Parole contagiose dell’anno 2020

word cloud 2020

Alla fine di ogni dicembre propongo sempre alcune parole dell’anno dall’osservatorio personale del blog. Nel 2020 è inevitabile che il tema dominante sia l’epidemia di COVID-19. Ho raccolto le parole più significative, in ordine cronologico.

Gennaio – Abbiamo imparato che Coronavirus è il nome proprio di una famiglia di virus che si chiamano così per  l’aspetto particolare; nell’uso comune il coronavirus è impropriamente il famigerato nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

coronavirus
immagine: Collins Dictionary

Febbraio – Ho descritto per prima in italiano il concetto di infodemia, ora meno diffuso ma tuttora attuale: è una metaforica “epidemia” di informazioni false o fuorvianti che si propagano con il diffondersi su larga scala di una malattia infettiva. In febbraio è stato coniato il nome COVID-19, scelto dall’OMS con criteri particolari che l’hanno reso un internazionalismo; il nome della malattia è stato subito semplificato in Covid e in italiano genere e pronuncia inizialmente hanno creato qualche confusione.

Marzo – L’OMS ha dichiarato che l’epidemia si era trasformata in pandemia, senza però fornire una definizione precisa. Sono entrati nel lessico comune italiano l’anglicismo lockdown, lo pseudoanglicismo smart working e l’acronimo DAD. Si è diffuso il neologismo semantico tamponare ed è stato esteso l’uso della parola quarantena.

Aprile –  Per interferenza dell’inglese si è creata confusione tra distanziamento e distanza sociale, fisica e interpersonale e abbiamo imparato un altro anglicismo, contact tracing.

Maggio –  Ci è diventato familiare un nuovo acronimo istituzionale un nuovo acronimo istituzionale, DPCM, e una nuova interpretazione della parola congiunto.

Giugno – Con la riapertura di attività commerciali e ricreative c’è stato un grande aumento della frequenza d’uso del verbo sanificare e del sostantivo sanificazione, di difficile definizione. L’obbligo dell’uso della mascherina ha fatto nascere vari neologismi in inglese e in italiano. Abbiamo imparato cos’è una rima buccale e cosa si intende con smartabile.   

Luglio – Hanno iniziato a fare notizia i negazionisti del Covid e della mascherina, una risemantizzazione molto discussa.

Agosto Per individuazione e tracciamento del contagi al ritorno dalle vacanze sono state approntate postazioni mobili per fare il tampone rimanendo nella propria auto, infelicemente denominate drive-through, un anglicismo ostico e vittima di continui refusi.

Settembre Si è rivelata una bufala l’annuncio di un test diagnostico rapido italiano, eppure il nome in inglese farlocco, Daily Tampon, avrebbe dovuto far nascere subito sospetti.

Ottobre – Vi ho raccontato che In inglese 2020 è anche una parolaccia. 

Dicembre Per evitare i contagi nei luoghi chiusi è diventata rilevante la differenza tra droplet e aerosol; l’anno si è concluso con il Vaccine Day.

Plante

Vignetta di Bruce Plante con la rappresentazione tipica dell’anno nuovo come un neonato con cappello a cilindro.

Parole dell’anno in inglese

La scelta di una parola dell’anno è una consuetudine dei più importanti dizionari e di alcune istituzioni dei paesi di lingua inglese. Gli annunci contengono sempre riflessioni sulle motivazioni della scelta e analisi dei meccanismi di neologizzazione e di altre parole rilevanti per l’anno trascorso. Per chi è interessato a saperne di più ho raccolto alcuni riferimenti per il 2020, tutti legati alla pandemia.

I dizionari Lexico e Cambridge Dictionary hanno scelto quarantine (sostantivo e verbo) e parole correlate, che in molte lingue hanno acquisito una nuova accezione informale simile a quanto è successo in italiano per quarantena.

Collins Dictionary ha scelto lockdown, parola entrata prepotentemente nell’inglese britannico con il nuovo significato di misure restrittive volte a tutelare la salute pubblica.

Oxford Languages ha dichiarato il 2020 an unprecedented year e ha scelto di non annunciare un’unica parola ma di analizzarne diverse.

Per il dizionario americano Merriam-Webster la parola cercata con maggiore frequenza è pandemic, mentre l’American Dialect Society ha scelto Covid.

vignetta: anno 2020 (vecchio con falce e clessidra) che incrocia 2021 (neonato) e gli dice di mettere la mascherina
Vignetta: Christoph Weyant

Altre parole dell’anno

Sono indirettamente legati alla pandemia anche gli anglicismi governativi Recovery Fund / Plan e cashback e l’accezione burocratica di ristoro che molti ignoravano. Il lavoro da casa ha fatto diventare di uso comune webinar, un anglicismo degli anni ‘90.

Infine, una curiosità dal blog: il post del 2020 che ha avuto il maggior numero di visualizzazioni, circa 43000 in pochi giorni, riguarda un argomento già dimenticato: I paesi frugali? Per ora sono falsi amici.