Di lingue, segni e gorilla

Koko, the gorilla that learned to communicate using sign language, has died - È morta Koko, la gorilla che imparò il linguaggio dei segni

È morto Koko, un gorilla molto famoso perché era riuscito ad imparare circa 1100 segni di una versione modificata dell’American Sign Language e a usarli per comunicare.

Language: lingua e linguaggio

Ne hanno dato notizia anche vari media italiani con traduzioni molto superficiali che non tengono conto che in inglese viene usata un’unica parola, language, per esprimere alcuni concetti che invece in italiano sono identificati da parole diverse e non intercambiabili, lingua e linguaggio. Un esempio:

Addio a Koko, la gorilla che parlava con la lingua dei segni: aveva 46 anni. Era nata il 4 luglio ‘71 nello zoo di San Franciso. Poi le era stato insegnato il linguaggio dei segni: nel corso degli anni è stata in grado di comprenderne e utilizzarne più di mille

Le lingue sono sistemi di convenzioni morfologiche, sintattiche e lessicali che regolano gli atti linguistici all’interno di una comunità etnica, politica o culturale.

Sono lingue non solo l’italiano, il tedesco e l’inglese ma anche i sistemi di segni usati dai sordi: hanno le stesse possibilità espressive di qualsiasi lingua “orale” ma le realizzano con meccanismi diversi.

Chi traduce sign language con linguaggio dei segni fa quindi un errore grossolano. Probabilmente si confonde pensando a locuzioni del tipo linguaggio di x (dei fiori, dei colori, degli occhi ecc.) che però si usano per descrivere insiemi limitati di gesti, segni, simboli od oggetti che hanno un valore espressivo ma non consentono di comunicare qualsiasi concetto astratto come invece una lingua.

Un errore simile è chiamare lingua quello che invece è solamente un linguaggio o un sistema con funzioni paralinguistiche. Un esempio tipico è descrivere la comunicazione con le emoji come nuova lingua o addirittura come lingua universale, già evidenziato in Emoji: è corretto cosa ci raccontano i media? 

Le lingue dei segni

Ha sbagliato anche chi ha affermato che Koko aveva imparato la lingua dei segni, un altro errore ricorrente nei media che traducono la locuzione sign language.

Chi non è informato avrà l’impressione, errata, che esista un’unica, internazionale e generica lingua dei segni anziché lingue dei segni diverse in paesi diversi, ciascuna con lessico, sintassi, semantica e pragmatica propri (sordi inglesi e americani, ad esempio, non si capiscono perché non usano la stessa lingua dei segni).

Koko era stata addestrata da studiosi americani negli Stati Uniti e per questo era stata privilegiata una versione della lingua dei segni locale: dettagli in Why Teach American Sign Language (ASL) to a Gorilla? (koko.org) con vari esempi.

Gorilla, promiscuo o comune?

Koko era una femmina e in italiano molti hanno scelto di descriverla come la gorilla. Per alcuni dizionari non è un uso corretto: gorilla è un nome di genere promiscuo, che ha cioè un’unica forma per indicare sia l’esemplare maschio che quello femmina, e in base a questa indicazioni si può dire solamente il gorilla, al maschile. Altri esempi: la volpe, la giraffa, il delfino, la zebra, l’aquila, l’usignolo…

Per specificare il sesso per il genere promiscuo si usa l’apposizione maschio / femmina, oppure si premette la femmina / il maschio di – Koko era un gorilla femmina oppure una femmina di gorilla.   

La maggior parte dei nomi promiscui sono di animali ma ce ne sono anche di persona, ad esempio vittima, medico, guida, guardia, persona.

Per altri invece gorilla è un nome di genere comune, che ha cioè un’unica forma invariabile per il maschile e il femminile ma che distingue il genere attraverso l’articolo, altri modificatori o aggettivi. Alcuni esempi: il vs la giornalista, il/la presidente, il/la collega, l’amante (focoso vs focosa).
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Vedi anche: ILY: 3 dita, 3 lettere, 1 gesto, 1 emoji (dalla lingua dei segni americana alla cultura popolare)

3 commenti su “Di lingue, segni e gorilla”

  1. Flavia:

    Per alcuni dizionari, dire “il gorilla Koko” equivale a “il soprano Maria Callas”.

  2. granmadue:

    “Lingua”, rispetto a “linguaggio”, ha il vantaggio di essere composta da quattro lettere in meno. Non è poco, per chi deve sintetizzare in un titolo il contenuto di un articolo. (Quanto sopra, ovviamente, non costituisce una giustificazione.)

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