Cringissimo!!

Alcuni esempi di tweet con un aggettivo sempre più usato sui social, in particolare nel linguaggio giovanile

frasi di esempio: momento cringissimo #BallandoConLeStelle; ho trovato delle cose cringissime di mesi fa, voglio sotterrarmi; cringissimo mi vergogno di me stessa; cringissima questa puntata #Uominiedonne; la mia fase da fissata con gli anime era cringissima: pupo e antonella cringissimi vi prego toglieteli e mettete Malgioglio #GFVIP

Il superlativo assoluto cringissimo, come il sostantivo cringiata e il verbo cringiare, derivano dall’anglicismo cringe e sono esempi di neoformazione ibrida: una parola o un elemento radicale da un’altra lingua che viene combinato con un affisso o un’intera parola italiana.

Questa produttività è un segno che l’anglicismo cringe è già molto diffuso, perlomeno in alcuni ambiti. Forse non tutti però ne conoscono il significato oppure si domandano se vada considerato un forestierismo insostituibile, utile o superfluo.

Per capirlo credo si debba innanzitutto inquadrare l’uso di cringe in inglese.

Cringe in inglese

I dizionari inglesi riportano come accezione primaria del verbo cringe, in uso dal XVI secolo, il senso di sussultare, piegarsi, farsi piccoli o irrigidirsi incassando la testa tra le spalle per paura (ad es. he cringed at hearing the dentist’s drill) oppure in atteggiamento servile.

Chrissy Teigen’s cringe faceNell’inglese contemporaneo informale però per frequenza d’uso prevale un’altra accezione, molto più recente. Cringe, usato come verbo, sostantivo e anche aggettivo, indica una sensazione fisica, un fremito di imbarazzo, di disagio o anche di disgusto provocato da situazioni particolari, soprattutto comportamenti altrui. La sensazione può anche concretizzarsi in un’espressione del volto caratterizzata dalla tensione dei muscoli della parte inferiore del viso.

Esempi d’uso: awkward family photos that will make you cringe · the world watches and we cringe every time Boris Johnson speaks · five ways to have a cringe-free Valentine’s Day · the cringe I’ve just felt reading some of his comments!! · Gifs are usually super cringe to me but this one is cute · What are your cringe moments?

Sui social si ricorre spesso alla parola cringe per commentare negativamente film, programmi, interpretazioni di attori o cantanti o altro. Può esprimere anche un giudizio estetico di sgradevolezza o indicare che qualcosa non corrisponde ai propri gusti.

Da cringe derivano gli aggettivi cringy o cringey, cringeworthy (imbarazzante, ad es. a cringeworthy videos) e cringe-making o cringe-inducing (così tremendo che fa provare imbarazzo, ad es. cringe-making attempts at humour).

Cringe comedy è un genere di intrattenimento incentrato su situazioni imbarazzanti che suscitano ilarità ma potenzialmente anche disagio nello spettatore. Esempi tipici dal mondo anglofono sono Mr Bean, i personaggi interpretati da Sacha Baron Cohen (Borat, Ali G…), le serie britannica e americana The Office e per l’italiano Fantozzi

Toe curling e altre reazioni di imbarazzo

In inglese l’imbarazzo può essere doloroso nella collocazione painfully embarrassing e ci sono vari altri modi per comunicare il disagio fisico che provoca.

Ad esempio, l’imbarazzo per il comportamento altrui può essere comunicato dalla locuzione toe curling, letteralmente “che fa rattrappire le dita dei piedi”, quindi un senso figurato che ha alla base una reazione fisica. Per ulteriore enfasi toe curling può essere usato in combinazione con cringe. Esempio:

You couldn't write this as a comedy. It’s toe curling cringe. @realDonaldTrump really is thick as shit

Il verbo curl up (raggomitolarsi, farsi piccoli) si ritrova nell’espressione informale curl up and die (ad es. I just wanted to curl up and die), che si usa quando si è profondamente imbarazzati e dispiaciuti per qualcosa che si è combinato.

Richiamano reazioni corporee anche il verbo squirm, che esprime un proprio senso di imbarazzo o vergogna tale che si prova disagio fisico, e il verbo wince, che comunica un irrigidimento involontario del volto per dolore oppure a causa di qualcosa di spiacevole o imbarazzante.

Second-hand embarrassment

La locuzione second-hand embarrassment descrive invece l’imbarazzo “di riflesso” o “per conto terzi” che si prova per azioni o situazioni altrui. Esempio che fa riferimento a un reality e in cui è descritta anche un’altra reazione fisica, la protezione degli occhi con le mani per poi sbirciare attraverso le dita:

I’m getting second hand embarrassment. I’m watching through my hands

Fremdscham e vicarious embarrassment

Più formalmente, ad es. in alcuni ambiti di ricerca, si preferisce l’alternativa vicarious embarrassment (in italiano reso con il calco imbarazzo vicario) a second-hand embarrassment.

Si ricorre anche alla parola tedesca Fremdscham, un sentimento di empatia per chi si trova in una situazione sgradevole o imbarazzante, spesso usata in opposizione a Schadenfreude, il godimento per le disgrazie altrui. Esempio d’uso in un testo scientifico:

Laugh or cringe? Common and distinct processes of reward-based schadenfreude and empathy-based fremdscham

Cringe in italiano

Mi sono dilungata con tutti questi esempi perché mettono in evidenza l’ampia scelta di lessico inglese per esprimere le diverse sfaccettature dell’imbarazzo e il disagio fisico che provoca, anche nell’eventualità che riguardi altri.

