualche anno si ha l’impressione che per descrivere la natura che si trasforma sia irrinunciabile la parola inglese per “fogliame”, foliage appunto, alla quale è stata attribuita un’accezione diversa dall’inglese e di cui spesso viene sbagliata la pronuncia, francesizzandola.
Collezioni di farfalle ai tempi di Netflix
In un vecchio post, acqueforti, farfalle, stampe giapponesi e francobolli, avevo osservato che il famigerato invito a vedere una collezione di farfalle aveva un equivalente nelle principali lingue europee: stesso intento ma diverso tipo di ipotetici oggetti da mostrare, ad es. in inglese Would you like to come up and see my etchings?
La frase risale alla fine del XIX secolo e non si usava più, se non scherzosamente, sostituita dall’invito a casa propria per un caffè o simile, ad es. Do you want to come up for some coffee? Da qualche anno esiste anche una versione aggiornata che fa riferimento alle nuove tecnologie: Wanna come over to Netflix and chill?
“No quid pro quo!”
vignetta: R.J. Matson via Twitter
Le ricadute della telefonata tra Donald Trump e il presidente ucraino Zelensky continuano ad offrire spunti lessicali.
Da quando il partito democratico ha annunciato un’indagine che potrebbe portare al suo impeachment, Trump ha pubblicato vari tweet in cui è ricorrente il latinismo quid pro quo, l’ultimo ieri. Esempio del 24 settembre 2019 che ha ricevuto grande attenzione anche al di fuori degli Stati Uniti:
Vari media italiani hanno riconosciuto il falso amico e fornito una spiegazione; altri invece hanno prodotto una traduzione errata che travisa il significato del tweet. Esempio:
Perché deadline?
Domanda retorica: perché il capo del governo italiano preferisce l’anglicismo deadline alle parole italiane scadenza o termine ultimo? Un tentativo di sfoggiare familiarità con l’aziendalese e la sua manifestazione più palese, l’itanglese?
Origini raccapriccianti
Chissà se Giuseppe Conte conosce l’origine della parola deadline. Durante la guerra civile americana era una “linea della morte” che veniva disegnata sul terreno o eretta attorno ai campi di prigionia. Indicava il limite non oltrepassabile, oltre al quale era consentito sparare ai potenziali fuggitivi, uccidendoli.
Escrementi animali metaforici, in inglese
Offeso dalla conferma che la Groenlandia non è in vendita, Donald Trump ha annullato la visita ufficiale in Danimarca e su questo e altri temi ha fatto una serie di dichiarazioni ancora più incongruenti e sconcertanti del solito, poi molto commentati e ridicolizzati.
Nelle considerazioni sulla salute mentale del presidente fatte sui social è molto usata la locuzione batshit crazy, pazzo furioso, che ho già descritto in Il pipistrello omicida (anche no): prende spunto da bullshit (dettagli qui sotto) ma esistono anche spiegazioni più fantasiose legate a malattie portate dal guano di pipistrello.
In inglese, specialmente nella varietà americana, ci sono altre espressioni idiomatiche volgari o comunque molto colloquiali che fanno riferimento ad escrementi di animali. Seguono tutte il modello <animal> shit e possono essere scritte sia come due parole che univerbate.
Modalità Techetechete’: repliche e reduplicazione
Un tweet che mi ha incuriosita:
Attira l’attenzione l’espressione modalità Techetechetè, usata per descrivere una programmazione televisiva estiva fatta soprattutto di repliche e altro materiale già visto.
Non guardo quasi mai la televisione ma ho capito subito anch’io il riferimento all’omonima trasmissione: merito di un formato originale e di un nome insolito che rimane impresso e che dà anche lo spunto per alcune osservazioni linguistiche.
Reduplicazione espressiva
Il nome Techetechete’ fa riferimento alle Teche (archivio) della Rai ed è un esempio di reduplicazione espressiva, un meccanismo linguistico comune a molte lingue che consiste nella ripetizione di un’unità lessicale.
