Aneddoticamente, falsi amici

Molti malati di COVID-19 lamentano anosmia*, la perdita completa del potere olfattivo. Ne ha discusso un articolo della CNN che è stato tradotto un po’ troppo frettolosamente in italiano, come si può vedere da queste due frasi a confronto:

Testo inglese: “doctors have reported anecdotally that losing the ability to smell may be among the virus’s symptoms -- but how widespread that is, and how long it might last, is unclear”. Traduzione italiana: “Sebbene non siano ancora stati condotti solidi studi sul legame tra coronavirus e olfatto, i medici hanno riferito aneddoticamente che la perdita della capacità di annusare può essere uno dei sintomi del virus, ma non è chiaro quanto sia diffuso e quanto tempo potrebbe durare”.

Si notano calchi ed errori di traduzione (ad esempio, smell qui indica la capacità di sentire gli odori, non di aspirare aria con il naso) e risaltano in particolare i due falsi amici anecdotallyaneddoticamente.

In inglese: anecdote, anecdotal, anecdotally e anecdata

In inglese il sostantivo anecdote può descrivere non solo un raccontino arguto che riguarda una o più persone ma può anche indicare una diceria o una storia inattendibile.

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Respiratori e ventilatori: attenzione alla traduzione!

Esempi di titoli: 1 Coronavirus: Italia aveva i respiratori polmonari, ma il governo lo ha scoperto tardi; 2 Dalla Cina 42 nuovi respiratori; 3 La maschera da sub Decathlon come respiratore ospedaliero; 4 Il team Mercedes F1 sperimenta un nuovo respiratore per coronavirus

Un’ottima iniziativa di Radio3 Scienza: Dizionavirus – glossario minimo per un epidemia, raccontato da Silvia Bencivelli che ha selezionato parole e termini ricorrenti nell’emergenza causata dal coronavirus SARS-CoV-2.

Una voce recente è respiratore, un tipo di dispositivo medico che dagli specialisti viene chiamato anche ventilatore. Si usa infatti per la ventilazione meccanica, l’insieme di tecniche e procedure che consente di assistere o sostituirsi all’apparato respiratorio garantendo gli scambi gassosi*.

Ne prendo spunto per alcune osservazioni terminologiche (non si tratta di informazioni mediche, che vanno reperite altrove).

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Fat shaming: in italiano, senza vergogna

L’anglicismo body shaming descrive la pratica di criticare pubblicamente qualcuno per l’aspetto fisico, in particolare se è grasso: fat shaming. È un comportamento riprovevole molto diffuso ma il nome inglese spesso è frainteso, non coinvolge emotivamente e impedisce di capire la gravità del fenomeno.

C’è un’alternativa italiana? Sì, spiega su Sette Costanza Rizzacasa D’Orsogna, con cui ho scambiato qualche idea:

Come tradurre «fat shaming»? Significa mettere alla gogna i grassi. Troppo spesso, anche sui giornali, «fat shaming» viene tradotto erroneamente come «vergogna del grasso». Invece è la discriminazione contro le persone grasse -- di Costanza Rizzacasa D’Orsogna

Qui aggiungo alcuni dettagli lessicali sull’origine, l’uso e l’evoluzione del concetto di shaming nell’inglese americano. In breve: non significa né “svergognare” né “far vergognare”.

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Spumante e Yorkshire pudding

Su vari media italiani sono apparsi gli stessi dettagli sui festeggiamenti per il Brexit Day dello scorso 31 gennaio: 

Gli ultimi 60 minuti degli inglesi in Europa sono stati scanditi da un orologio luminoso proiettato su Downing Street, la residenza del primo ministro: all’interno, Boris Johnson e i suoi ministri brindavano con spumante inglese accompagnato dal tradizionalissimo roast beef e Yorkshire pudding.

Trovo curioso che venga spiegato cos’è Downing Street, informazione nota credo a chiunque abbia studiato inglese e/o segua la politica estera, ma non cos’è lo Yorkshire pudding.

Forse però non tutti i lettori sanno che non è un dolce, confusi dall’accezione più nota? In italiano infatti l’anglicismo pudding indica quasi esclusivamente un tipo di budino cotto a bagnomaria, un significato più ristretto che in inglese.

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La rumorosità dell’italiano, lingua isosillabica

immagine e titolo: Can Italians be persuaded to speak sotto voce on the train?

