Post nella categoria “media”
Miscomprensione (con percentuale)
A quanto pare la notizia che il 51% dei quindicenni italiani sarebbe incapace di capire un testo scritto ha origine da un’interpretazione errata dei dati. In un articolo che l’ha rilevato si nota questa frase:
L’ho riportata perché il contesto è italiano eppure si notano alcune interferenza dell’inglese.
Percentuali
Quando si presentano più percentuali che vengono confrontate tra loro, in italiano i numeri si fanno seguire dal simbolo %, senza spazio. Andrebbero evitate le parole per cento, come invece è prassi in inglese con per cent (anche percent in inglese americano). Nell’esempio qui sopra mi aspetterei quindi inferiore al 20% in italiano e al 30% in matematica, una convenzione di scrittura che rende il testo più leggibile.
Anglicismi contagiosi: monkeypox
Alcuni titoli di notizie di maggio 2022:
Si può notare un fenomeno sempre più diffuso nei nostri media: anche se una malattia o altra patologia ha già un nome italiano, in questo caso vaiolo delle scimmie, viene preferito o comunque usato in alternativa il nome inglese, monkeypox.
Presumo che il terrore delle ripetizioni prevalga sulla necessità di evitare ambiguità e non ci si renda conto che nomi diversi possono causare confusione, soprattutto tra chi non conosce l’inglese.
Altri esempi: Monkeypox è un’infezione virale associata ai viaggi in Africa occidentale • Monkeypox si sta diffondendo in tutto il mondo • Tutto su Monkeypox • Anche in Italia trovato Monkeypox
L’iniziale maiuscola e l’uso senza articolo determinativo mi fanno pensare che chi ricorre all’anglicismo non abbia molta dimestichezza con i nomi delle malattie o comunque subisca un po’ troppo l’interferenza dell’inglese.
Falsi amici per nemici: “armi più letali”
Il confronto tra alcuni titoli in inglese e in italiano evidenzia le ambiguità sintattiche e semantiche dell’espressione more lethal weapons:
La struttura del sintagma more lethal weapons può essere interpretata in due modi:
1 [[more lethal] weapons] ➝ armi più letali
2 [more [lethal weapons]] ➝ più armi letali
Negli esempi l’interpretazione corretta è la 2, come confermano titoli simili con altre formulazioni:
Twitter non cinguetta (e Musk non è il muschio)
Ero sicura che nelle notizie sull’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk sarebbero comparse le parole cinguettare e cinguettio. Questi esempi ne sono la conferma:
È l’ennesima dimostrazione del terrore delle ripetizioni che spinge i media italiani a cercare sinonimi a tutti i costi.
Escludendo le poche occorrenze ironiche, trovo ridicolo e fastidioso che i media italiani si ostinino a usare cinguettare e cinguettio in riferimento a Twitter e ai tweet: come già osservato, sono traduzioni letterali che non hanno più molto a che vedere con il significato “social” di queste parole
1 titolo, 12 parole, 3 calchi sintattici
Non so se questo sia un titolo originale italiano oppure una traduzione letterale, però è certo che la sua struttura rivela alcune interferenze dell’inglese.
➤ Si nota innanzitutto la costruzione il problema di y con x che ricalca l’inglese y’s problem with x, ad es. Gibraltar’s problem with its waste. Alla preposizione con è assegnata la funzione che hanno locuzioni come per ciò che riguarda, a proposito di, relativamente a. È un uso recente ma sempre più diffuso che si nota anche in altri calchi come cosa succede con x, cosa fare con x, la novità con x ecc. Dettagli in Interferenze dell’inglese: il problema di “con”.
Falsi amici dal fronte: private, troops, tank…
Molte notizie dall’Ucraina sono tradotte dall’inglese e purtroppo sono ricorrenti falsi amici ed errori grossolani, spesso poi replicati pedissequamente da varie testate.
Esempio del 4 aprile 2022 con refusi e due errori evidenti anche se non si dispone del testo originale:
via @DocThomas e @damgentemp
Private non è sempre privato!
