Saggi della montagna (con parola autologica)

Vignetta: due uomini in giacca e cravatta arrivano in cima alla montagna dove c’è un santone con insegna EVERTHING EXPLAINED ma asterisco con nota EXCEPT CRYPTOCURRENCY. Commento di uno degli uomini “Oh well… it was worth a shot”
Vignetta: Non Sequitur

Nel mondo anglofono sono ricorrenti le vignette umoristiche con il saggio della montagna – wise man on [top of] the mountain l’eremita santone/guru seduto a gambe incrociate sulla cima o più spesso su una cengia, da dove dispensa oracoli o pillole di saggezza oppure risponde alle domande esistenziali di chi con fatica riesce a raggiungerlo.

Vignetta: uomo in giacca e cravatta dice al saggio “I want to know the meaning of life” e ottiene la risposta “Have you tried googling it?” vignetta: Mike Lynch

In una delle mie strisce americane preferite, Pearls Before Swine, il saggio della montagna è trasformato in un asino (ass) su una collina, un gioco di parole perché wise-ass nell’inglese americano colloquiale è anche il sapientone* odioso e irritante:

Striscia: Rat sale sulla collina e incontra il Wise Ass a cui chiede “Oh Wise Ass on the hill, what great mystery do you ponder today? The meaning of life? The purpose of existence?” Risposta: “No, it is this. Why is the word abbreviation so long?” Commento di Rat a Pig: He’ll be there awhile”

Parole autologiche ed eterologiche

La domanda a cui l’asino non sa dare risposta, perché la parola abbreviazione è così lunga? fa venire in mente due aggettivi particolari:

autologico descrive un’espressione linguistica che possiede la proprietà che esprime – ad esempio, sono autologici gli aggettivi breve (lo è), polisillabico (è composto da più sillabe), sesquipedale (esageratamente lungo e altisonante), come anche la locuzione frase di ventuno lettere (è formata da 21 caratteri);

eterologico descrive invece un’espressione linguistica che non possiede la proprietà che esprime – ad esempio, sono eterologici gli aggettivi lungo (è corto), monosillabico (è composto da 6 sillabe e non da una sola) e il sostantivo abbreviazione (non perché è una parola lunga ma perché è una parola intera).

Sui due aggettivi è incentrato il paradosso semantico noto come paradosso di Grelling-Nelson o dell’eterologicità

Per altri esempi di parole autologiche: Lessico e nuvole di Stefano Bartezzaghi e per l’inglese la raccolta Autological Words.


* A proposito di sapientoni: Ultracrepidarian e commenti.
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5 commenti su “Saggi della montagna (con parola autologica)”

  1. Oscar Collini:

    E perché “staccato” si scrive tutto attaccato e “tutto attaccato” si scrive staccato?

  2. Andrea P:

    ciao Licia,

    io sono un appassionato di paradossi, e quello che si dice nel video non è propriamente corretto. Autologico/eterologico non è un’antinomia, ma un paradosso vero e proprio, analogo a quello del mentitore.
    Mi spiego meglio: Se la parola “eterologico” è eterologica, allora è autologica, perché descrive sé stessa; ma a questo punto se è autologica allora non descrive più sé stessa, e quindi è eterologica; e così via.

  3. Licia:

    @Oscar do per scontato che non sia una vera domanda 😏

    @Andrea dal punto di vista della linguistica autologico ed eterologico sono sicuramente un esempio di antonimia! Per l’antinomia invece non mi pronuncio perché non ho le competenze, però posso riportare la spiegazione più tecnica del paradosso dall’Enciclopedia della Matematica Treccani:

      Paradosso di Grelling-Nelson o paradosso dell’eterologicità (1908), formulato dal logico tedesco K. Grelling e dal matematico e filosofo, anch’egli tedesco, L. Nelson. Un aggettivo si dice autologico (o omologico) se soddisfa la proprietà che esprime mentre si dice eterologico se non soddisfa la proprietà che esprime. Per esempio, l’aggettivo «polisillabo» è autologico (perché è effettivamente composto da più sillabe) mentre l’aggettivo «monosillabo» è eterologico (perché non è costituito da una sola sillaba). Si consideri l’aggettivo «eterologico»: se esso è eterologico allora non soddisfa la proprietà che esprime e quindi non è eterologico, bensì autologico per definizione (ossia è predicabile di sé stesso); se invece non è eterologico, allora è autologico, cioè può predicarsi di sé stesso, ma in tal caso la proprietà che esso si attribuisce è proprio quella della eterologicità, dunque è eterologico.

    Qui invece le accezioni di antinomia dal Vocabolario Devoto-Oli:

    1 [filos.] Contraddizione, reale o apparente, rilevata fra due proposizioni elaborate dal pensiero ed entrambe dimostrabili.
      Nella logica contemporanea, enunciato tale che sia la sua affermazione, sia la sua negazione comportano necessariamente un risultato contraddittorio.
    2 [fig.] Contraddizione evidente; contrasto, opposizione: l’antinomia tra due norme giuridiche.
  4. Andrea P:

    Grazie della risposta! Il mio tentativo di spiegazione era in effetti un (povero) riassunto di quanto dice la Treccani.

    PS: hai scritto “antonimia” ma probabilmente intendevi “antinomia”, intendo bene?

    Grazie ancora

  5. Licia:

    @Andrea, sì, my bad! (ma intanto avevo già corretto). Cfr. anche la definizione di antinomia dal Vocabolario Treccani che in logica matematica indica antinomia logica e paradosso logico come sinonimi.

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