Executive order ≠ ordine esecutivo

Nelle notizie dagli Stati Uniti sulla nuova presidenza Biden è stata data molta evidenza ad alcuni provvedimenti firmati il giorno stesso dell’insediamento:

Foto di BIden che firma provvedimenti. Titolo inglese: “Biden Reverses Many of Trump’s Actions with Executive Orders”. Titoli italiani: “Gli ordini esecutivi di BIden per cambiare tutto, subito” e “USA, ecco cosa c’è negli ordini esecutivi firmati da Biden il primo giorno alla Casa Bianca”

In gran parte dei media italiani executive order è stato reso letteralmente con ordine esecutivo, un calco che ritengo inadeguato.

Executive order negli Stati Uniti

L’executive order è un provvedimento firmato del presidente degli Stati Uniti e diretto a dipartimenti o agenzie del governo federale (executive branch) per indirizzarne le azioni. È l’unico tipo di provvedimento che ha valore di legge ma non deve passare dal Congresso (il parlamento). Può riguardare leggi esistenti o in alternativa consente di esercitare poteri concessi al presidente dalla costituzione.

Gli executive order non sono descritti esplicitamente nella costiuzione. Vanno sottoposti a verifica di costituzionalità ma non possono essere contrastati dal parlamento, se non indirettamente, ad esempio promulgando apposite leggi che ne rendono difficile l’attuazione o che impediscono il finanziamento di quanto decretato.

Nella locuzione executive order l’aggettivo rimanda al potere esecutivo – il presidente e il suo governo –  in opposizione al potere legislativo del parlamento.

Executive order ≠ ordine esecutivo

Anche in italiano esecutivo ha il significato di “che ha facoltà di eseguire” ma riferito a leggi e provvedimenti o associato a sostantivi come processo, ordine o titolo prevalgono accezioni diverse quali "che facoltà di eseguire", come ad es. mandato esecutivo, o “che può o deve essere messo in esecuzione”, come ad es. sfratto esecutivo.

Ritengo quindi che andrebbe evitata la traduzione letterale ordine esecutivo perché potrebbe essere interpretata impropriamente come “ordine che deve essere eseguito”, in quanto molti lettori e ascoltatori italiani non hanno le stesse conoscenze enciclopediche di quelli americani. Per questo credo sarebbe preferibile mantenere il nome inglese, executive order, che segnala che si tratta di un istituto specifico statunitense, spiegando che è un decreto presidenziale.

Anche se gli ordinamenti statunitense e italiano sono diversi, il termine decreto è comunque adeguato perché identifica genericamente un provvedimento di carattere legislativo, amministrativo o giudiziario emanato da un organo del potere esecutivo.

Vignetta con Obama, Trump e BIden che firmano executive order

La vignetta di Bill Bramhall evidenzia un’altra peculiarità degli executive order: solo l’intervento di un presidente può revocarli, proprio come ha fatto Joe Biden per alcuni dei provvedimenti più controversi firmati da Donald Trump che a sua volta aveva abrogato alcuni executive order firmati da Barack Obama.

Executive privilege privilegio esecutivo  

Foto di Steve Bannon tra due agenti dell’FBI e didascalia “Lawyers representing Bannon argue that all communications with former President Donald Trump are protected because of executive privilege”

[Aggiornamento novembre 2021]  Valgono considerazioni simili anche per executive privilege, la prerogativa concessa al presidente degli Stati Uniti, come capo del potere esecutivo e nell’interesse pubblico, di non rivelare determinate informazioni e comunicazioni intercorse con altri appartenenti dell’esecutivo se venissero richieste del potere legislativo (il Congresso) o dal potere giudiziario (le corti).

Negli Stati Uniti ultimamente se ne sta discutendo molto perché l’executive privilege è stato invocato dall’ex presidente Donald Trump per le richieste della commissione di inchiesta sull’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021. Trump asserisce di averne ancora diritto e che riguardi anche le comunicazioni con l’ex stratega Steve Bannon, che però all’epoca non faceva parte dell’esecutivo.

I media italiani che riportano gli sviluppi della vicenda ricorrono alla traduzione letterale privilegio esecutivo, ma anche in questo caso credo sarebbe preferibile mantenere la locuzione inglese con una spiegazione, o comunque ricorrere a espressioni come privilegio del presidente oppure privilegio dell’esecutivo.

Se non vien chiarito, diventa difficile capire di cosa si tratti, come in questo esempio di una notizia del 15 novembre 2021:

WASHINGTON - Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump, si è consegnato negli uffici dell’Fbi di Washington ed è stato arrestato dopo essere stato incriminato venerdì scorso per oltraggio al Congresso per aver negato la sua collaborazione alla commissione della Camera che sta indagando sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso. Oggi è attesa la sua comparizione in tribunale. Due i capi di imputazione, uno per non aver testimoniato e l’altro per non aver consegnato i documenti richiesti, invocando il fatto che Trump ha invocato il privilegio esecutivo sugli atti della sua presidenza.


Vedi anche: USA: governo e (pubblica) amministrazione sulle differenze tra government e administration negli Stati Uniti.


Grazie a Alberto Puliafito e @antrebaud per gli spunti.

