Effetti del Covid sulle emoji 💉😷

Emoji di siringa con sangue e con liquido trasparente; titolo: “Vaccine Emoji Comes to Life”

Le emoji non fanno più notizia come qualche anno fa, quando erano ancora una novità, però sono significative due modifiche decise da Apple per il sistema operativo iOS 14.5 perché sono un esempio degli effetti della pandemia da COVID-19 anche sulla comunicazione.

Siringa 💉

L’emoji della siringa fa parte del set originario di emoji giapponesi (1999) ed era nata per simboleggiare le donazioni di sangue. È per questo che tuttora (febbraio 2021) nella maggior parte delle piattaforme e dei sistemi operativi il liquido nella siringa e le eventuali gocce che ne fuoriescono sono di colore rosso.

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ILY: 3 dita, 3 lettere, 1 gesto, 1 emoji

emoji I Love You

Ottobre 2017: Apple ha reso disponibili nuove emoji per iOS. È l’aggiornamento alla versione 10.0 di Unicode, descritto in Apple reveals new emoji coming to iPhone and iPad, including “I love you”.

In evidenza c’è l’emoji della mano con le dita mignolo, indice e pollice che formano le tre lettere I, L e Y nella lingua dei segni americana (ASL, American Sign Language) e che combinate rappresentano la frase I Love You

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Animoji, le emoji 3D animate di Apple

Jony Ive e la sua animoji della scimmia

Tra le nuove funzionalità di iPhoneX (“ten”) presentate ieri da Apple ci sono le Animoji, emoji 3D animate che grazie alla scansione del proprio volto e alla rielaborazione dei suoi movimenti sono personalizzate con le proprie espressioni e la propria voce.

Per il momento sono disponibili 12 Animoji, condivisibili solo con l’app iMessage: alieno, gatto, pollo, cane, volpe, scimmia, panda, maiale, cacca, coniglio, robot e unicorno.  

Non solo neologismo ma anche internazionalismo

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HomePod è davvero un brutto nome?

presentazione HomePod

Apple ha presentato HomePod, un nuovo prodotto che uscirà il prossimo dicembre. È uno smart speaker, un altoparlante per la riproduzione di musica con funzionalità aggiuntive come l’interazione con l’assistente vocale Siri. Prodotti simili già sul mercato sono Google Home e Amazon Echo.

Perché proprio HomePod?

Il nome HomePod ha suscitato parecchie perplessità tra appassionati e potenziali utenti. Per molti di loro è poco accattivante e sarebbero state preferibili alternative come AppleSpeaker o iSpeaker oppure AppleHome o iHome.

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AirPods e iOS: non più smart ma intelligenti?

Le presentazioni dei prodotti Apple mi interessano soprattutto per gli aspetti linguistici: nelle descrizioni si notano sempre nuovi termini e scelte lessicali accuratissime che spesso indicano anche nuove tendenze.

Questo è il video di presentazione in inglese degli AirPods, i nuovi auricolari senza fili:

Il nome AirPods è un bel gioco di parole su earpods, il termine specifico di Apple per gli auricolari (nel lessico generico inglese sono invece earbuds o earpieces). I due elementi air e pod richiamano prodotti già esistenti e così il nuovo nome risulta familiare e facile da ricordare ma allo stesso tempo distintivo e innovativo.

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Corona digitale, tra termini e parole

Una delle funzionalità più innovative di Apple Watch è il nuovo meccanismo di input per ridurre o ingrandire le dimensioni di visualizzazione (cfr. pinch) e far scorrere (scroll) gli elementi sul display. In inglese si chiama Digital Crown e in italiano Corona Digitale.

Corona Digitale. Diamo nuova carica a un’antica tradizione. Ogni prodotto che creiamo è definito da un particolare sistema di input, da un modo nuovo e unico di interagire col dispositivo. Per Apple Watch, questo sistema è la Corona Digitale.

Scelta terminologica indovinata

È una scelta terminologica molto efficace che sfrutta la risemantizzazione attraverso un prestito interno: crown infatti è un termine dell’orologeria che è reso più specifico dall’aggettivo digital (uso metonimico: non è digitale il meccanismo ma la funzionalità).

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La comunicazione post-linguistica di Apple Watch

Apple WatchIl nuovo dispositivo indossabile di Apple è stato oggetto delle analisi linguistiche di alcuni autori americani.

