Secondo la Farnesina 2º si scrive 2ndo

Tweet del Ministero degli Esteri per il secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina:

tweet del 24 febbraio 2024 dal profilo @ItalyMFA del Ministero degli Esteri: “#24febbraio | Nel 2ndo anniversario dell'invasione russa su larga scala dell'Ucraina, i Ministri degli Esteri #G7 esprimono il loro pieno sostegno a Kiev per raggiungere una pace giusta e duratura. #StandWithUkraine per tutto il tempo necessario. #SlavaUkraini”

Come si dovrebbe leggere 2ndo, forse “duendo” o “dundo”?

Numeri ordinali in italiano

Chi ha scritto il tweet a quanto pare ignora che in italiano i numeri ordinali da primo a nono e i numeri ordinali a cifra tonda (decimo, centesimo, millesimo…) di solito si scrivono in lettere.

Solo se nello stesso contesto appaiono anche ordinali successivi, che però non è il caso del tweet ministeriale, per coerenza si ricorre alla scrittura in cifre arabe per tutti i numeri: si aggiunge al numero in posizione di esponente la lettera finale (solo una!) indicativa di genere e numero, quindi anniversario, ricorrenza ecc. In alternativa, si può ricorrere al circolino alto, .

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IT-Wallet? C’è già portafoglio digitale

La terminologia fa notizia! Alcuni titoli del 15 gennaio 2024:

Accademia della Crusca, “It Wallet? Meglio chiamarlo Portafoglio It” - Gli esperti della lingua italiana: “Nome inopportuno, aggiunge un inutile anglismo alla serie già troppo numerosa che pervade la nostra vita sociale”; 2 L’Accademia della Crusca bacchetta il governo: meglio Portafoglio It; 3 Crusca, "It Wallet? Meglio Idit - Portafoglio italiano"; 4 Sos lingua italiana, ma che “Wallet”, meglio “Portafoglio IT”: dalla Crusca avviso ai naviganti e agli anglofoni incalliti

Il riferimento è a Gruppo Incipit, comunicato n. 23: Wallet? No, meglio IDIT – Il Portafoglio Italiano! (Accademia della Crusca) in cui viene criticata la scelta dello pseudoanglicismo IT Wallet con cui il governo avrebbe deciso di denominare il “portafoglio digitale che conterrà i documenti personali digitalizzati come la patente e la tessera sanitaria”.

Sono del tutto d’accordo con l’affermazione del Gruppo Incipit che “è invece utile battezzare il nuovo strumento in italiano, visto che ci si rivolge a tutti i cittadini, non solo agli esperti informatici”. È un nome inadatto alla comunicazione istituzionale, soprattutto per uno strumento che si prevede estremamente rilevante: non ci si può aspettare che tutti conoscano il significato della parola inglese wallet e della sua accezione digitale.

È anche potenzialmente ambiguo: le due lettere IT in questo caso vanno interpretate come Italian o Italy, e non Information Technology, come in inglese. Si tratta infatti dell’implementazione italiana di un progetto europeo, l’Identità digitale europea, di cui a quanto pare non si è tenuto conto nella scelta del nome:

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Cosa significa MERAVIGLIA, gli OPEN?

Variazione in tema Open to Meraviglia:

Immagine: “MERAVIGLIA, gli OPEN. Forum Internazionale del Turismo 2023” con immagine della Venere di Botticelli

Non riesco a capire come vada interpretato MERAVIGLIA, gli OPEN, nome ibrido di un forum sul turismo “fortemente voluto dal ministro Daniela Santanchè”. Nelle pagine in tema del Ministero del Turismo non c’è nessuna spiegazione ma un unico accenno di usare l’hashtag #gliopendelturismo per commentare sui social.

In italiano l’anglicismo open è usato come sostantivo in ambito sportivo, di solito tennis o golf, per indicare una gara o torneo open, “aperto” sia ai professionisti che ai dilettanti. Non vedo però come si possa collegare questa accezione a un evento istituzionale sul turismo, e poi perché al plurale?

Trovo insolita anche la sequenza di due sostantivi separati da virgola, di cui il primo senza articolo come se fosse un nome proprio. Se si prova a formare nomi simili – ad esempio Stupore, i meeting o Sorpresa, gli speech – l’anomalia appare ancora più evidente.

