Perimetro politico non (in)definito

Foto di Conte con citazione: Conte: Il governo Draghi dovrà avere un “perimetro politico ben delineato, non indefinito”, perché “un perimetro troppo ampio sarebbe inconcludente e difficile da gestire”.

Perimetro è la parola tormentone della politica di inizio 2021, immancabile nelle notizie sull’incarico a Mario Draghi per la formazione di un nuovo governo. È un uso figurato non nuovo ma che ho scoperto solo da poco e su cui ho qualche perplessità – anche perché non si trova una definizione adeguata.

Perimetro nel lessico comune

In geometria il perimetro è una linea di contorno che racchiude una figura piana limitata, o anche la misura della sua lunghezza. Nel lessico comune perimetro ha acquisito anche il senso più generico di limite o confine di uno spazio circoscritto e per estensione può essere anche lo spazio stesso (esempio: dentro il perimetro dell’abitato).

Collocazioni: un perimetro si calcola, si misura, si percorre, si segue. Nel senso esteso figurato qualcosa può rientrare, essere incluso, compreso, situato o racchiuso in un perimetro.

La metafora del perimetro nel lessico politico

Per comunicare usiamo moltissime metafore, un meccanismo del pensiero che ci fa comprendere un tipo di cosa in termini di un altro. Ad esempio, ci sono familiari e non richiedono spiegazioni varie metafore legate allo spazio come circoscrivere, prendere posizione, seguire una linea, visione a 360°, creare un asse, fornire coordinate, fare quadrato

Non è altrettanto immediata la metafora del perimetro ricorrente nelle notizie di questi giorni, o perlomeno non per me: ne capisco il senso in alcune collocazioni però mi risulta poco trasparente in altre.

Alcuni esempi d’uso:

1 A questo governo il presidente della Repubblica Mattarella ha disegnato il perimetro e l’orizzonte.
2 Zingaretti: “Draghi dovrà fare sintesi su programma e contenuti e delimitare il perimetro della maggioranza”.
3 Fornaro: “Nel secondo giro ci aspettiamo la definizione di un perimetro programmatico e, conseguentemente, un perimetro politico.
4 Brunetta: “Un perimetro uguale a quello dell’attuale maggioranza è assolutamente insufficiente” .
5 Draghi allarga il perimetro della maggioranza.
6 Se Draghi non restringe il perimetro come riusciranno a coabitare forze tra loro antagoniste?
7 Il nuovo governo dovrà muoversi sul perimetro della maggioranza Conte bis.
8 Dopo le indicazioni delle forze politiche, sul tavolo [di Draghi] c’è un perimetro che potrebbe chiarire l’orizzonte temporale dell’esecutivo e la natura della squadra.

Negli esempi 1 e 2 mi è chiaro che delimitare, disegnare o delineare un perimetro equivale al verbo perimetrare nel senso di determinare i limiti o di circoscrivere per contenere (penso ad esempio alla partecipazione alla maggioranza di governo di parti politiche su cui ci sono contrasti).

Questo senso di perimentro = limite non è nuovo e si riscontra anche in alcune sentenze della Corte Costituzionale del decennio scorso. Esempi: il perimetro disegnato dalla Costituzione (o dalla normativa o dalla legge); il perimetro dell’insindacabilità parlamentare.

Sono usi metaforici che appaiono equivalenti a locuzioni consolidate più familiari come margini di azione o anche ambiti o spazi di manovra, che come il perimetro possono essere delimitati o delineati. Più informalmente si ricorre anche a paletti, che invece vengono fissati.

Perimetro programmatico e politico

Ho invece qualche difficoltà a mettere a fuoco perimetro nell’uso in due locuzioni ricorrenti: perimetro programmatico e perimetro politico (esempio 3) che vengono definiti o costruiti o fungono da base per ulteriori azioni.

CONSULTAZIONI Fornaro (Liberi e Uguali): “Il perimetro politico lo si costruisce sulla base del perimetro programmatico e non viceversa. Daremo una nostra valutazione definitiva”

Presumo che perimetro programmatico implichi la demarcazione del programma di governo, che deve essere circoscritto e facilmente analizzabile.

Non mi è però chiara la contrapposizione con perimetro politico e in cosa consista esattamente. Immagino voglia indicare le potenziali restrizioni o veti (un limite da superare) alla partecipazione di [partiti] politici al nuovo governo, come potrebbe essere l’inclusione della Lega in una maggioranza allargata.

