Una conferma per webete!


A distanza di un anno, ho una risposta autorevole a Webete: neologismo che entrerà nei dizionari?, in cui avevo analizzato le caratteristiche del nuovo insulto che facevano presagire la sua persistenza nell’uso.

L’inclusione di una parola in un dizionario è l’attestazione che è usata con continuità da un gran numero di parlanti. Tra i 1500 neologismi aggiunti alla nuova edizione del Vocabolario Devoto-Oli c’è proprio anche webete. Dal comunicato stampa:

  «Non mancano i neologismi, che nel Nuovo Devoto-Oli sono 1500, come di consueto tratti dal linguaggio dell’attualità e della politica (post-verità, Brexit), dell’economia e della finanza (bancare), della cultura e dei mass media (fake news, webete, ritirati sociali, food porn), di gerghi e regionalismi (ciaone, schiscetta) e delle mode (home restaurant, sfericazione)»

Tra questi neologismi, sono curiosa di consultare le definizioni di post-verità e fake news per vedere se evidenziano le accezioni diverse che hanno in italiano rispetto all’inglese. Ne ho discusso in Post-truth in italiano: verità, veridicità e fatti e in L’evoluzione di fake news.

Ho già descritto anche alcuni degli altri neologismi:

♦  Brexit, parola del XXI secolo (per il Portale Treccani)
♦  Food porn in Non è “porn food” (e neppure “nazi grammar”)
♦  Ciaone in Buona giornatona a tutti! (cfr. anche buonciao)
♦  Schiscetta international (e alternative regionali)
♦  Come dire home restaurant in italiano 

Conoscevo già ritirati sociali, gli adolescenti che si isolano dagli altri e si autorecludono nella propria camera davanti al computer, e sferificazione (più comune di sfericazione), un processo della cucina molecolare, ma non avevo mai sentito bancare: ho scoperto che è una parola del gergo delle scommesse che significa pronosticare che qualcosa non si verifichi.


Il nuovo Devoto-Oli ha anche la rubrica Per dirlo in italiano che “aiuta a trovare alternative alle parole inglesi superflue e difficili da capire”, però non tutti gli esempi riportati dai media in questi giorni mi sembrano davvero anglicismi superflui. Argomento per un prossimo post!


Vignetta iniziale dai social (autore non identificato)

5 commenti su “Una conferma per webete!”

  1. Asandus:

    “Webete” era TROOOOOPPO brutalmente efficace nella sua semplicità per non spuntarla.

  2. Lele:

    Mi sembra curioso che il Devoto-Oli inserisca “schiscetta” nel 2017, mentre – come dici in un commento al relativo post linkato – “lo Zingarelli fa risalire schiscetta al 1972”.

  3. zop:

    Anche io attendo con ansia la nuova versione del Devoto Oli, sono anche curioso di capire la percentuale degli anglicismi tra i neologismi, nel 2017 era 509 su 1.049. Quanto alle distinzioni tra anglicismi “superflui” e non, personalmente continuo a essere poco convinto e critico sulla distinzione tra anglicismi “necessari” o “superflui”, per cui aspetto con curiosità anche il tuo prossimo post, sulla questione. Un saluto.

  4. mario:

    Alcuni dizionari inglesi anche on line hanno un elenco di parole e definizioni sospesi in attesa di una integrazione definitiva nel lessico, sarebbe preferibile anche in italiano perché molti di questi termini scompariranno. Per ‘ritirati sociali’ è diffuso in Italia il termine giapponese hikikomori perché in quel paese il fenomeno si è diffuso prima e in dimensione rilevante.

  5. Licia:

    @Asandus, e direi anche piuttosto utile (purtroppo)! 😉

    @Lele, ha sorpreso anche me perché mi pare siano anni ormai che la parola sia uscita dall’ambito regionale.

    @zop, infatti dicotomia non sempre convincente perché nella lingua non è mai tutto o bianco o nero ma ci sono molte zone grigie. Mi pare più sensata la tripartizione proposta da Adamo e Della Valle in forestierismi insostituibili, utili e superflui descritta in L’invasione degli anglicismi.

    @Mario, grazie per avere ricordato anche il nipponismo.

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