In ambito militare private è un sostantivo che significa soldato semplice. Chi ha tradotto ha dato per scontato che fosse un aggettivo e anziché verificare l’esistenza di altre accezioni ha inventato una spiegazione poco plausibile in un contesto in cui l’attenzione alla riservatezza è un controsenso.
Presumo che chi ha tradotto, ma anche chi ha riciclato il testo, ignori l’esistenza del film di Spielberg Saving Private Ryan, in italiano Salvate il soldato Ryan, oppure non si faccia mai nessuna domanda e si preoccupi solo della formattazione (priorità: il tipo di virgolette che racchiudono privato!).
Anglicismi superflui: road map verso la normalità
Un anglicismo che ultimamente va per la maggiore nei media è road map, ricorrente nelle notizie sulla fine dello stato di emergenza per l’epidemia da COVID-19.
Road map in inglese
In inglese il significato letterale di road map (o roadmap) è carta stradale, mentre in senso figurato può indicare:
1 una guida di riferimento o uno schema dettagliato per orientarsi tra i diversi aspetti di argomenti complessi (ad es. a road map to Artificial Intelligence);
2 nel linguaggio giornalistico, politico ed aziendale è una strategia o un piano dettagliato finalizzato al raggiungimento di un particolare obiettivo (ad es. business road map, road map for production, road map for global carbon neutrality).
Le connotazioni di villaggio
Nelle notizie sul conflitto in Ucraina è ricorrente la parola villaggio. Alcuni esempi di titoli:
Non occorre alcuna spiegazione per interpretare correttamente villaggio come “centro abitato di dimensioni limitate”. È però poco probabile che ricorreremmo alla stessa parola se dovessimo descrivere un nucleo di case della stessa estensione in un contesto italiano (o di altri paesi occidentali): non credo che chi ci vive affermi “abito in un villaggio in provincia di X” oppure “in un villaggio vicino a Y”.
Usiamo invece altre parole come paese, paesino, paesello, frazione, località, nucleo abitato o abitativo, agglomerato rurale, comunità rurale, abitato rurale. Le scegliamo in base al contesto, al registro d’uso (familiare, formale, burocratico…) e alle connotazioni che vogliamo conferire.
“Rabbia di Roid”, malattia inesistente
Vari media hanno riportato speculazioni sulla salute di Putin apparse in giornali popolari di lingua inglese. Gli autori di questi titoli si sono inventati una patologia, la Rabbia di Roid, come se fosse una sindrome o una nuova malattia infettiva identificata da qualcuno di nome Roid.
È invece una traduzione maccheronica della locuzione informale roid rage, in uso da alcuni decenni per descrivere accessi d’ira e violenza scatenati dall’uso di steroidi anabolizzanti.’ È modellata su road rage, i comportamenti aggressivi degli automobilisti che si infuriano per la guida altrui o per lo stress del traffico.
Virgolettati fantasiosi (e “fumosi”)
Tre titoli della stessa vecchia notiziola, del tutto irrilevante ma utile per evidenziare un fenomeno tipico della stampa italiana, i virgolettati fantasiosi:
Sarei davvero curiosa di sapere cosa spinge i giornalisti a cambiare le parole altrui anche in caso di banalità come questa. Come si può vedere dagli esempi, non è neppure una necessità dettata dal risparmio di spazio, e comunque non succede solo nei titoli.
A volte le sostituzioni sono dovute all’assurdo terrore delle ripetizioni, ma sempre più spesso i virgolettati sono completamente inventati. Per chi legge è difficile distinguere tra citazioni attendibili, libere reinterpretazioni e pura immaginazione.
Alla ricerca dei primi grandi elettori
Un’espressione ricorrente nelle notizie sulle elezioni del Presidente della Repubblica è grandi elettori, nome con cui i media fanno riferimento ai membri del parlamento e ai delegati regionali che partecipano al voto (art. 83 della Costituzione).