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Open to Meraviglia… and to perplessità

Il Ministero del Turismo ha presentato la nuova campagna di promozione dell’Italia nel mondo, Italia: Open to Meraviglia, che consiste in affissioni pubblicitarie di vario tipo, un profilo di Instagram e un video che avrà versioni in varie lingue:


Aggiornamento 26 aprile 2023: al momento il video ufficiale Italia, Open to meraviglia risulta “privato” ed è stato rimosso dai canali istituzionali (ma c’è una copia permanente in Archive.org); qui l’ho sostituito con quello della presentazione ufficiale.

Il narratore ci informa che:

“L’Italia è una porta aperta sulla meraviglia. È questo in fondo che noi italiani sappiamo fare meglio: meravigliarci sempre per meravigliare gli altri. E da questo pensiero nasce anche il nostro logo: una bandiera che si spalanca dando il benvenuto al mondo intero e che abbiamo firmato con il claim Italia, Open to Meraviglia”.

Il claim è lo slogan che caratterizza un prodotto. Né nel video né durante l’evento di presentazione ufficiale è stata però spiegata la scelta della frase ibrida, metà in italiano e metà in inglese, che ha subito suscitato molte perplessità.

Un precedente: VeryBello

Inevitabili i riferimenti a VeryBello, il nome del famigerato sito voluto dal Ministero dei Beni Culturali nel 2015 e che era risultato inadatto sia a un pubblico italiano che a un pubblico internazionale: dettagli in #verybello, vero italiano e inglese maccheronico.

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Comitato per la promozione dell’italiano: solo supereroi con superpoteri!

immagine di targa con dicitura Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana

Ritorno sulla discussa proposta di legge per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana per alcune considerazioni sull’articolo 7, che è l’unica vera novità rispetto alla proposta di legge del 2018.

L’istituzione del Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana sostituisce l’istituzione del Consiglio superiore della lingua italiana (di cui si discuteva già da anni), ma mantiene la stessa funzione: “organismo di ausilio al Governo nazionale, in cui la componente politica e quella culturale e accademica possano confrontarsi nell’ambito delle rispettive competenze”. Dubito però che chi ha redatto la proposta di legge abbia considerato le implicazioni pratiche di un organismo del genere.

Composizione del Comitato

La prima parte dell’art. 7 riguarda l’istituzione del Comitato, che è composto da 12 membri:

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Multa per chi usa anglicismi? Non è una novità

Alcuni titoli del 31 marzo 2022:

Titoli: 1 Rampelli (FdI) vuole una legge per punire chi non usa l’italiano: multe fino a 100mila euro; 2 Lingua italiana, FdI presenta una proposta di legge per multare chi si macchierà di forestierismo; 3 Le multe fino a 100mila euro per chi usa parole straniere;: 4 Multe e proibizioni, il sovranismo linguistico di Fdi; 5 “Centomila euro di multa per chi usa parole straniere”: la proposta di legge di Fratelli d’Italia

Riguardano Disposizioni per la tutela e la promozione della lingua italiana e istituzione del Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana, una proposta di legge presentata alla Camera il 23 dicembre 2022 ma che ha avuto visibilità mediatica solo ora.

Come prevedibile, la notizia ha suscitato molte discussioni. L’aspetto che sta avendo maggiore evidenza è la sanzionabilità dell’uso di forestierismi, prevista dall’articolo 8 della proposta di legge:

Art. 8. (Sanzioni) 1. La violazione degli obblighi di cui alla presente legge comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 euro a 100.000 euro.

Non viene però indicato chi sorveglierà e come verrà deciso cosa sarà sanzionabile, ad es. se singole parole o interi testi.

Proposta di legge riciclata

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Smartland, un mondo fantastico (o farlocco?)

immagine BENVENUTI A SMARTLAND della Regione Lombardia

A Milano qualche giorno fa l’evento Lombardia 2030 è stato aperto da un intervento del presidente della regione Fontana che ha descritto la Lombardia come smart land del futuro: sostenibile, sicura, connessa, attrattiva, sussidiaria, con più servizi, più equità, più coesione sociale.