Un articolo di Tobias Jones per The Guardian prende spunto dall’annuncio di una nuova area Standard Silenzio sui treni Frecciarossa per alcune considerazioni sullo stereotipo che gli italiani parlano sempre a voce alta.

Jones accenna anche ad alcuni aspetti linguistici che differenziano l’italiano dall’inglese e possono contribuire alla percezione che la nostra sia una lingua più rumorosa. In particolare, fa riferimento all’isocronia (in inglese timing), un fenomeno fonetico che consiste nella ripetizione costante di particolari elementi prosodici all’interno di una frase.

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Mascelle a terra? Meglio di no!

“L’audio rubato dei leader che parlano male di Trump: “Lo staff con le mascelle a terra”; “Vertice NATO, i leader sembrano scherzare su Trump: “Ha parlato 40 minuti, i suoi con le mascelle a terra”; “Al suo staff sono cadute le mascelle a terra”

Qui sopra alcune traduzioni poco ragionate di un frammento di conversazione carpito al capo di governo canadese durante un vertice NATO. Per una nota agenzie di stampa e vari media italiani, Trudeau avrebbe detto che, di fronte alle ennesime esternazioni di Trump, lo staff del presidente americano si era ritrovato con le mascelle a terra.

È una traduzione letterale per nulla idiomatica di I just watched his team’s jaws drop to the floor che non consente di capire esattamente che tipo di reazione c’è stata. In inglese one’s jaw drops è un’espressione metaforica che descrive qualcosa che fa rimanere a bocca aperta per uno stupore o uno shock difficili da dissimulare, ed è su questo che avrebbero dovuto riflettere gli improvvisati traduttori.

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Come evitare i falsi amici (e le false offese)

immagine della finta carta di imbarco

Nel Regno Unito sono in corso indagini per identificare gli autori di immagini postate sui social prima della partita di calcio Swansea-Cardiff. Sono finte carte di imbarco con il nome di Emiliano Sala, giocatore morto a inizio anno in un incidente aereo durante il viaggio di trasferimento da Nantes a Cardiff.

Nella notizia riportata da un quotidiano italiano si nota un vistoso falso amico dovuto a una traduzione troppo letterale:

La polizia sta indagando sul caso per individuare il colpevole: «Collaboreremo a stretto contatto con Cardiff e Swansea per identificare la fonte. Vorremmo ricordare alle persone di non condividere quell’immagine per non commettere offese», le dichiarazioni delle forze dell’ordine inglesi.

Si può confrontare con la frase originale del comunicato della polizia gallese, qui citata dal quotidiano inglese The Guardian:

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Casa Bianca: il whistleblower NON è una talpa!

Vignetta intitolata The Whistleblower, con un uomo che soffia dal fischietto da cui esce il suono tweeeeeet tweet
Vignetta:
Robert Ariail

Questa vignetta americana di settembre 2019 raffigura un repubblicano e un democratico, simboleggiati dall’elefante e dall’asino, ed evidenzia due espressioni figurate associate ai fischietti che sono specifiche dell’inglese ma non hanno un equivalente italiano:

1 whistleblower, chi nel proprio lavoro si ritrova a dover richiamare l’attenzione su attività illecite che vanno contro l’interesse pubblico e per farlo soffia un metaforico fischietto, come se fosse un arbitro o un poliziotto ➝ cfr. Whistleblower, un concetto poco italiano;

2 dog whistle, in politica un messaggio “in codice” rivolto a chi ha orecchie per intendere, soprattutto i propri seguaci ➝ cfr. Fischi e fischietti: wolf whistle vs dog whistle.

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Brexit, pollo al cloro e falsi amici

titolo: Boris Johnson calls Jeremy Corbyn a ‘chlorinated chicken’ in furious Brexit clash

Giornata tumultuosa ieri al parlamento britannico. Il primo ministro Boris Johnson si è distinto anche per l’uso di espressioni colorite, ad esempio ha indicato il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn dicendo “There’s only one chlorinated chicken that I can see”. L’ha accusato così di essere un codardo: metaforicamente, il pollo inglese equivale al nostro coniglio.

Chlorinated chicken

L’aggettivo chlorinated (o, in alternativa, chlorine-treated) è un rimando alle conseguenze della Brexit ma fa riferimento alla pratica dell’industria alimentare americana, vietata nell’Unione europea, di “disinfettare” la carne bianca con soluzioni a base di cloro.