Mi è stato chiesto se grande elettore è un calco dall’inglese acquisito dal lessico della procedura di elezione del presidente degli Stati Uniti, certificata da almeno 270 voti dei grandi elettori del collegio elettorale. In effetti adottiamo così tanti prestiti e calchi dal mondo anglofono, anche per politica e istituzioni italiane – ad es. primo ministro per il presidente del consiglio e governatore per i presidenti delle regioni – che non ci sarebbe da stupirsi.
C’è un kingmaker? È un difetto del gioco!
Prendo spunto da un tweet con alcuni esempi di titoli di notizie recenti per qualche osservazione su kingmaker, la parola-tormentone delle cronache politiche sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica:
Il significato di kingmaker è ormai noto: nel lessico della politica è l’artefice di una nomina o di un’elezione in posizioni di potere o di alta responsabilità, è un personaggio influente che opera nell’ombra, è un’eminenza grigia, è chi muove i fili, è chi tesse le trame, è un regista che lavora dietro le quinte, è un grande manovratore.
In italiano non mancano le metafore ma i media hanno reso kingmaker una parola irrinunciabile che ha una caratteristica tipica dell’itanglese: agli anglicismi spesso vengono attribuiti arbitrariamente significati più precisi e più evocativi di qualsiasi alternativa italiana.
Come si dice autotest in inglese? Dipende…
Alcuni titoli di notizie di gennaio 2022:
In contesto Covid, le parole auto-testing e autotest risultano facilmente comprensibili anche senza ulteriori informazioni. Si capisce che identificano un test antigenico eseguito da sé, senza ricorrere a operatori sanitari né per il prelievo né per ottenere i risultati – nella descrizione della Regione Emilia-Romagna si tratta di un “tampone rapido eseguito in proprio a domicilio”. Per la comunicazione generalista autotest e autotesting, spesso senza una chiara distinzione, sono stati preferiti al termine medico test autodiagnostico.
Autotest non è una parola nuova: è in uso da tempo nel contesto dei servizi offerti dalle farmacie per indicare vari tipi di test diagnostici rapidi che, attraverso l’analisi di una goccia di sangue, consentono di controllare valori quali glicemia, trigliceridi, colesterolo, emoglobina, acido urico, creatinina ecc.
Djokovic, un talismano falso amico
Le notizie tradotte dall’inglese sulla vicenda Djokovic continuano a offrire spunti linguistici, come i falsi amici forse poco noti talisman ≠ talismano. Probabilmente chi ha composto questi titoli non ha riflettuto a sufficienza sulle accezioni della parola italiana talismano, altrimenti avrebbe notato l’uso incongruente in questo contesto, in particolare in associazione a una persona.
Talismano in italiano
1 Un talismano è un “oggetto naturale o manufatto, spesso decorato di figure o di segni simbolici, cui si attribuisce un valore e un potere magico di aiuto e di propiziazione, e in alcuni casi di protezione, e che perciò si conserva o si porta con sé dappertutto”. Nell’uso esteso un talismano è un amuleto o un portafortuna.
“Visa cancellata”, cervelli disattivati
Mi ricollego a Comunque vada, Djokovic non sarà deportato per segnalare un altro errore di traduzione:
(via @disinformatico)
Mi domando che competenze linguistiche e che conoscenze del mondo e dell’attualità possa avere una persona che non si rende conto che una frase inglese come Novak Djokovic visa cancelled non ha nulla a che vedere con le carte di credito.
Possibile che chi lavora nel mondo dell’informazione non sappia che visa è la parola inglese per visto, l’atto con cui l’autorità competente di uno stato riconosce validità per il proprio paese al passaporto di un cittadino straniero? Possibile che nessuno si chieda se ha alcun senso che l’ingresso in un paese sia legato al possesso e disponibilità di una specifica carta di credito?
Mi sembrano informazioni e considerazioni banali, eppure lo stesso errore è apparso anche in altre testate. Esempio:
È stata fatta una ricerca per la categoria “media”.