Caccia ai contanti: Cashback vs Cash back!

Cashback, Exra Cashback e Super Cashback

Cashback per Italia Cashless…

Italia Cashless, il piano dal governo per scoraggiare l’uso dei contanti e incentivare i pagamenti elettronici, è stato attivato all’inizio di dicembre 2020 con tre opzioni dai nomi molto simili, Cashback, Supercashback ed Extra Cashback.

Le ho descritte in Il cash di supercashback, aggiornato con ulteriori dettagli che confermano che sono anglicismi superflui. In sintesi: 
Cashback ed Extra Cashback danno il nome a rimborsi in misura percentuale validi in periodi diversi e con condizioni diverse;
Super Cashback dà il nome a un rimborso di tipo forfettario (somma fissa) che spetta a chi rientra in una specifica graduatoria.

…e Cash back per il cash

Sono convinta che molti italiani stiano tuttora cercando di memorizzare la differenza tra i tre Cashback e per questo mi ha stupita una comunicazione di Banca Intesa Sanpaolo che ne aggiunge un altro tipo:  

Dal 1° gennaio 2021, se sei titolare di una carta di debito o prepagata nominativa hai a disposizione il Servizio di richiesta contante Cash back per richiedere contante nei negozi abilitati, fino a un massimo di 50 euro, contestualmente al pagamento con carta. L’operazione di prelievo può essere effettuata sul circuito nazionale o internazionale riportato sulla carta, purchè sia il medesimo di quello prescelto per l’operazione di pagamento. Si tratta di una nuova modalità per prelevare contante in Italia, che si aggiunge a quelle già oggi disponibili.

Mi chiedo chi abbia avuto la brillante idea di scegliere proprio dicembre 2020 per annunciare un nuovo modo per ottenere contanti e di denominarlo ricorrendo all’anglicismo Cash back.

Dubito però che di questi tempi basti un semplice spazio e l’iniziale maiuscola di nome proprio per evitare ambiguità e assicurarsi che non venga fatta confusione tra:
1 incentivo di stato contro l’uso dei contanti (Cashback) e
2 servizio bancario per poter usare contanti (Cash back).

È infatti necessario sapere che in inglese la parola cashback può avere accezioni diverse, già descritte qui:

1 un incentivo a comprare beni o servizi (ad es. un mutuo) con l’offerta di un rimborso che può essere immediato al momento del pagamento oppure quando viene raggiunta una soglia di spesa – il Cashback di stato rimanda a questa accezione, che nel contesto italiano è esclusivamente cashless, senza contanti;

2 una specie di “servizio bancomat” offerto da alcuni supermercati o esercizi simili: si paga con carta di credito o di debito e si aggiunge all’importo della spesa la somma che si desidera avere in contanti (si può dire, ad esempio, I’d like £40 cashback) – il Cash back della banca rimanda a questa accezione, con l’unica funzione di ottenere cash, contanti.

Non credo che la polisemia della parola inglese sia nota a tutti. A quanto pare però chi ha scelto di usarla in un contesto italiano non si rende conto della sua scarsa trasparenza e potenziale ambiguità. Per noi invece è chiaro: sarebbe tutto più semplice se stato e banca avessero rinunciato all’anglicismo e avessero fatto qualche sforzo per trovare nomi italiani più comprensibili.


Vedi anche: Il cash di supercashback – le differenze tra cash in inglese e cash in italiano, necessarie per capire il senso degli anglicismi governativi Cashback, Extra Cashback e Super Cashback


1 commento su “Caccia ai contanti: Cashback vs Cash back!”

  1. Silvia:

    Il servizio di Intesa è quello del punto 2: possibilità di prelevare denaro presso un esercente al momento del pagamento di una spesa con carta. È un servizio previsto da anni dai dai circuiti internazionali, ma in Italia ha incontrato parecchie difficoltà realizzative. Il cambio di strategie di presidio territoriale delle banche (chiusura sportelli) sta spingendo molti istituti verso altre soluzioni per continuare ad offrire servizi di base ai correntisti. (Vincoli legislativi permettendo).

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