In italiano possiamo descrivere facilmente queste sensazioni (penso, ad esempio, al paragone con l’effetto delle unghie sulla lavagna) ma, a differenza dell’inglese, non disponiamo di singole parole che comunichino contemporaneamente l’imbarazzo per altri assieme al fremito e al disagio fisico. Nel contesto dei social e del linguaggio giovanile non stupisce quindi che l’anglicismo cringe abbia avuto successo: è breve, distintivo e facile da pronunciare e ricordare (e riempie un vuoto lessicale). Ritengo quindi che cringe possa essere classificato come anglicismo utile.

Alla diffusione di cringe hanno sicuramente contribuito i video virali del tipo Try not to cringe e l’uso all’interno di varie fandom, dove cringe può essere considerato un internazionalismo: è infatti usato anche in francese, in spagnolo e in altre lingue europee.

Da cringe a cringiare e cringiata

In italiano l’anglicismo cringe è usato sia come sostantivo che come aggettivo e si è rivelato piuttosto produttivo. Ne derivano il superlativo cringissimo, il verbo cringiare (anche riflessivo: sentirsi a disagio o provare imbarazzo) e il sostantivo cringiata (ciò che provoca la reazione).

Alcuni esempi d’uso, preceduti dall’emoji che più rappresenta cringe:
😬 tutto questo cringe è eccessivo persino per me
😬 10 minuti di puro cringe
😬 questi video sono così cringe
😬 è la gag più cringe degli ultimi 10 anni di televisione
😬 tutti i social sono un po’ cringe. Ma alcuni più di altri e sicuramente Tik Tok batte tutti
😬 vedo che ci piacciono le stesse cose e cringiamo per le stesse cose
😬 kissing booth 2 è stra cringe e io odio il second hand embarrassment
😬 questi piangono e io cringio #uominiedonne
😬 non ho mai cringiato così tanto in vita mia come quando è uscita sta canzone orrenda
😬 per cosa ci cringiamo oggi?
😬 ecco la seconda cringiata della serata
😬 ma perché tutte queste cringiate in questo fandom???
😬 raga dai scrivete le cringiate e poi vi giustificate no dai siete solo imbarazzanti
😬 quanto è cringiante ripensare a certe cose fatte o dette in passato
😬 ho ritrovato la cosa più cringiante di questo mondo, il diario segreto scritto a 15 anni

C’è chi forse storce il naso davanti a queste neoformazioni ibride. Andrebbero invece viste come una prova della vitalità della lingua italiana, che è capace di integrare nel proprio sistema forestierismi apparentemente incompatibili con le proprie strutture.

ho i brividi per il cringe


Un altro esempio della produttività dell’anglicismo è cringiometro, il misuratore di cringe, usato in frasi iperboliche come il cringiometro sta impazzendo / sta per esplodere / è esploso ecc. È simile all’inglese cringe scale che si può vedere negli esempi di commenti a una foto della campagna pubblicitaria di Borat Subsequent Moviefilm:

Immagine di Borat gonfiabile che pubblicizza il film Borat 2 con i commenti “some of the most cringe content I’ve ever seen” “Beyond cringe” “...gets a 20/10 on the cringe scale”
(immagine aggiunta – ottobre 2020)

Vedi anche:
Da binge watching a bingiare
Flexare (come, dove e perché)
Neologismi social: da bless a blessare
Sei un boomer? Non provare a resellare!
We stan… stan, una parola particolare (stannare)
Friendzone: addio al due di picche? (friendzonare)

6 commenti su “Cringissimo!!”

  1. Giacomo:

    Grazie mille come sempre per le riflessioni illuminanti.

    L’uso di cringe mi ha ricordato di quando, studiando lo spagnolo, incontrai l’espressione “vergüenza ajena”, che sostanzialmente indica l’imbarazzo dovuto a parole o comportamenti di altre persone (es. me da vergüenza ajena).
    Ricordo che la sentivo usare spesso, essendo una locuzione comune in spagnolo, e non capivo perché in italiano non esistesse un corrispettivo così codificato e universale (scopro ora “imbarazzo vicario”, che in ogni caso non appartiene allo stesso registro di “vergüenza ajena”).
    Cringe in effetti porta con sé anche l’aspetto fisico dell’imbarazzo, ma si inserisce comunque in un campo in cui forse l’italiano manca di espressioni così immediate.

  2. Giovanni:

    Sarà pure una neoformazione ibrida ma mi stupirebbe varcasse i confini dei social e/o del gergo under 30.

  3. Alessandra:

    Non ho diretta esperienza con l’uso attuale di Cringe, ma questa parola mi fa venire in mente la canzone “I was hoping” di Alanis Morissette, cantante che negli anni del liceo ha contribuito a illuminarmi su non pochi aspetti della lingua inglese.
    Grazie Licia per le tue riflessioni, adoro leggere i tuoi contributi!

  4. Stefano:

    A differenza di altri anglicismi non lo trovo né piacevole, né utile, né espressivo.

    Imbarazzare, costernare, disagiare… non mi sembra che manchino verbi e relativi sostantivi in grado di esprimere la situazione, la circostanza o la sensazione in questione.

    Saluti, Stefano.

  5. J:

    A Bolzano si dice ‘basette’. Di fronte a un situazione che suscita’ imbarazzo vicario’: “che basette!”

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