until the fat lady sings 🎶

Nella notte del 3 novembre 2020 Donald Trump si è autoproclamato vincitore delle elezioni presidenziali americane, senza però tenere conto dei voti per posta (mail-in ballots) non ancora scrutinati.  

Vignetta con Trump che dichiara I WON ma sta per essere schiacciato da enorme valchiria con scudo su cui è scritto BIDEN MAIL-IN BALLOTS

La vignetta di David Fitzsimmons mi ha fatto sorridere perché richiama un modo di dire inglese divertente, it’s not over until the fat lady sings. È usato per ricordare che una situazione può ancora cambiare perché non è ancora detta l’ultima parola (in questo caso: nulla è deciso, mancano ancora i voti che potrebbero confermare o ribaltare il risultato!).

Nella vignetta la “grassa signora” è una valchiria che canta perché la spiegazione più ricorrente sull’origine dell’espressione rimanda all’opera. Farebbe infatti riferimento all’interminabile Crepuscolo degli dei di Wagner, che si conclude soltanto dopo un lungo assolo della valchiria Brunilde, un ruolo tradizionalmente interpretato da una soprano corpulenta.

“When will it be over?” “When the fat lady sings!”

In realtà l’origine della frase non è certa. Le prime attestazioni scritte risalgono al 1976 in cronache sportive americane ma pare che la frase fosse in uso già all’inizio del XX secolo nel sud degli Stati Uniti in riferimento a funzioni religiose: “It ain’t over till the fat lady sings the blues” e “Church ain’t out till the fat lady sings”. Dettagli in The Phrase Finder.

Too close to call

La corsa per la Casa Bianca appesa al voto postale. Donald Trump è in vantaggio nello spoglio in tre Stati importanti, ma potrebbero non bastargli. Too close to call i risultati anche in Wisconsin e Michigan, che basterebbero a Biden per raggiungere i 270 delegati e diventare presidente

Per descrivere l’impossibilità di dichiarare un vincitore, nei media italiani è stata ripetutamente usata la frase inglese too close to call, spesso però senza spiegazioni.

L’avevo già descritta anni fa in Election days… dopo averla notata in un ambito politico italiano. Continuo però a dubitare che tutti sappiano che close in questo contesto è un aggettivo che vuol dire “di stretta misura” e che il verbo call vuol anche dire “predire” o “dichiarare un risultato”. 

Gli stati “chiamati”

Ho anche visto che nelle notizie sulle elezioni presidenziali americane questa accezione del verbo call è stata spesso tradotta letteralmente con chiamare, come in questi due esempi: 

Ci sono ancora sei Stati chiave che non sono stati chiamati e dove non è ancora chiaro l'esito delle elezioni del 3 novembre. E in cinque di questi il margine tra i due candidati, il presidente uscente Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden, è decisamente ristretto.

continua su: https://www.fanpage.it/live/risultati-elezioni-usa-biden-a-un-passo-dalla-presidenza-oggi-il-giorno-decisivo-la-diretta/
https://www.fanpage.it/

“Tutti gli ultimi Stati chiamati per Biden saranno legalmente contestati per frode elettorale e frode elettorale statale. Abbiamo prove in abbondanza, tenete d'occhio i media. Vinceremo!”. Donald Trump si esprime così su Twitter

In italiano però chiamare non condivide questo significato di call: quando lo scrutinio dei voti non può più dare sorprese, ciascuno stato viene attribuito o assegnato a uno dei due candidati alla Casa Bianca.

È solo uno dei tanti esempi di calchi ricorrenti nelle cronache americane di questi giorni. Già avvistato un classico che appare ogni quattro anni, il falso amico concedere (in inglese concede) anziché riconoscere la vittoria all’avversario: dettagli in  “you guys” e la concessione di Romney. Ricorrente anche campaign tradotto con campagna anziché comitato elettorale, come già descritto in Falsi amici al rally di campagna senza vento.


Vedi anche: Parole di Trump, potenziale presidente USA, un post del 8 novembre 2016, fatidico Election Day.


5 commenti su “…until the fat lady sings 🎶”

  1. Luca Gras:

    Con un’accezione simile a quella di “call” nell’italiano parlato nel Bolognese usiamo “battezzare”: “Ho battezzato fuori quel rigore” (“ho predetto che quel calcio di rigore non sarebbe andato a segno”).

  2. Elio:

    Battezzare l’ho sentito e usato spesso nello sport, ma sempre riguardo decisioni prese da un giocatore di non intervenire a causa di un giudizio sbagliato dello stesso. “L’ha battezzata fuori” indica che il giocatore ha giudicato la palla fuori e per questo non è intervenuto, a prescindere poi dal reale comportamento della palla. Ad esempio nel tennis o nella pallavolo. “Perché non ti sei tuffato per difendere la palla?” “Perché l’ho battezzata fuori” (pensavo sarebbe uscita e non ho voluto sprecare fiato) (sono brianzolo)

  3. Giovanni:

    Mi pare che proprio negli sport citati, tennis e pallavolo, si dica che il giudice (di linea o di sedia) chiama fuori la palla quando la giudica e quindi la dichiara fuori. E nel calcio, pallavolo e altri simili sport di squadra, si usi dire che un giocatore chiama fuori la palla quando avvisa i suoi compagni di non toccarla perché è sicuro che uscirà.

  4. Stez:

    Molto più probabile, e anche logica, la spiegazione che rimanda l’origine al gioco del biliardo in cui la biglia numero 8 veniva giocosamente chiamata ‘the fat lady’. La frase originale era ‘it’s not over until the fat lady SINKS’. (to sink the ball = imbucare la biglia)

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