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I paesi frugali? Per ora sono falsi amici
Nelle notizie sul Consiglio europeo straordinario del 17-19 luglio 2020 è ricorrente l’espressione paesi frugali. Identifica un gruppo di quattro paesi – Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia – che nei media italiani spesso sono in contrapposizione a paesi mediterranei.
Se vi siete chiesti che significato vada attribuito all’aggettivo frugale riferito a un paese, vuol dire che siete più attenti all’uso della lingua dei giornalisti che non hanno riconosciuto un falso amico e hanno tradotto letteralmente la locuzione inglese frugal countries.
Frugale vs frugal
In italiano frugale ha queste accezioni:
Trump, USA “un buon posto” per il coronavirus?
Notizia di agenzia ripresa pedissequamente da vari media:
È uno dei tanti esempi di traduzione inadeguata fatta da chi non conosce bene l’inglese ma neppure l’italiano, altrimenti si sarebbe chiesto cosa dovrebbe significare, in merito al coronavirus, che gli Stati Uniti sono (in) un buon posto.
In a good place
Falsi amici al rally di campagna senza vento
Un falso amico ricorrente nelle notizie sulle attività politiche dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti:
In italiano l’anglicismo rally, in uso dagli anni ‘30 del secolo scorso*, descrive gare automobilistiche o sciistiche o manifestazioni di vario tipo che si svolgono in più tappe, quindi nulla a che vedere con l’evento di cui è stato protagonista Donald Trump a Tulsa.
Rally in inglese
La traduzione letterale dei titoli mette in evidenza un fenomeno tipico dei forestierismi: raramente vengono adottate tutte le accezioni della lingua di origine. In inglese la parola rally ha infatti vari significati, i principali dei quali sono riconducibili all’etimologia della parola, dal francese rallier, “riunire, radunare, (ri)portare assieme”.
JK Rowling: né simpatia né bigottismo
In questi giorni la scrittrice britannica JK Rowling è al centro di polemiche per alcuni tweet sull’identità di genere, a cui ha fatto seguire un lungo intervento nel proprio sito, J.K. Rowling Writes about Her Reasons for Speaking out on Sex and Gender Issues.
Vari media italiani hanno citato il testo, con traduzioni letterali dove non sono stati riconosciuti falsi amici ed esempi di anisomorfismo (l’impossibilità di far corrispondere tutti i significati di una parola in una data lingua a tutti i significati di una parola in un’altra).
La reazione impressionante di Jacinda Ardern
Se non avete già visto il filmato dell’intervista a Jacinda Ardern (qui sotto) durante la quale c’è stata una fortissima scossa di terremoto, che tipo di reazione vi aspettate leggendo il titolo?
E se invece l’avete già visto, concordate con la scelta dell’aggettivo?
Il colore della Nemophila menziesii
Di che colore sono i fiori di Nemophila menziesii che ogni anno in primavera tappezzano le colline dell’Hitachi Seaside Park in Giappone?
Se ci limitiamo ai colori di base, senza ricorrere a descrizioni specifiche, credo che qualsiasi donna italiana* risponderebbe immediatamente azzurro o celeste.
Si deve quindi concludere che questo titolo di notizia sulla fioritura non può che essere il risultato di una traduzione frettolosa dall’inglese o fatta senza avere osservato la foto:
Il “super duper missile” di Trump
Notizia dagli Stati Uniti: alla Casa Bianca è stata presentata la bandiera della neonata Space Force e Trump ne ha approfittato per annunciare lo sviluppo di un nuovo missile:
La descrizione di Trump, I call it the super duper missile, ha suscitato innumerevoli ironie e ci offre anche un esempio di frase molto elementare che però presenta qualche difficoltà di traduzione.
Super duper
Il significato di super duper (o super–duper) si descrive facilmente: vuol dire ottimo, superlativo, eccezionale, eccelso, impareggiabile. Nessuna di queste opzioni però sarebbe adeguata in una traduzione italiana perché non tiene conto delle connotazioni dell’aggettivo.
Stay alert ≠ stare in allerta
Anche il Regno Unito passa alla fase 2 dell’emergenza COVID-19, con un allentamento delle restrizioni e il nuovo slogan stay alert che sostituisce stay home (resta a casa) e suscita reazioni negative. La notizia è apparsa anche in Italia, però con un errore di traduzione.
Alert in inglese
In inglese l’aggettivo alert significa attento o vigile – possibili sinonimi sono attentive, careful, vigilant. La locuzione stay alert vuol dire prestare attenzione costante, agire con cautela in modo da essere in grado di reagire se necessario.