Cambia il naming: da iWatch a AppleWatch logo

Dopo 16 anni, Apple ha abbandonato il prefisso i di iPod, iPad, iPhone, iTunes, iCloud, non solo per problemi di marchi registrati (il nome iWatch sarebbe stato troppo simile a iSwatch, orologio svizzero) ma anche per evitare che iWatch venisse interpretato come I watch, “osservo, controllo”.

Anche il nuovo servizio di pagamento via iPhone è stato chiamato Apple Pay e non iPay, un segnale che il prefisso i sta diventando datato ed è ormai inflazionato perché usato anche da altri. Apple invece vuole comunicare esclusività e innovazione e probabilmente anche rimarcare la fine dell’era di Steve Jobs, fautore dei nomi con la i.

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Comandi vocali e localizzazione

Nei dispositivi mobili le funzionalità più note di riconoscimento vocale sono i comandi vocali* (voice commands), usati per eseguire una serie di azioni come aprire app, riprodurre brani musicali, comporre numeri di telefono o chiamare contatti (voice dialling).

call somebody home – Pearls Before Swine
(God / death calling <somebody> home è un’espressione idiomatica, ad es. until death called him home è una frase tipica da necrologi)

La “grammatica” dei comandi vocali

I sistemi di riconoscimento dei comandi vocali ricorrono a una “grammatica” che consente di riconoscere un numero limitato di parole e frasi specifiche per quel contesto e che spesso devono essere formulate seguendo una struttura predefinita. Ad esempio, per fare una telefonata potrebbe essere necessario dire, nell’ordine: 
call… pig… home…1 – chiama (call) o componi (dial),
2 – il nome della persona come appare nella rubrica,
3 – casa (home) o cellulare (mobile) se allo stesso nome sono associati più numeri (se non è specificato, il sistema potrebbe richiederlo).

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Netymology, parole del mondo digitale

Netymology: From Apps to Zombies: A Linguistic Celebration of the Digital World – Tom ChatfieldHo trovato molto piacevole Netymology: From Apps to Zombies: A Linguistic Celebration of the Digital World di Tom Chatfield. È una raccolta di parole rappresentative della cultura digitale del XXI secolo, raccontate attraverso la loro etimologia e la loro storia in 100 brevissimi capitoli ricchi di riferimenti e dettagli che evidenziano origini eterogenee e a volte alquanto bizzarre.

Mi hanno incuriosita parecchio gli esempi di linguaggio delle community di giochi online, un mondo che mi è del tutto sconosciuto, e l’origine di alcuni termini specifici di Apple, come il simbolo sul tasto Comando dei Macintosh, in inglese soprannominato anche squiggle, pretzel o splodge.

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Scheumorfismo

In riferimento ai nuovi sistemi operativi Apple iOS7 e OS X 10.9, che saranno presentati ufficialmente il 10 giugno 2013, sono ricorrenti i termini skeuomorphism o skeuomorphic design in inglese e scheumorfismo o scheuomorfismo in italiano.

Nell’accezione originale, in archeologia, il riferimento è a oggetti che presentano elementi o caratteristiche non funzionali ma solo decorative, ereditate da altri oggetti. Etimologia: dal greco skeuos (strumento) e morphê (forma).

Esempio di scheumorfismo: iMathematics for iPad

Nell’ambito del software design il termine scheumorfismo è stato adottato di recente per descrivere le interfacce grafiche in cui gli oggetti virtuali sono disegnati in modo che assomiglino il più possibile ad oggetti reali, con dettagli realistici ma funzionalmente inutili (skeuomorphs) usati a scopo ornamentale, ad es. riflessi metallici sul cestino della spazzatura, venature del legno nelle librerie, ombreggiature sui pulsanti ecc.

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Podcast e postcast

iPod + broadcast = podcastIeri ho sentito un tipo dire più volte *postcast anziché podcast, e intendeva proprio un file multimediale scaricabile da Internet, nel suo caso l’audio di una trasmissione radio.

Ho trovato diverse occorrenze di postcast e mi piacerebbe capire se l’errore sia dovuto all’influenza del secondo elemento cast, che però rende la pronuncia più ostica, oppure se sia un eggcorn, un fenomeno linguistico per cui alcune parole o espressioni inconsuete vengono “normalizzate” sostituendo gli elementi percepiti come insoliti con altri più comuni che comunque hanno una loro logica (“postcast” perché il file è disponibile solo dopo la  trasmissione), quindi si tratterebbe di una storpiatura diversa da un malapropismo.

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