Riferimenti: Executive Orders: A Beginner’s Guide (The Library of Congress) e Presidential Actions (The White House)

Ulteriori riferimenti: What is executive privilege? (The Economist) e Donald Trump’s Outrageous Reading of Executive Privilege Can’t Save Steve Bannon (The New Yorker)

11 commenti su “Executive order ≠ ordine esecutivo”

  1. M.fisk:

    mi sembra che la miglior tradizione possa essere “decreto governativo”. Decreto, in quanto qui da noi gli ordini li danno solo i generali; e governativo perché toglie ambiguità dell’aggettivo esecutivo.
    Decreto presidenziale, per quanto corretto, si confonde con quelli che firma Mattarella, il quale però ha funzioni notarili, non decisorie

  2. Licia:

    @M.Fisk ci sono anche molti casi in cui è sufficiente decreto perché è già stato chiarito chi ha firmato il provvedimento, o in alternativa decreto del presidente anziché presidenziale. Secondo me bisognerebbe comunque cercare di comunicare che un executive order è prerogativa del presidente, informazione implicita per un americano ma non per molti italiani.

    E a proposito di italiani, fino all’anno scorso ignoravo l’esistenza dei Dpcm, e devo sempre ragionarci su per ricordarmi la differenza tra decreto legge e decreto legislativo: non era possibile trovare due nomi più distintivi?

  3. Giovanni:

    Per come hai ben spiegato essere un executive order, direi che tra gli istituti italiani proprio il dpcm ci si avvicina di più.

    Quanto ai decreti legge e legislativi, provo a metterla così. La separazione dei poteri è principio cardine dello stato di diritto, chi governa (potere esecutivo) non può anche legiferare = fare le leggi (potere legislativo). Perciò quando la Costituzione gli attribuisce eccezionalmente questo potere, il suo provvedimento non sarà una legge bensì un decreto. Il principio di separazione è così imprescindibile, per i nostri costituenti, che si sono volute mantenere anche nominalmente le distanze tra i poteri dello Stato, il governo non fa le leggi. Bensì emana un atto (decreto) che ha la stessa forza di una legge (= decreto legge) in casi di necessità e urgenza. Oppure emana un atto (= decreto) perché chi è titolare del potere legislativo gli delega un pezzettino di questo potere (= decreto legislativo) per un tempo limitato e su oggetti circoscritti. I nomi, decreto legge e decreto legislativo, sono fortemente distintivi.

  4. Licia:

    @Giovanni grazie per i dettagli. Rimango comunque convinta che i termini decreto legge e decreto legislativo siano “fortemente distintivi” solo per chi ha una formazione giuridica o comunque ne ha a che fare regolarmente. Nel mio caso, come dicevo qui sopra, mi è chiara la differenza tra i due concetti ma devo sempre riflettere per ricordarmi qual è il nome corretto per ciascuno.

  5. Ale:

    @Licia – Scusami, ho letto molto di fretta, in diagonale, ho perso parte dell’articolo e sono stato ellittico anche nel mio intervento.
    Stavo proponendo come possibile traduzione “decreto presidenziale”, che secondo me è la più plausibile traduzione dall’inglese all’italiano. Come dici in un commento, “presidenziale” sottolinea l’attribuzione specifica del potere di emettere quel decreto al solo Presidente.

  6. Giovanni:

    Sì, concordo. Quel “fortemente distintivi” si riferiva a un ambito specialistico. Il mio è stato un tentativo di appellarmi a una conoscenza che, forse sbagliando, considererei enciclopedica ossia la tripartizione dei poteri pubblici (esecutivo, legislativo e giudiziario), la loro attribuzione a tre organi distinti e indipendenti, per dare un contributo di comprensione alla differenza nominalistica dei due decreti.

  7. Loris:

    Per quanto riguarda l’Italia, a complicare le cose c’è anche il fatto che, almeno fino al 1988, i decreti legislativi venivano emanati nella forma di Decreti del Presidente della Repubblica.

  8. Laps:

    Il termine “decreto”, in verità, come l’etimologia conferma, non vuol dire null’altro che “decisione”, i.e. atto di esercizio di un potere decisorio pubblicistico, qualunque sia la sua natura: e infatti abbiamo il decreto ingiuntivo (provvedimento giurisdizionale), il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (provvedimento esecutivo-amministrativo), il decreto legislativo. Se la Costituzione usa i termini “decreto legge” e “decreto legislativo”, ciò è soltanto per ragioni tradizionali: il d.l., ad esempio, esisteva già da tempo quando la Carta costituzionale è entrata in vigore. Insomma, i termini non hanno alcunché di distintivo o qualificante.

  9. Giovanni:

    Sì certo, dimenticavo che i termini in diritto sono notoriamente scelti a casaccio come dimostra chiaramente questo stralcio di discussione in Assemblea Costituente sull’articolo 77: “In ogni modo, il Progetto si occupa giustamente della formazione delle leggi, e tra l’altro risolve in senso assolutamente negativo la grave e discussa questione dei decreti-legge, cioè dei provvedimenti legislativi di urgenza. In base al nostro progetto di Costituzione, cioè, non saranno più possibili i decreti-legge. Sono consentiti i decreti legislativi, ossia quelli che implicano una delega da parte degli organi legislativi agli organi di Governo; ma non saranno invece ammessi quei provvedimenti legislativi che vengono emanati, in caso di necessità e di urgenza, dagli organi governativi, senza preventiva delega da parte degli organi legislativi.”

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