Mascotte Expo 2015 e nomi internazionali

Leggo da Linda Liguori che oggi scade il termine per iscrivere bambini italiani sotto i 14 anni al concorso per dare il nome alla mascotte di Expo 2015 e agli undici vegetali che ne compongono il volto, modellato con lo stile di Arcimboldo [link non più disponibili].

mascotte Expo

Si richiede che i nomi proposti siano:
1) originali
2) simpatici 
3) internazionali 
4) coerenti con il tema di Expo 
5) abbiano affinità con la Mascotte e i Personaggi;
6) facili da pronunciare in diverse lingue; 
7) facili da memorizzare.

I requisiti 3, 6 e 7, in particolare, sono tipici delle valutazioni di globalizzazione e mi stupisce non solo che ci si aspetti che dei bambini siano in grado di fare analisi così specifiche ma anche, a questo punto, che non sia stato preso in considerazione un altro dettaglio rilevante: il genere grammaticale.

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Cruciverba e falsi diamanti

FUN's Word-Cross PuzzleOggi è il centenario della nascita del cruciverba, in inglese crossword (puzzle).

Qui a destra si può vedere il primo cruciverba, creato da A. Wynne e pubblicato il 21 dicembre 1913 dal New York World. Si nota subito la forma a losanga (rombo) ma vari media italiani (ad es. qui, qui e qui) hanno scritto invece “a forma di diamante”, una traduzione letterale dall’inglese diamond-shaped che non considera il falso amico diamonddiamante. Diamond dà anche il nome ai quadri , uno dei semi delle carte da gioco francesi (hearts, diamonds, clubs, spades).

Nell’immagine si può anche notare che in inglese il primo cruciverba si chiamava word-cross puzzle, poi diventato cross-word per un refuso, e infine crossword. In inglese c’è anche differenza tra i cruciverba americani, di aspetto abbastanza simile a quelli italiani, con schemi che hanno molte caselle da riempire, e i cruciverba inglesi, dove invece prevalgono le caselle nere.

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Riccioli d’oro nello spazio

GoldilocksLa fiaba di Riccioli d’oro e i tre orsi ha origini inglesi. Nella cultura anglosassone tutti sanno cosa dice Goldilocks quando assaggia il porridge e prova sedie e letti degli orsi, scartando quelli dei genitori per scegliere ciò che appartiene all’orsetto: le formule in sequenza “too x”, “too y” (dove x e y sono antonimi) e “just right” sono subito riconosciute perché fanno parte delle conoscenze enciclopediche.

La storia è così nota che anche nella terminologia inglese di alcune discipline appaiono riferimenti a Goldilocks (sineddoche per l’intera storia). Identificano situazioni, effetti o combinazioni di elementi che non rappresentano estremi (non sono né too x, né too y) ma rientrano entro margini che li rendono adeguati, just right. In A Well-Traveled Metaphor: "Goldilocks" Visits Many Houses si trovano diversi esempi.

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Buon giorno e buona sera

Un articolo del New York Times, William Weaver, Influential Translator of Modern Italian Literature, Dies at 90, riporta un esempio sulla difficoltà di tradurre dall’italiano all’inglese dettagli apparentemente molto semplici come i saluti.

immagine di orologioIn inglese non esiste un equivalente di buongiorno (a parte good day in Australia) e il traduttore deve scegliere tra good morning, good afternoon e good evening, ma per farlo correttamente deve sapere non solo l’orario ma anche dove viene fatto il saluto (variazioni diatopiche). In zone diverse d’Italia si passa infatti da buongiorno a buonasera in momenti diversi della giornata, anche subito dopo pranzo, quando in inglese sarebbe davvero insolito dire good evening.

Io vivo nell’Italia settentrionale e comincio a dire buonasera attorno alle 17, forse con qualche differenza tra estate e inverno. E voi?

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Android KitKat e altre leccornie digitali

Android KitKat

Android Kitkat

È consuetudine che le diverse versioni del sistema operativo Android prendano il nome di un dolciume.

Questa settimana si è saputo che la versione 4.4 non avrà più il nome precedentemente annunciato, Key Lime Pie (KLP), ma si chiamerà invece KitKat come le barrette di wafer ricoperto di cioccolato prodotte da Nestlé.

Riconoscibilità del nome

Android KitKat unveiled in Google surprise move (BBC) spiega che la decisione è stata presa rendendosi conto che pochi sanno che gusto abbia una key lime pie (una torta al lime delle Florida Keys, simile a un cheesecake ma meringata). L’alternativa di scegliere un marchio commerciale è però alquanto insolita.

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Flash card e tabelline

striscia con nonna che fa ripassare le tabelline alla nipote mostrandole dei cartoncini con ciascuna operazione  Striscia: Stone Soup

Le flash card (o flashcard), anglicismo adottato anche in italiano, sono del materiale didattico molto usato negli Stati Uniti, soprattutto per attività di ripasso. Sono dei cartoncini (card) con immagini, parole chiave o altri dati molto sintetici che vengono mostrati rapidamente (flash) per ottenere una risposta immediata allo stimolo, ad es. l’immagine di una mela mostrata durante una lezione di spagnolo dovrebbe far dire subito “manzana”. Le flashcard sono usate anche per parlare in pubblico: molti americani tengono in mano una pila (deck) di cartoncini che scorrono in successione come promemoria.

La striscia fa notare anche altre differenze culturali: i diversi modi di scrivere le operazioni in colonna (cfr. Paese che vai, divisioni che trovi) e di recitare le tabelline (times tables).

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Gravy e cortesia

Le incomprensioni culturali possono essere dovute anche all’intonazione di una singola parola. Ne parla Language Log con un aneddoto sul sociolinguista John J. Gumperz.

Gli addetti ai bagagli inglesi che frequentavano una mensa di Heathrow negli anni ‘70 si erano lamentati della maleducazione delle donne indiane e pakistane che distribuivano i pasti, mentre queste li accusavano di un atteggiamento discriminatorio.

Gumperz aveva appurato che era un problema di comunicazione imputabile alla parola gravy, la salsa marrone che nel Regno Unito viene aggiunta su qualsiasi pietanza. gravyQuando pronunciavano la formuletta di rito, “Gravy?”, le addette erano influenzate dalla loro cultura di origine e dicevano la parola con intonazione discendente, anziché ascendente come ci si aspetterebbe in inglese britannico, e quindi la loro non veniva percepita come una domanda ma come un’affermazione perentoria e scortese: Gravy, prendere o lasciare.

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