a paternoster

ascensore a paternoster – Wikipedia

La locuzione a paternoster in ambito tecnico identifica ascensori o montacarichi “a funzionamento continuo, costituito da una serie di cabine, gabbie o casse riunite in forma di catena senza fine, come i grani del rosario. Si hanno così due colonne di cui una sale e l’altra scende, lentamente, in modo che il carico e lo scarico degli oggetti e la salita e discesa delle persone avvengano senza arrestare il moto”  (Vocabolario Treccani).

Questo tipo di tecnologia risale alla fine del XIX secolo e si può notare che paternoster è un internazionalismo, presente nella maggior parte delle altre lingue europee (cfr. voci di Wikipedia). In inglese paternoster è anche un sostantivo che indica l’ascensore e, nella pesca, un tipo di lenza con molti ami (stessa metafora del rosario).

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Blastare: dai videogiochi a Mentana (forse)

Anche blastare, come trollare, è un verbo colloquiale recente che ha acquisito un’accezione diversa o comunque più ampia di quella originale.

Con il significato di sbeffeggiare, stroncare, deridere pubblicamente, il verbo blastare ha avuto una certa visibilità associato alla parola webete e a Enrico Mentana, che ha fama di blastare i propri detrattori sui social.

pagina Facebook Enrico Mentana blasta lagggente  Immagine: pagina Facebook Enrico Mentana blasta lagggente 

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Body: non sempre un falso amico

L’anglicismo body ricorre spesso nelle raccolte di falsi amici o meglio di pseudoprestiti, parole che nella lingua di origine hanno un altro significato (o non esistono). Viene osservato che in inglese body significa corpo o cadavere ma non l’indumento, che si chiama invece bodysuit, di cui body è un abbreviazione impropria che privilegia il determinante (body) anziché il determinato (suit). Sono però indicazioni spesso obsolete.

BODIES & CORSELETTES   “Choose a stylish, seductive body from our range of sculpting, smoothing, light control and sensuous lace styles that will create the perfect silhouette for your outfits” – Marks and Spencer

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#parolefuorimoda: zerbinotto, gagà, cicisbeo…

Durante la Giornata ProGrammatica 2016, festeggiata oggi, verrà dato spazio alle parole fuori moda “troppo spesso dimenticate per pigrizia o trascuratezza”.

zerbinotto immagine da Pinterest
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Non tutte le parole dimenticate si prestano ad essere recuperate. A me ad esempio piace molto zerbinotto ma finora non sono mai riuscita a usarla in una conversazione normale perché rappresenta un concetto inattuale.

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Il lessico del futuro (ma non sono parole)

Ilvo Diamanti in Le parole del futuro: vincono ambiente e Internet, giù la politica ha illustrato i risultati di Lessico del futuro, un sondaggio che ha rilevato l’atteggiamento degli italiani “di fronte a una serie di termini che ricorrono frequenti nei discorsi pubblici e nella vita quotidiana”. Dalle reazioni (approvazione vs dissociazione) è stata ricavata una Mappa delle parole del nostro tempo.

Sillabario del nostro tempo - demos.it

I dati presentati sono molto interessanti ma osservandoli da un punto di vista terminologico ho qualche perplessità su cosa si intenda per lessico e parole e su come sia stato ricavato l’elenco del sondaggio.

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Carlo Emilio Gadda e i forestierismi alla radio

Carla Crivello mi ha fatto conoscere alcune indicazioni di Carlo Emilio Gadda dalle Norme per la redazione di un testo radiofonico (1953) che riguardano l’uso dei forestierismi:

“Astenersi da parole o da locuzioni straniere quando se ne possa praticare l’equivalente italiano. Usare la voce straniera soltanto ove essa esprima una idea, una gradazione di concetto, non per anco trasferita in italiano. Per tal norma inferiority-complex, nuance, Blitz-Krieg e chaise-longue dovranno essere sostituiti da complesso d’inferiorità, sfumatura, guerra lampo e sedia a sdraio: mentre self-made man, Stimmung, Weltanschauung, romancero, cul-de-lampe e cocktail party potranno essere tollerati.”

Fa un certo effetto vedere quali fossero i forestierismi tipici di 60 anni fa: la maggior parte non sono più attuali (chi sa cos’è un cul-de-lampe?) o comunque meno rilevanti*, e non prevalgono ancora gli anglicismi.

Sono aspetti diacronici che mi hanno fatto ricordare un’osservazione di Silverio Novelli in Il bel Paese dove il weekend suona: “Degli anglicismi ogni anno immessi a carrettate da molti dizionari dell’uso nel lemmario, a breve molti se ne vedranno scorrere, cadaveri, lungo il fiume: questione di anni”.
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Telefoni in vacanza

punto ricezione cellulari 45 minuti a piedi

Ho visto questi cartelli nel parco nazionale dell’Aspromonte nel 2009. A distanza di sei anni appaiono datati, non solo perché presumo che nel frattempo la copertura dei ponti radio sia migliorata e i tempi di percorrenza diminuiti, ma anche per l’uso della parola cellulare.

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Defilato o difilato?

link a video con il titolo L’auto nel posto dei disabili? La “punizione” è esemplareHo apprezzato la beffa subita da un brasiliano che aveva parcheggiato abusivamente l’auto in un posto riservato ai disabili: se l’è ritrovata coperta di Post-It, con una folla che osservava divertita la sua reazione.

Un video lo mostra stizzito che libera alla bell’e meglio i vetri e poi se ne va in gran fretta. Nella didascalia si legge che è andato via defilato senza commentare.