Downing Street e altra metonimia topografica
Dal Regno Unito, una vignetta sul nuovo primo ministro Alexander Boris de Pfeffel Johnson:
Vignetta: Christian Adams
È inquietante il riferimento all’orwelliana Room 101, la stanza dove c’è “la cosa peggiore del mondo”, che nell’inglese britannico è anche una metafora per un luogo dove succedono cose molto sgradevoli.
10 Downing Street…
Non occorre invece spiegare che la porta nera è la famosa black door di Number 10 Downing Street, un internazionalismo usato in molte lingue: indica sia la residenza ufficiale del Primo Ministro che, per metonimia, il governo britannico.
…e 11 Downing Street
50 anni di parole sulla Luna, in inglese
One small step…
“Un piccolo passo per un uomo,
un grande balzo per l’umanità”
Tutti riconosciamo la traduzione e il senso delle parole pronunciate da Neil Armstrong il 20 luglio 1969 sulla Luna, una delle frasi più note della seconda metà del XX secolo eppure tuttora controversa nella formulazione.
Negli Stati Uniti non si è mai smesso di discutere se la citazione debba includere o meno l’articolo indeterminativo a davanti alla parola man, un aspetto grammaticale rilevante: un’unica parola di un unico fonema, /ə/, può infatti cambiare il significato da “per un singolo uomo” (a man, l’astronauta Armstrong) a “per l’uomo” (man, il genere umano).
A quanto pare Armstrong intendeva proprio dire a man ma in realtà non ha pronunciato l’articolo, come sottolinea anche lo Smithsonian National Air and Space Museum in “One Small Step for Man” or “a Man”?
Il pipistrello omicida (anche no)
Errore di traduzione in una notizia su uno studio, in inglese, che ha analizzato le potenziali cause di una morte violenta avvenuta nella preistoria (e relativa arma del delitto):
Nel testo originale, State of the art forensic techniques reveal evidence of interpersonal violence ca. 30,000 years ago, sono descritte simulazioni fatte con baseball bat e ci sono frasi come this is a textbook pattern of an injury induced by a blow with a round, bat-like object, quindi l’errore di traduzione è incomprensibile (forse chi ha tradotto ha immaginato un pipistrello gigante, completamente surgelato, usato come corpo contundente!!).
Non è una primula rossa!
La pianta nella foto è l’anagallide (Anagallis arvensis), un’erba infestante molto comune nei prati e nei luoghi incolti. In alcune zone è nota anche come mordigallina, probabilmente per l’effetto tossico della pianta se mangiata da galline e altri volatili.
I fiori, di colore vermiglio tendente all’arancione, sono molto piccoli, di diametro inferiore al centimetro e piuttosto insignificanti, eppure hanno lasciato il segno nella cultura popolare di più lingue – anche l’italiano, ma indirettamente.
Solstizio d’estate e midsummer
Nella parola solstizio si riconosce facilmente l’elemento sol(e) ma non è altrettanto trasparente il significato di stizio, da sĭstere, forma derivata dal verbo stare nel significato di “fermare, fermarsi” perché indica l’istante nel quale il sole cessa di alzarsi sopra l’equatore celeste e pare si fermi per poi riabbassarsi (fonte: Vocabolario Treccani).
L’equivalente inglese è solstice. Se estivo si può chiamare anche midsummer, parola che può indicare giornate diverse:
Storie di balene
Ha ricevuto molta attenzione un tweet di Donald Trump, poi eliminato, che conteneva riferimenti alla famiglia reale britannica e a figure istituzionali europee incontrate durante il recente viaggio in Europa:
Trump ha trasformato Carlo, principe di Galles (prince of Wales), in “principe delle balene”, Prince of Whales. Sui social, inevitabili le ironie!
Giochi di parole
Si trovano vari esempi di battute in Spouting off: Trump boasts of meeting ‘Prince of Whales’, titolo che gioca con le diverse accezioni della parola spout. ll sostantivo è anche lo sfiatatoio dei cetacei e lo zampillo che ne esce; il verbo descrive liquidi che sgorgano o spruzzano e in senso figurato, specialmente se seguito da off, vuol dire blaterare, dire sciocchezze.