Quanti dubbi su “quarantena o auto-sorveglianza”!

In questo post non ho risposte ma solo domande che farei a chi si occupa dell’informazione pubblica in una situazione di emergenza come l’epidemia da COVID-19. Lo spunto è il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri del 29 dicembre 2021.

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 54 del 29 dicembre 2021 -- Misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria (decreto-legge)

Chissà se chi ha redatto il comunicato si rende conto che le misure di contenimento dell’epidemia riguardano tutti i cittadini e quindi il testo dovrebbe essere comprensibile a chiunque?

Me lo sono chiesta in particolare leggendo la sezione Quarantene, che riporto interamente qui sotto con alcune evidenziazioni. Le mie perplessità cominciano dal titolo, plurale, che implica che esistano più tipi di quarantene. In attesa del decreto-legge, che mi auguro sia più chiaro, provate anche voi a capire quanti tipi di quarantene sono previsti e come si differenzino:

Il decreto prevede che la quarantena precauzionale non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al COVID-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo.

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Nuovo green pass: super o rafforzato?

Il 24 novembre 2021 il governo ha approvato un nuovo decreto legge con misure urgenti per il contenimento della quarta ondata dell’epidemia di COVID-19. Nella notizie in tema la parola chiave è Super Green pass. Alcuni esempi:

Esempi di titoli: 1 “Super green pass, nuovo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri” (Corriere della Sera); 2 “S’'ì del Cdm al Super Green pass dal 6 dicembre anche in zona bianca. Draghi…” (Repubblica); 3 OK all’unanimità per il Super Green Pass in Consiglio dei ministri” (Rai News)

Non è però la denominazione usata dal governo, che durante una conferenza stampa e in un comunicato ha annunciato modifiche alla durata e all’obbligo del Green Pass e ha introdotto un Green Pass rafforzato o nuovo Certificato verde:

Punto 3 del comunicato del CdM: Il testo approvato oggi prevede che la durata di validità del Green Pass viene ridotta dagli attuali 12 a 9 mesi. L’obbligo di Green Pass viene esteso a ulteriori settori: alberghi; spogliatoi per l’attività sportiva; servizi di trasporto ferroviario regionale e interregionale; servizi di trasporto pubblico locale. A decorrere dal 6 dicembre 2021 viene introdotto il Green Pass rafforzato; vale solo per coloro che sono o vaccinati o guariti. Il nuovo Certificato verde serve per accedere ad attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla nei seguenti ambiti

Le incongruenze terminologiche sono lampanti, ancora di più se si fa riferimento al decreto legge 22 aprile 2021, n. 52 che all’art. 9 definisce le certificazioni verdi COVID-19, poi concretizzate nella Certificazione verde COVID-19 europea di cui dispone la maggior parte degli adulti italiani.

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COVID-19: nuovi nomi per le varianti VOC e VOI

tweet di World Health Organization: Today WHO has announced a new naming system for key #COVID19 variants. The labels are based on the Greek alphabet (i.e. Alpha, Beta, Gamma, etc), making them simple, easy to say and remember.

Da dicembre 2020 sentiamo discutere di varianti del coronavirus Sars-CoV-2 causa del COVID-19. Sono il risultato dell’evoluzione del virus originale che attraverso mutazioni del proprio genoma acquisisce caratteristiche diverse di trasmissibilità, patogenicità e capacità di reinfettare chi già immunizzato.

Il 31 maggio 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato un nuovo sistema per denominare le varianti nella comunicazione pubblica: si ricorrerà alle lettere dell’alfabeto greco anziché alle indicazioni geografiche usate finora (le famigerate varianti inglese, sudafricana, brasiliana, indiana…).

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Zone arancione scuro, rafforzato o rinforzato?

cartiina con le regioni rosse, gialle e arancione al 4 marzo 2021

A inizio novembre 2020 il governo ha definito tre livelli di misure restrittive per il contenimento del contagio da COVID-19. Suddividono il paese in aree identificate dai codici-colore giallo, arancione e rosso.

È un sistema efficace perché ricorre solo a colori di base, ci è già familiare da altri ambiti, come le allerte meteo, e ci consente di intuire la criticità di ciascun livello anche senza spiegazioni.

Nuove sfumature di arancione

Mi pare invece poco ragionata la scelta recente di alcune regioni di introdurre, come pare, dei livelli intermedi aggiuntivi con ulteriori misure restrittive, e di denominarli usando colori non ben definiti quali
arancione scuro
arancione rafforzato
arancione rinforzato

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Scudo, scudare, scudato, scudante

Due titoli di notizie sulla vicenda finanziaria in cui è coinvolto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana:

1 Caso camici: verifiche su conti svizzeri Fontana, atto dovuto. Soldi dichiarati e scudati provenienti da eredità della madre 2 Fontana, dubbi sull’eredità: i 5 milioni delle Bahamas trasferiti in Svizzera e scudati

Non avevo mai notato questa accezione dell’aggettivo scudato, “regolarizzato mediante uno scudo fiscale”. Non è però nuova: in ambito politico ed economico è in uso perlomeno dall’inizio del secolo ma ora fa riferimento in particolare a provvedimenti varati nel 2009-2010 dal governo di Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti.