“Un mare di calendule”
Questa foto, vista in un quotidiano, ha attirato la mia attenzione non solo perché è molto bella ma anche per un dettaglio che fa capire che il testo è tradotto dall’inglese:
Descrizione: Un abitante del villaggio di Abullian […], vicino al confine tra India e Pakistan, raccoglie calendule arancioni con in testa un turbante dello stesso colore […]
Non è Recovery Fund ma fondo per la ripresa
Registro anche qui un commento fatto su Twitter dopo avere visto le dichiarazioni di vari politici italiani sulla decisione del 23 aprile 2020 del Consiglio europeo di lavorare alla creazione di un fondo per la ripresa come risposta alle conseguenze economiche della pandemia da COVID-19.
Trovo piuttosto ridicolo che istituzioni, politici e media italiani preferiscano l’anglicismo Recovery Fund al termine italiano fondo per la ripresa usato invece nei testi delle istituzioni europee, come ad es. i comunicati stampa del Consiglio europeo.
Aneddoticamente, falsi amici
Molti malati di COVID-19 lamentano anosmia*, la perdita completa del potere olfattivo. Ne ha discusso un articolo della CNN che è stato tradotto un po’ troppo frettolosamente in italiano, come si può vedere da queste due frasi a confronto:
Si notano calchi ed errori di traduzione (ad esempio, smell qui indica la capacità di sentire gli odori, non di aspirare aria con il naso) e risaltano in particolare i due falsi amici anecdotally ≠ aneddoticamente.
In inglese: anecdote, anecdotal, anecdotally e anecdata
In inglese il sostantivo anecdote può descrivere non solo un raccontino arguto che riguarda una o più persone ma può anche indicare una diceria o una storia inattendibile.
Ammissioni ospedaliere
5 aprile 2020: le condizioni di salute Boris Johnson, affetto da COVID-19, si sono aggravate al punto da richiedere il trasferimento in ospedale. Nel dare la notizia vari media italiani sono incappati in un falso amico: il verbo admit (to hospital) è stato tradotto erroneamente con ammettere anziché ricoverare.
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La “regola droplet”, invenzione dei media?
Nelle notizie del 2 marzo 2020 sulle misure urgenti del governo per gestire l’emergenza epidemiologica da COVID-19 è ricorrente l’anglicismo droplet. Alcuni esempi di titoli:
A seconda delle testate, droplet sarebbe il nome di una regola, di una norma o di un criterio, oppure una misura che determina la distanza che impedisce il contagio del coronavirus.
Se però si consulta il Decreto del presidente del consiglio dei ministri del 1 marzo 2020, non c’è nessuna occorrenza di droplet, e neppure nel comunicato stampa del Ministero della Salute. Sarei molto curiosa di sapere perché i media hanno deciso che droplet dovesse diventare la nuova parola chiave e se si rendono conto che la usano impropriamente.
Coronavirus: conteggi errati di “ricoverati”
Un esempio di notizia sull’epidemia di COVID-19 tradotta malamente dall’inglese:
(da un tweet di Luca Fois)
Stando a quanto si legge, al 18 febbraio 2020 si contavano 1875 deceduti da COVID-19, da sommare a 73337 contagiati e a 13124 ricoverati, per un totale di 88336 persone (la congiunzione mentre ha valore avversativo e indica che si tratta di dati contrapposti).
Sono stati fatti due errori grossolani, uno di traduzione e uno di interpretazione delle statistiche, che nei media di lingua inglese hanno questo formato (dati del 20 febbraio):
COVID-19 non è il virus ma la malattia!
Alcuni titoli dell’11 febbraio 2020:
Per molti media italiani l’Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe annunciato il nome ufficiale del coronavirus responsabile dell’epidemia in corso in Cina: COVID-19.
Hanno preso una cantonata: il virus ha già due nomi ufficiali, coronavirus 2019-nCoV (usato finora da OMS e media) e SARS-CoV-2 (nuovo nome usato dai virologi di ICTV)*. Quello annunciato l’11 febbraio dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è il nome della malattia causata dal virus. Nel nome COVID-19 la lettera d sta infatti per disease, malattia, morbo o infezione.
C’è quindi da chiedersi quanto siano affidabili le notizie date da chi fraintende informazioni così semplici come il testo inglese del tweet dell’OMS (e viene in mente il concetto di infodemia):
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