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Rifiuti sull’Everest malamente quantificati

Negli articoli tradotti dall’inglese dalle redazioni di alcuni media italiani si trovano spesso errori molto visibili, come questo segnalato da @dandandin e apparso in più testate:

Everest, i volontari ripuliscono la grande montagna: tra i rifiuti spuntano 4 cadaveri. Una spedizione di pulizia sull'Everest ha rimosso 12,1 tonnellate (10,976 kg) di spazzatura e 4 cadaveri dalla montagna più alta del mondo.

Se ci si rivolge a un pubblico italiano, 12,1 tonnellate sono 12.000 kg e non poco meno di 11 kg, come invece ha scritto il maldestro giornalista che non ha tenuto conto di varie differenze tra inglese e italiano.

Tre diverse tonnellate

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Quando si apprezza un libro (e altro)

Citazione: “Capisci di aver letto un buon libro quando giri l’ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico” – Paul Sweeney

Quando ho letto questa citazione, ho pensato fosse un frase tradotta ancora prima di arrivare al nome dell’autore, che me l’ha confermato.

Ho recuperato il testo originale: “You know you’ve read a good book when you turn the last page and feel a little as if you have lost a friend.”

Per esprimere apprezzamento per una lettura che mi ha dato piacere, come penso intenda l’autore della citazione, in italiano direi un bel libro. Riserverei un buon libro a un testo che ritengo utile o che è ben scritto.

In inglese, invece, in entrambi i casi si può dire a good book.

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Di delitti e di pene (e di priming)

Questo titolo di SkyTG24 ha suscitato molte ironie:

Di Maio: castrazione non serve, aumentare pene

Contesto: le divergenze tra Lega e M5S su nuovi possibili provvedimenti contro gli stupratori.

Lo stile stringato del titolo, senza articoli, rende ambigua la parola polisemica pene. Non è però l’unico meccanismo che consente l’effetto umoristico: interviene anche un fenomeno noto come lexical priming* che qui riguarda l’ordine in cui appaiono i sostantivi.

Prime 

Nel lessico comune inglese il verbo prime ha vari significati che hanno alla base il concetto di preparare qualcosa o qualcuno ad entrare in azione, ad es. innescare armi da fuoco o esplosivi.

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Quant’è un trilione? Dipende…

Notizia dagli Stati Uniti di aprile 2019: quando le azioni di Microsoft hanno superato il valore unitario di 130 $, la società americana ha raggiunto una capitalizzazione di mercato superiore a una cifra che in inglese è chiamata trillion.  

Microsoft joins the $1 Trillion Club -- Microsoft entra nel “club del trilione”. È la terza società a superare la soglia dopo Apple e Amazon.

La notizia è stata riportata anche da alcuni media italiani che hanno tradotto trillion con trilione. A quanti milioni di dollari corrisponde? Dipende dalla lingua e dal tipo di scala di riferimento usata!

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Attenzione ai “glossari automatici” di Google!

Chi usa Fogli di lavoro Google (Google Sheets) ha a disposizione la funzione GoogleTranslate che consente di tradurre automaticamente stringhe di testo. Sintassi:

GOOGLETRANSLATE(text, [source_language, target_language])

Esempi dalle istruzioni in GOOGLETRANSLATE (pagina in italiano), con traduzione nell’intervallo specificato dalla lingua di origine a quella di destinazione:

Traduce il testo nell'intervallo specificato dalla lingua di origine a quella di destinazione.

È utile conoscere la funzione per potere eventualmente individuare subito liste multilingui prodotte con questo metodo, che raramente dà risultati affidabili.

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Puffo, un nome anomalo (anche per Eco)

puffoC’è una notevole differenza tra il nome italiano Puffo e quello originale francese Schtroumpf, ideato nel 1958 dal fumettista belga Peyo.

Questa carta mostra che solo poche altre lingue in Europa si scostano così tanto dal nome originale:

“The Smurfs” in different languages – translations and etymologies of Peyo’s little blue creatures
Fonte: u/Udzu

Nella carta:
in blu il nome originale francese Schtroumpf e nomi derivati;
in azzurro il nome neerlandese Smurf e derivati;
in lilla altri nomi con iniziale S, come il tedesco Schlumpf;
in rosso i nomi che iniziano con un’altra consonante, come l’italiano Puffo, lo spagnolo Pitufo e il catalano Barrufet.

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