Esiste anche il sostantivo scudante, chi si è avvalso dello scudo fiscale e dispone di capitali scudati che sono gestiti tramite un intermediario. La base per entrambe le parole è il verbo scudare, “regolarizzare dei capitali approfittando di una sanatoria di legge ed evitando futuri accertamenti”.

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Rime buccali e altra terminologia per la scuola

Scuola, presentate le Linee guida per settembre è il comunicato stampa del 26 giugno 2020 con cui il Ministero dell’Istruzione annuncia decisioni che riguardano milioni di italiani. Un dettaglio che sta facendo discutere:

Testo dal comunicato stampa: Più spazi per la scuola. La scuola che inizierà settembre, per rispettare il distanziamento previsto ad oggi dal Comitato tecnico-scientifico (1 metro di distanza fra le “rime buccali degli alunni”), avrà bisogno di più spazi. Il Ministero ha messo a punto in queste settimane un ‘cruscotto’, un sistema informatico che incrocia i dati relativi a aule, laboratori, palestre disponibili con il dato delle studentesse e degli studenti e la distanza da tenere. 

Cosa sono le “rime buccali degli alunni” e perché le parole sono tra virgolette? Non lo spiega né il comunicato stampa, né il sito del Ministero, né il documento delle Linee guida, dove il termine appare un’unica volta, nella Premessa:

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Sea-Watch 3, l’inesistente “yacht di piacere”

Sea Watch 3, type: 948 – Yacht; Ship Type: Pleasure yacht not engaged in trade; main purpose: yachting

Ha fatto notizia La SeaWatch3 è uno yacht di piacere, un intervento del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli sulla nave al centro delle polemiche per un recente salvataggio di migranti. Una schermata di dati sulla nave, di fonte non specificata, che riportava la descrizione Ship Type: Pleasure yacht not engaged in trade è stata commentata con queste affermazioni:

  «Stiamo parlando di una imbarcazione registrata come “pleasure yacht”, che non è in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare. E mi pare ovvio, visto che è sostanzialmente uno yacht. […] Se tu, milionario, compri uno yacht, vai in navigazione per piacere, non per sostituirti alla Guardia Costiera libica o di altri Paesi.»

Temo che il ministro abbia rivelato conoscenze inadeguate non solo dell’inglese ma anche della terminologia del suo settore di competenza.

Con la traduzione letterale yacht di piacere Toninelli ha preso una cantonata, come è già stato illustrato da Il Post in L’inganno di dire che la Sea Watch 3 è uno “yacht” e da Open in Sea Watch 3: la nave di piacere di Toninelli e la nave pirata della Meloni.

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Aggiornamenti su coding

Coding è una delle 500 nuove parole dell’edizione 2016  del Vocabolario Zingarelli:

 coding [vc. inglese propr. ‘codifica’ – 2013] (inform.) programmazione, spec. come materia scolastica – Vocabolario Zingarelli 2016

Non mi pare sia stata ancora accolta negli altri dizionari di italiano ma penso che si adegueranno perché da circa un anno il Ministero dell’Istruzione (MIUR) promuove l’uso dell’anglicismo coding in sostituzione a programmazione.

Non condivido questa scelta terminologica, già discussa qui, ma torno sull’argomento in occasione dell’Ora del Codice, nelle scuole dal 7 al 13 dicembre 2015.

Le incongruenze del MIUR

In questi mesi ho seguito alcune iniziative del MIUR e ho notato incongruenze nella comunicazione: nelle descrizioni di programmi ed eventi e nei social media prevale coding, invece nelle risorse per studenti e insegnanti è privilegiato programmazione.

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Migranti: cos’è un hotspot?

[2016] Sintesi del post per chi arriva qui cercando il significato di hotspot:

Nel contesto specifico dei flussi migratori verso l’Unione europea, in inglese il termine hotspot ha due diverse accezioni. Definizioni da IATE, il database terminologico delle istituzioni dell’Unione europea:

  1. punto di primissimo smistamento allestito in prossimità dei luoghi di sbarco degli Stati di frontiera, in cui gli agenti della locale polizia di frontiera insieme a esperti e tecnici dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, di Frontex ed Europol assicurano una rapida identificazione e registrazione dei migranti in arrivo nonché il prelievo delle impronte digitali con l’obiettivo di distinguere quelli che hanno bisogno di protezione internazionale da quelli che non ne hanno bisogno.
  2. zona alla frontiera esterna dell’UE interessata da pressione migratoria sproporzionata.

Nelle comunicazioni dell’UE in italiano entrambe le accezioni sono rese con la locuzione punto di crisi. Politici e media italiani preferiscono invece l’anglicismo hotspot, spesso usato a sproposito e senza distinguere tra i due diversi significati. 