Cosa sarebbe esattamente una smart land, espressione che in inglese non viene affatto usata in questo tipo di contesto ma che in Italia circola da una decina di anni? Dalle parole di Fontana si ricava che è una “terra” con innumerevoli caratteristiche:

una smart land è connessa in senso digitale e con infrastrutture che permettano mobilità veloce e sostenibile … una smart land è connessa anche con ciclovie, strade ed autostrade … una smart land offre servizi di base sociosanitari all’altezza … una smart land rispetta il lavoro e la sua dignità … una smart land fa della sostenibilità ambientale e della coesione sociale i propri pilastri … una smart land è una terra che rispetta e cura il proprio territorio … una smart land non è fatta solo di eccellenze urbane … una smart land è inclusiva … una smart land è semplice e diretta nel rapporto con i suoi cittadini e i suoi stakeholders

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Kidpreneurship, un nome fuorviante

“Scopri strumenti che favoriscono l’imprenditorialità per i bambini a partire dai 5 anni di età!” esorta un tweet promozionale a cui è associata questa immagine:  

Immagine di bambino con mani coperte di vernice e titolo KIDPRENEURSHIP. Come far sviluppare la mentalità imprenditoriale ai ragazzi. Evento che si svolge a Roma il 25 novembre 2022
immagine: Fondazione Patrizio Paoletti

Si tratta di un progetto europeo a cui partecipano organizzazioni di Malta, Cipro, Austria, Bulgaria e Lituania. I destinatari diretti sono “alunni della scuola dell’infanzia e della scuola di primo grado di età compresa tra i 5 e i 10 anni” e i loro insegnanti;  i destinatari indiretti sono i genitori e “società in generale”, quindi tutti noi. Senza ulteriori dettagli, che impressione si ricava dal nome Kidpreneurship?

È comprensibile che si ricorra all’inglese per un progetto internazionale, però se ci si rivolge a chi usa l’inglese come lingua veicolare o ne ha una conoscenza solo scolastica, la scelta del nome appare poco oculata:

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Immigrati illegali vs migranti irregolari

Da un comunicato del Ministero dell’Interno del 12 novembre 2022 sulla gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo:

Testo dal sito del Ministero dell’Interno: “Dichiarazione congiunta dei ministri dell'interno di Italia, Malta e Cipro e del ministro della migrazione e dell'asilo della Grecia […] In attesa di un accordo su un meccanismo di condivisione degli oneri che sia efficace, equo e permanente, non possiamo sottoscrivere l'idea che i Paesi di primo ingresso siano gli unici punti di sbarco europei possibili per gli immigrati illegali, soprattutto quando ciò avviene in modo non coordinato sulla base di una scelta fatta da navi private, che agiscono in totale autonomia rispetto alle autorità statali competenti.”

Nei giorni scorsi hanno fatto molto discutere le espressioni carico residuale e sbarco selettivo usate dal ministro Piantedosi, che in varie interviste ha discusso anche di immigrati illegali. Ritrovare la stessa locuzione in un comunicato ufficiale purtroppo mi dà l’impressione che i vertici del ministero stiano rinvigorendo il fenomeno della distorsione delle parole sulla migrazione.

Non si spiega altrimenti perché si faccia ricorso a immigrati illegali anziché a migranti irregolari, che è il termine finora prevalente nelle comunicazioni ministeriali, come confermano centinaia di esempi, e che è coerente con la terminologia delle istituzioni europee a cui rimanda anche il Dipartimento per le Libertà Civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno.

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A Milano si potrà “ispirare la propria mentee”

Dalla descrizione del progetto Mentorship Milano rivolto a giovani donne dai 16 ai 25 anni:

Testo: l’obiettivo che il Comune di Milano punta a raggiungere con l’iniziativa di mentoring al femminile è quello di supportare l’empowerment delle giovani donne, assegnando loro una figura senior che, nella veste di mentor possa ispirare la propria mentee, incoraggiarne l’ambizione e la leadership, supportarla nella valorizzazione delle proprie inclinazioni e attitudini.

Gli unici requisiti per partecipare al progetto sono l’età ed essere residenti o domiciliate nel Comune di Milano per studio e/o lavoro. Non sono richieste competenze specifiche di alcun tipo, quindi è un pubblico di riferimento molto ampio.

Eppure chi ha definito il progetto pare dia per scontato che le parole chiave mentoring, mentor e mentee e altri anglicismi e calchi tipici del lessico aziendale facciano già parte del vocabolario di tutte le potenziali partecipanti, e quindi non ne viene data alcuna spiegazione.

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Inglese farlocco: Capacity Italy

schermata dal portale Italia Domani: immagine di città italiana e testo Capacity Italy: lo sportello tecnico a supporto della PA per l'attuazione del PNRR

Dubito che riuscirò mai a scoprire cosa spinge i funzionari delle istituzioni italiane a privilegiare nomi in inglese o pseudoanglicismi per denominare nuovi servizi, programmi o iniziative destinati esclusivamente a cittadini italiani.  

