Post nella categoria “localizzazione”
Conversazioni intense
Senza informazioni sul contesto, come interpretate conversazioni intense in questa avvertenza?
L’aggettivo italiano intenso ha varie accezioni determinate dal contesto e dalle parole a cui è associato:
➜ se riferito a fenomeni, indica che si manifestano in modo particolarmente accentuato (ad es. freddo intenso, luce intensa, colore intenso);
➜ se riferito a sensazioni fisiche o sentimenti, indica che sono molto vivi, acuti o profondi (ad es. gioia intensa, sguardo intenso);
➜ se riferito ad attività, indica che sono svolte con molto impegno e concentrazione (ad es. lavoro intenso) o che caratterizzano per intensità un lasso di tempo (ad es. giornata intensa).
Localizzazione nei film di animazione
Il video Pixar movies around the world (con sottotitoli in inglese) illustra alcuni interventi di localizzazione, il processo di traduzione e adattamento di testo, immagini e altri contenuti per un mercato specifico o, in alternativa, per un generico mercato internazionale (in opposizione a quello statunitense):
via @latraduzionedim
In Inside Out: emozioni, broccoli e localizzazione avevo descritto anch’io l’esempio più noto ma anche uno invece non risolto nella versione italiana. In “Un mare di calendule” ho riportato un errore di traduzione in alcune recensioni del film Coco.
Vedi anche: un esempio da un film non Disney in Minions: la localizzazione di Villain-Con e altri riferimenti in Italiano e cinema: traduzione e adattamento.
Le declinazioni di pagamento / pagamenti
Anch’io ritengo che il messaggio di errore il tuo pagamento è stato declinato sia un pessimo calco di your payment was declined. È una traduzione che non recepisce le differenze tra due verbi in apparenza equivalenti.
Decline in inglese
In inglese il verbo decline è usato nel contesto delle transazioni online per indicare che il pagamento con una carta di credito o altro metodo elettronico non è andato a buon fine (ad es. perché la carta è scaduta, sono stati inseriti dati errati o è stato superato il limite di spesa).
Cuori, mascherine e traduzione
Nell’interfaccia web di Twitter viene associata automaticamente un’emoji (“hashflag”) ad alcuni hashtag promozionali o ad alta visibilità. Ora tra questi c’è un’intera serie plurilingue che invita all’uso della mascherina, sul modello dell’inglese #WearAMask.
E c’è anche una sorpresa: se si segnala il proprio Mi piace “cuorando” un tweet che contiene uno di questi hashtag, nel passaggio dal cuoricino vuoto a quello rosso
appare brevemente una faccina con la mascherina
.
#WearAMask in italiano
È una trovata simpatica che però si fa notare anche per alcuni aspetti linguistici.
Unioni forzate, per colpa dell’inglese!
Chi ha un profilo di Twitter ogni anno nell’anniversario della propria iscrizione riceve questo messaggio:
ll testo è lo stesso per ogni anniversario, da anni, e invita a postare un tweet con un messaggio predefinito che è una traduzione letterale dall’inglese:
Mi pare un esempio di localizzazione poco accurata, non solo perché la frase è formulata al maschile anche se rivolta a una donna ma anche per il calco sempre più diffuso join something ➝ unirsi a qualcosa.
Pensieri fugaci: da tweet a fleet
Fleet è il nome scelto per una nuova funzionalità di Twitter annunciata all’inizio di marzo 2020: è una breve comunicazione – testo o immagine – che scompare dopo 24 ore, come le storie di Instagram, Snapchat e altri social media.
I fleet non appaiono nella cronologia (timeline) ma vengono visualizzati selezionando l’immagine del profilo del loro autore, dove viene segnalata la loro presenza (esempio qui). L’unico modo per interagire con i fleet è con un messaggio diretto: non sono consentiti retweet, risposte o Mi piace.
Localizzazione: rocchetti e srotolamenti di fili
Con questo tweet Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha annunciato che sul social network non verranno più pubblicati annunci politici a pagamento:
Il tweet mi dà lo spunto per alcune considerazioni sulla riconoscibilità dei simboli in contesti e comunicazioni destinati a un pubblico globale.
Il dettaglio che ha attirato la mia attenzione è la scelta di usare l’emoji per marcare il primo tweet di una discussione, che nella terminologia italiana di Twitter è una serie di tweet concatenati inviati dalla stessa persona su un argomento per cui non sono sufficienti i 280 caratteri di un unico tweet.
è un uso simbolico facilmente comprensibile in inglese: la discussione di Twitter si chiama infatti thread, che è anche il nome dell’emoji e dell’oggetto che rappresenta.