Ho subito pensato a un malapropismo: defilato (celato, dissimulato, fatto in modo da non essere visto) anziché difilato (direttamente e velocemente).

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Anacronismi lessicali

Il linguista americano Ben Zimmer usa il termine anachronym per descrivere parole o espressioni che identificano un concetto che si è evoluto e non è più coerente con l’etimo o con la metafora di origine. Due esempi comuni a inglese e italiano sono riagganciare (il telefono) e selfie, parola recentissima ma che ha già subito uno slittamento di significato e non è più esclusivamente una foto di se stessi (self) scattata da sé.

striscia di Chris Hallbeck – maximumble.com

Potete trovare altri esempi per l’inglese in 15 common expressions younger generations won’t understand (ad es. roll, “arrotolare”, per alzare e abbassare i finestrini delle auto, broken record, il disco incantato/rotto metafora per chi ripete la stessa cosa, il verbo tape per registrare audio o video anche se non si usa alcun nastro).

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Da vegetariano a veg

Vi ritrovate nel quadrato semiotico degli stili alimentari?

quadrato semiotico degli stili alimentari – squadrati.com

È stato ideato da Squadrati e ispirato dall’avvio di Expo 2015.

Nella descrizione del quadrato si legge “la famiglia delle diete veg comprende vegetarianismo, veganesimo, fruttarismo, crudismo, macrobiotica e dieta senza muco, una frase che mi dà lo spunto per alcune note terminologiche.

Come ripeto spesso, le parole sono delle convenzioni ( triangolo semiotico) e la stessa “etichetta” in contesti diversi può identificare concetti diversi, oppure può subire variazioni diacroniche con slittamenti o modificazioni di significato.

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Perché anche le donne dicono “Pronto”?

Un dettaglio da How to answer the phone in different languages, illustrato da J. Chapman:

danese: Det’ + nome , francese: Allô ? , indonesiano: Halo? , inglese: Hello? , italiano: Pronto? , norvegese: Hallo , olandese: Met + nome , polacco: Tak, słucham? , portoghese: Alô? , russo: Алло? , spagnolo: ¿Diga? , svedese: Hallå? , tedesco: Hallo? , turco: Alo?

In varie lingue si risponde al telefono con un prestito adattato dell’inglese hello. È però poco noto che in origine hello non era un saluto ma un’interiezione, poco frequente, usata per esprimere sorpresa o per attirare l’attenzione (simile a ehi in italiano). Bell, l’inventore* del telefono, preferiva invece Hoy, variante dell’esclamazione marinaresca ahoy, ma hello si è affermato perché meno confondibile con altre parole.

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Comunque anche Leopardi diceva le parolacce

Comunque anche Leopardi diceva le parolacce – L’italiano come non ve l’hanno mai raccontato.Ieri ho trascorso un’ora molto piacevole alla presentazione milanese di Comunque anche Leopardi diceva le parolacce. L’italiano come non ve l’hanno mai raccontato, l’ultimo libro di Giuseppe Antonelli, linguista e conduttore di La lingua batte.

L’avevo appena letto, incuriosita dalle recensioni di Silverio Novelli e di Luisa Carrada, e anch’io ve lo consiglio: si impara molto e ci si diverte.

Antonelli inizia da due errori diffusi nel dibattito sulla salute dell’italiano: il vedere il cambiamento linguistico come elemento negativo e l’usare un modello di riferimento letterario che non tiene conto dell’evoluzione continua della lingua ed è inadatto alla comunicazione quotidiana.

Antonelli smonta pregiudizi e allarmismi sull’italiano (la morte del congiuntivo, l’invasione degli anglicismi, il degrado da turpiloquio ecc.) con molta ironia e argomentazioni ed esempi che spaziano dai grandi nomi della letteratura alle canzoni contemporanee.

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Hacking e hackeraggio

Nei titoli sull’appropriazione indebita delle foto private di alcune attrici americane appare spesso il prestito integrato hackeraggio, preferito a quello non integrato hacking. L’uso di entrambi è attestato da parecchi anni nell’uso non specialistico italiano con il significato di “attività esercitata dagli hacker” (cfr. verbo hackerare) ma non mi pare che le due parole si equivalgano.

confronto tra hacking e hackeraggio in Google Ngram ViewerMi sembra che in hackeraggio prevalgano le connotazioni negative di hacker come pirata informatico (chi viola un sistema informatico per danneggiarlo o per acquisire dati riservati), mentre hacking può avere un significato più ampio e includere motivazioni “etiche” (cfr. hacktivism) o implicare particolari abilità informatiche (significato originale di hacker), ad es. per testare la sicurezza di un sistema. Anche il registro e il contesto d’uso non sono gli stessi: hackeraggio è più colloquiale e viene usato soprattutto in ambito giornalistico.

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L’evoluzione di spending review

L’anglicismo spending review è apparso nelle cronache economico-finanziarie nel 2004, si è imposto all’attenzione di tutti nel 2012, con il governo Monti, e da quando è entrato nel lessico comune ha già subito un’evoluzione, trasformandosi in spending. Qualche esempio:

 spending review → spendingil lavoro di spending va avanti
la spending è scelta politica, non tecnica
se la spending è un bancomat, addio al taglio delle imposte
la spending e la lotta all’evasione ridurranno il cuneo fiscale

Il sostantivo spending usato in italiano è uno pseudoprestito, una parola che ha l’aspetto di un prestito ma che nella lingua di origine ha un altro significato o addirittura non esiste.

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