Si nota infatti una grande confusione terminologica, come evidenziato nella descrizione dell’uso di hotspot nei media nel 2015 che si può leggere nel post originale (qui sotto).

hotspots in Italy and Greece as of 12 January 2016 – European Commission


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Comunicazione in ospedale

Comunicazione scritta

Nell’ospedale dove tenevo compagnia a una persona malata avevo sempre sotto gli occhi questo avviso:

IMPORTANTE!!!! SI INFORMANO I SIG. PAZIENTI PORTATORI DI PROTESI DENTARIA NEL CASO IN CUI NECESSITANO DI RIMOZIONE DELLA STESSA, DI CHIEDERE AL PERSONALE L’APPPOSITA CUSTODIA, ONDE EVITARE SMARRIMENTI. SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE.

Mi aveva colpita il contrasto che facevano la sfilza di punti esclamativi e il tipo di carattere COMIC SANS, caratteristici di contesti informali, con il testo in puro burocratese, poco adatto per istruzioni a chi di solito porta protesi dentarie: anziani o persone non italiane, che potrebbero non essere abituati a decifrare testi complessi.

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MIUR: lunga vita all’inglese farlocco?

Orientamento long lifeRere mi ha segnalato la voce Orientamento long life, “vita lunga”, nell’elenco degli argomenti della sezione Istruzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Se si segue il collegamento si scopre però che la longevità non c’entra nulla, infatti nella pagina si trovano riferimenti a Orientamento lungo tutto l’arco della vita e a orientamento permanente (e un rimando a orientamento longlife, singola parola).

È un esempio di inglese farlocco che fa confusione tra l’aggettivo inglese lifelong, “che dura tutta la vita”, e il sintagma nominale long life, “vita lunga”. Dal MIUR invece ci si aspetterebbe meno itanglese e più competenze linguistiche, come ho già ribadito in Problemi di inglese per #labuonascuola.

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Come si pronuncia Expo?

Logo Expo Milano 2015Ho notato che a Milano, dove vivo, si discute di Expo Milano 2015 pronunciando il nome con l’accento sulla prima sillaba e la e aperta, ÈK·spo, mentre chi mi chiede informazioni dal resto d’Italia dice ek·SPÓ, con l’accento sulla seconda sillaba a imitazione della parola originale francese, che è la pronuncia che riportano tutti i dizionari di italiano (esempio: Vocabolario Treccani).

Cosa dicono le fonti ufficiali? Non ho trovato informazioni specifiche e ho concluso che chi si occupa della comunicazione di Expo Milano 2015 abbia trascurato questo aspetto, invece importante per l’identità di un marchio. Negli spot e nei video ufficiali sono infatti usate due diverse pronunce.

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Calco ortografico: 1000+

1000+ eventi culturali – video di presentazione

più di 1000 eventi culturali – sito del Ministero dei beni cultural

1000+ CULTURAL EVENTS – sito verybello.it

La convenzione inglese del numero seguito dal segno + è sempre più diffusa anche in italiano, ma si tratta dell’ennesimo calco: sono convinta che chi l’adotta ignori che in questo caso in inglese + non rappresenta il simbolo dell’addizione ma l’aggettivo plus che equivale a or more e si pospone al numero (ad es. groups of 20 plus), mentre in italiano usiamo la locuzione più di che precede il numero, quindi non avrebbe molto senso scrivere 1000+.

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Crescita inclusiva

Alcuni titoli dai media di novembre 2014:

Priorità alla crescita inclusiva
UE, istituiti nuovi fondi per la crescita inclusiva
G20: creare posti di lavoro di qualità e una crescita inclusiva
Innovazione e sperimentazione al servizio della crescita inclusiva

Crescita inclusiva è un’espressione ricorrente ma raramente spiegata nelle cronache politiche ed economiche (al momento, più di 17000 risultati in Google). Mi pare che il contesto renda trasparente il significato economico di crescita, ma mi chiedo se in questa collocazione sia altrettanto riconoscibile anche il significato di inclusivo.

Europa 2020 in sintesi

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Terminologia e comunicazione

alcune slide della mia presentazione

L’incontro Comunicare in Europa: il linguaggio della crescita, dai documenti UE alle opportunità all’Università di Salerno è stato molto interessante e piacevole.

Nel mio intervento, Terminologia e comunicazione, ho preso spunto da alcuni esempi istituzionali di “maledizione della conoscenza” per evidenziare aspetti del lavoro terminologico che possono aiutare i comunicatori pubblici a rendere i loro testi più accessibili ai cittadini.

Se manca un sistema di gestione della terminologia, o almeno dei glossari di riferimento, diventa ancora più importante sapere individuare i concetti, e quindi i termini che li designano, che più di altri richiedono spiegazioni o esempi per essere comprensibili.

Come identificare concetti e termini prioritari

I criteri di selezione possono variare in base a diversi fattori, come ad es. tipo e finalità di comunicazione, utente finale, grado di specificità, modalità d’uso. Ne ho descritti alcuni:

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