#MissInAction, inglese farlocco per startup

Testo di un tweet visto il mese scorso:

MIA #MissInAction [il programma promosso da @Digital_Magics e @bnpp_cardif] cerca #startup e #Pmi innovative al #femminile per supportare il talento digitale delle donne #imprenditrici

Ero rimasta colpita dalla sequenza esplosione MIA #MissInAction perché mi aveva fatto subito pensare all’espressione militare missing in action, “disperso in combattimento”, e all’acronimo corrispondente MIA che in inglese americano si usa come aggettivo (ad es. MIA soldiers). Ieri ho rivisto l’hashtag e mi ha rifatto lo stesso effetto.

Non è però l’unico motivo per cui ritengo che il nome pseudoinglese Miss in Action sia poco azzeccato per un programma italiano rivolto a imprenditrici di startup italiane.

“MISS IN ACTION: il primo programma di accelerazione italiano per startup e PMI al femminile”

Ho l’impressione che MIA possa essere un acronimo inverso, un nome costruito partendo dalla parola italiana MIA a cui sono state associate parole inglesi con iniziali corrispondenti.

È l’unica spiegazione che riesco a dare alla scelta di miss per indicare che si tratta di un programma al femminile (escluderei che si debba invece intendere l’omonimo miss – colpo mancato, colpo a vuoto, insuccesso – per le palesi connotazioni negative).

Miss in inglese

La parola “femminile” miss ha vari usi:
 titolo di cortesia preposto al nome proprio di ragazze o donne non sposate, ad es. Miss Smith;
 titolo per reginette di concorsi di bellezza, ad es. Miss World (e quindi internazionalismo usato anche in italiano, ad es. Miss Maglietta bagnata);
appellativo allocutivo per rivolgersi a una ragazza di cui non si sa il nome o a commesse e cameriere (ad es. excuse me, miss, can we get some drinks?), e anche alle insegnanti se si è bambini delle scuole britanniche;
sostantivo datato usato ironicamente o con connotazioni spregiative per una bambina o una ragazza, in particolare se ritenuta sciocca, maleducata o cocciuta, ad es. a stuck up little miss.

In ogni caso, miss non è mai sinonimo del sostantivo non connotato woman e quindi è una parola inadatta a rappresentare delle imprenditrici.

Inglese farlocco

Miss in Action è un esempio di inglese farlocco: un nome pensato da italiani per italiani senza tenere conto di potenziali connotazioni o associazioni indesiderate per chi conosce bene l’inglese.

Nella scelta di un nome vanno valutati tutti i suoi aspetti, anche la pronuncia e l’effetto di indirizzi web e hashtag che non consentono l’uso di spazi e possono favorire interpretazioni alternative. Il cervello infatti legge le parole globalmente, non lettera per lettera, quindi è possibile che #MissInAction e missinaction.it* vengano percepiti come missing in action – stimolo ulteriormente rafforzato dall’emoji dell’esplosione esplosione

Per startup nuove sul mercato mi pare un’associazione davvero poco propizia.

Missing in Action (film con Chuck Norris) vs Miss in Action Challenge (concorso per startup di donne)

*  missinaction.it potrebbe anche essere scomposto come Miss Inaction (passività, inerzia)


Vedi anche: 
♦  Femmine, signorine e donne (calchi e falsi amici)
♦  Fanciulle del XXI secolo (girl e young woman vs ragazza)
♦  Happy Popping e altro inglese farlocco per lattanti
♦  tutti i post con tag inglese farlocco


4 commenti su “#MissInAction, inglese farlocco per startup”

  1. Vince:

    .. e anche “missin(g) action” o missin’ action, azione mancante o mancata?

  2. Lele:

    OT @Licia

    Se non erro, in inglese si usa l’appellativo sir invece di mister quando si fa riferimento a una persona senza utilizzarne il nome.
    Dico “Mr. Smith is tall”, ma “Thank you, sir”.
    Parallelamente succede con le signore: “Mrs. Johnson is funny”, ma “See you, madam”.
    Esiste il corrispondente appellativo da usare quando si tratta di una miss, ma senza nominarla?

  3. John Dunn:

    Questo è per me l’ennesimo esempio di un gioco di parole mal riuscito. Anche perché nell’inglese odierno ‘miss’ è piuttosto una parola dispregiativa. Nel primo senso è superata da Ms, e il secondo senso non è più attuale. Quindi la Miss in Action ha il pieno diritto di sentirsi offesa.

    @Lele: Cinquanta anni fa, quando lavoravo come ascensorista (in Inghilterra), usavo l’appellativo ‘sir’ senza problemi, ma non mi sentivo mai di usare ‘madam’ o ‘miss’, anche se non so esattamente perché. Nell’ inglese odierno ‘sir’ viene usato, ma di solito con una certa ironia; ‘madam’ e ‘miss’ a mio avviso andrebbero evitati.

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