Mi sembrano comunque metafore malformate: sono poco immediate e possono risultare ambigue. Discutere di perimetri anziché di programmi, ad esempio, sposta l’attenzione sul contorno (perimetro), ossia sulla forma, e dà l’impressione che si tratti di contenitori vuoti senza molta sostanza.

Avverto anche un’incongruenza: i verbi definire e gestire e gli aggettivi programmatico e politico implicano dettagli e sfaccettature quindi multidimensionalità, mentre il perimetro è caratterizzato da monodimensionalità. Mi risulta poco intuitiva anche la metafora del perimetro che viene messo sul tavolo (esempio 8).

Mi domando inoltre come vada interpretata l’idea del perimetro insufficiente (esempio 4). Di margini, paletti o altre limitazioni si può dire che non bastano o sono scarsi, ma mi pare una caratterizzazione incompatibile con il concetto di perimetro, che per definizione racchiude una figura delimitandola: non ha buchi e non può risultare “insufficiente”, altrimenti non sarebbe un perimetro!.

In conclusione, mi pare che la metafora politica perimetro = limite oppure perimetro = margini di azione funzioni solo in alcuni contesti e collocazioni mentre risulti poco ragionata, oscura e talvolta usata a sproposito in altri, e quindi sia difficile darne una definizione.

Esempio pratico: provate a tradurre in un’altra lingua queste affermazioni di Giuseppe Conte:

Conte: Il governo Draghi dovrà avere un “perimetro politico ben delineato, non indefinito”, perché “un perimetro troppo ampio sarebbe inconcludente e difficile da gestire”.

La presenza massiccia di perimetro nella comunicazione politica della crisi di governo mi fa ritenere che stia diventando un plastismo, e cioè un’espressione che si afferma rapidamente nella lingua e, divenuta cliché, perde progressivamente significato (e potrebbe anche scomparire in breve tempo).


Vedi anche:  Plasticamente, un plastismo 


Ragionando sul significato metaforico di perimetro mi è venuto in mente il concetto matematico di isoperimetro, la possibilità di costruire figure differenti con lo stesso perimetro ma aree di dimensioni diverse. Non è un concetto sufficientemente noto e riconoscibile, altrimenti sarebbe potuto diventare un’ulteriore metafora politica per combinazioni diverse di partiti che compongono maggioranze di governo alternative, tutte però formate con le stesse regole (poligoni differenti nell’aspetto e nella superficie ma con lo stesso perimetro).

3 commenti su “Perimetro politico non (in)definito”

  1. MarcoG:

    Perimetro è un termine che sono usa in finanza ed in economia:

    https://www.altroconsumo.it/finanza/lexicon/p/perimetro-costante
    “Perimetro costante – Nel confronto tra i conti di una società, tra un anno e il precedente, si usa questa espressione per dire che i risultati che si stanno paragonando sono rettificati per tener conto di eventuali variazioni nelle dimensioni e nella struttura della società, includendo eventuali operazioni di fusioni, acquisizioni e cessioni.“

    “Corporate perimeter” è un termine utilizzato anche in inglese:
    https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/14241277.2020.1716767?journalCode=hijm20

    Può darsi che l’uso recente in politica sia derivato dal significato specifico nel settore economico finanziario.

  2. John Dunn:

    Conte: Draghi’s government must be concocted following a clear and coherent recipe … If we throw in too many ingredients, we’ll all end up with indigestion.

    Infatti è molto difficile tradurre questo testo in inglese, e magari la mia version sarebbe (giustamente) bocciata dal caporedattore. Per la prima parte si potrebbe dire … must have a clear and coherent profile’, ma per la seconda parte l’unica soluzione che vedo è quella di rinunciare alla ricerca di una metafora e dire: If there are too many parties involved the whole thing will become unmanageable. Comunque sia, la metafora del perimetro non funziona in inglese.

    Ma penso che i ‘Contismi’ meritino uno studio approfondito.

  3. John Dunn:

    Pensando che nell’inglese non ci sia una metafora ‘pronta da usare’ per questa situazione, ho sbagliato. Questo non è una traduzione, ma un Conte inglese direbbe:
    Draghi’s government must be one where everybody is singing from the same hymn sheet. A government that has people singing from different hymn sheets would be ineffectual and unmanageable.

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