Un esempio è Capacity Italy, “lo sportello tecnico a supporto della PA per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (Italia Domani). Non sono riuscita a trovare nessuna spiegazione su come vada inteso il nome: non nei siti dedicati italiadomani.gov.it e sportellotecnico.capacityitaly.it, né nelle pagine di presentazione delle varie istituzioni che l’hanno promosso, come il Dipartimento della funzione pubblica. Non è d’aiuto neppure il video promozionale:

Capacity in inglese

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Preparedness e readiness nel setting scolastico

Volete un esempio di come non fare comunicazione istituzionale? Eccolo:

copertina del documento “Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini di mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (anno scolastico 2022 -2023) – Versione 5 agosto 2022”

È il documento “messo a punto da Istituto Superiore di Sanità, con i ministeri della Salute e dell’Istruzione” destinato a tutte le istituzioni scolastiche del I e II ciclo. Contiene una lunga introduzione a due tabelle con misure di prevenzione non farmacologiche.

Immagino che al documento abbiano collaborato varie persone eppure, a quanto pare, prima della pubblicazione nessuno si è reso conto che il testo è farraginoso, incongruente e vago ma anche infarcito di tecnicismi usati senza alcuna spiegazione.

Si ha l’impressione che nessuno abbia considerato i destinatari del testo – chiunque lavori nella scuola – e tantomeno si sia chiesto quanti possano sapere cosa sono preparedness e readiness e come si differenziano, cos’è un setting scolastico, cos’è un razionale, cosa si intende con etichetta respiratoria e molto altro. 

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Inglese farlocco: CASH BLACK e ZHEROGAP

Tweet di @EugenioTaf: “cashback e black days! What is this, a crossover episode?”. Immagine: pubblicità con scritta grande “ARRIVA IL CASH BLACK!”, immagine di spazzolini elettrici e scritta piccola “ACQUISTA UNO SPAZZOLINO ORAL-B NERO CON UNA CONFEZIONE DI TESTINE E TI RIMBORSIAMO LE TESTINE”

Sarei curiosa di conoscere il processo di ideazione di nomi pseudoinglesi come cash black, un gioco di parole agrammaticale ottenuto da cashback + black nel senso di “[periodo] con/di grandi sconti” – un’accezione inesistente in inglese, come descritto in Inglese farlocco: Black Days.

Capisco che in questo caso black è anche un rimando al nome del prodotto, ma davvero i creativi pensano che per i consumatori italiani l’espressione cash black risulti efficace e trasparente? Non mi stupirei se molti invece pensassero all’iniziativa governativa per incentivare l’uso di pagamenti elettronici e non a un rimborso parziale per l’acquisto di un prodotto.

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M.easy? YEAH, è inglese farlocco istituzionale!

M.easy. Prova il chatbot di Pago in Rete! Chiama il Numero Verde 800.588.518

Dal 2020 le tasse e i contributi scolastici richiesti agli alunni delle scuole statali per le attività curriculari ed extracurriculari devono essere versati attraverso Pago In Rete, il servizio centralizzato per i pagamenti telematici del Ministero dell’Istruzione.

È un servizio essenziale che riguarda tutte le famiglie con figli in età scolare, ma pare che molti abbiano ancora difficoltà d’uso. Per informazioni è stato predisposto un numero verde con risposte automatizzate (chatbot) che è stato chiamato M.easy (o M.Easy), ennesimo esempio di anglicismi usati a sproposito.

Non ho idea di cosa possa voler dire l’iniziale M., che anteposta all’aggettivo easy mi aspetto abbia la funzione di altro aggettivo o di avverbio. Dubito voglia dire molto, ed escludo anche much che sarebbe grammaticalmente errato (corretto: very), però non riesco a farmi venire in mente nessun’altra parola del lessico di base inglese che inizi per m e sia rilevante in associazione a easy

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Drive in a piedi, drive e walk-in: bocciati in inglese!

Foto di cartello con la scritta TAMPONI MOLECOLARI DRIVE IN A PIEDI

Foto di @FabioSenni

Se si conosce l’inglese, l’insegna drive in a piedi è ridicola* perché è un controsenso: a un luogo identificato come drive-in si dovrebbe accedere esclusivamente in auto.

Ho già discusso le scelte denominative poco accorte delle aziende sanitarie per le postazioni all’aperto per i tamponi molecolari in un post del 2020, Con il drive trough tamponi nel trogolo?  Alcuni esempi riguardavano proprio i nomi usati dalla Regione Lazio: 1 drive in automobile (ridondante!), 2 drive in pedonali (controsenso!) e 3 drive in pediatrici (caratteristica distintiva non congruente con 1 e 2).

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