Destinazione raggiunta, simbolicamente
Vignetta di Ben Jennings
Questa vignetta sul cambiamento climatico, intitolata You have reached your destination, è efficace anche tradotta in altre lingue perché usa un simbolo globale riconosciuto da chiunque abbia mai fatto una ricerca di posti o destinazioni con Google Maps o prodotti simili: sovraimposto alla carta o mappa, identifica il luogo dove si vuole arrivare.
Come si chiama il simbolo, o comunque come lo descrivereste?
In inglese: pin e teardrop
Nella guida di Google Maps in inglese il simbolo è identificato come red mini-pin, quindi una puntina. Negli Stati Uniti è stato brevettato con la descrizione teardrop-shaped marker icon, quindi a forma di lacrima (ma al contrario!), ideato per poter segnare con esattezza il luogo sulla mappa, senza coprirlo (cfr. il verbo pinpoint).
Windows: il pannello Emoji, Kaomoji e Simboli
Chi ha un computer con Windows e usa abitualmente le emoji saprà già che può inserirle dal pannello Emoji, che si apre premendo il tasto Windows e il punto (.).
Le emoji sono raggruppate per categorie, come nei tastierini virtuali dei dispositivi mobili, e anche qui si possono trovare digitando parole che le descrivono. Ad esempio, mano propone questi risultati:
Con gli ultimi aggiornamenti di Windows è stata introdotta una novità: il pannello è stato espanso e ora ha altre due schede, una per inserire caratteri e simboli di vario genere e l’altra più ludica.
Rifiuti sull’Everest malamente quantificati
Negli articoli tradotti dall’inglese dalle redazioni di alcuni media italiani si trovano spesso errori molto visibili, come questo segnalato da @dandandin e apparso in più testate:
Se ci si rivolge a un pubblico italiano, 12,1 tonnellate sono 12.000 kg e non poco meno di 11 kg, come invece ha scritto il maldestro giornalista che non ha tenuto conto di varie differenze tra inglese e italiano.
Tre diverse tonnellate
“Virgolette” in Europa e in USA
La carta di Jakub Marian da Map of quotation marks in European languages mostra i diversi tipi di virgolette usate per le citazioni nei diversi paesi europei.
Sono identificati cinque tipi di virgolette, indicati da colori diversi nella carta:
“inglesi” «francesi» „tedesche“ „polacche” ”svedesi”
I programmi di scrittura sostituiscono automaticamente le virgolette semplici " con quelle previste per la lingua in cui è formattato il testo, se esiste e viene attivata l’opzione. Esempio nell’interfaccia italiana di Microsoft Word, che vale come impostazione anche per le altre lingue che si selezionano dalla barra di stato:
Precisione tedesca esagerata!
Cartello visto a Berlino, sul marciapiede di fronte all’entrata di un cortile (Hof) dove si trova il ristorante pubblicizzato:
Il dettaglio che ha attirato la mia attenzione è la distanza indicata nella freccia rossa: esattamente 26,8 metri!
Gli americani e le rotonde
Vignetta: Wrong Hands di John Atkinson (Canada)
Questa vignetta mi ha ricordato uno dei miei primi post, Segnali di globalizzazione. Prendeva spunto dalle presunte difficoltà degli americani nell’affrontare le rotonde (e dal diverso aspetto dei cartelli stradali in Europa e negli Stati Uniti) per accennare alle competenze culturali richieste dalle valutazioni di globalizzazione fatte dal team in cui lavoravo allora.
Non tutto il mondo è paese!
Le rotonde o più propriamente rotatorie (in inglese roundabout e nell’inglese americano impropriamente anche traffic circle o rotary*) sono molto più comuni sulle strade europee: nel Regno Unito le prime sono apparse negli anni ‘60, negli Stati Uniti solo nel 1990.
Se gloglotta non è la Turchia!
Non uso spesso l’interfaccia web di Twitter ma volevo vedere che aspetto avessero le emoji più recenti e così mi è capitato di notare la descrizione italiana dell’emoji del tacchino, in inglese Turkey come il nome del paese asiatico:
Errori come questo possono capitare se la localizzazione non è gestita professionalmente ma viene fatta in crowdsourcing, probabilmente senza verifica nel contesto delle stringhe tradotte, oppure se viene usata la traduzione automatica senza un post-editing adeguato.
File, dall’ufficio al computer (ma non in italiano)
Mi ricollego a Cosa sono i “file declassificati”? per ricordare che in inglese la parola file ha vari significati e tra questi l’accezione “raccolta di informazioni su una persona o uno specifico argomento” è quella su cui si basa la risemantizzazione informatica.
Un file, nel significato acquisito anche in italiano, è una “raccolta di dati strutturati, memorizzati su un computer o un altro dispositivo sotto un unico nome”.
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