Inglese farlocco: free vax

Post aggiornato con neologismi “pandemici” (2021)

L’Italia del “free vax” in piazza: da Cagliari a Torino si manifesta per chiedere libertà di scelta
Immagine: schermata dalla home page di Repubblica del 4 giugno 2017

Repubblica e Corriere della Sera riferiscono che in una manifestazione antivaccinista del 4 giugno 2017 a Bologna è stata usata la locuzione free vax, già condivisa su Facebook e apparsa poi anche come hashtag #freevax in alcuni tweet (esempi qui, qui e qui).

Noi free vax. Centinaia in piazza contro i vaccini obbligatori

I manifestanti avrebbero dichiarato di “non essere `no vax´, che è un’etichetta fuorviante, ma persone che hanno dei dubbi” e cioè di non essere contrari alla vaccinazione (antivaccinisti) ma di voler avere la libertà di scelta.

Il vero significato di free vax

Peccato non si rendano conto, come ha fatto notare @doppita, che in in inglese free vax ha tutt’altro significato: vuol dire infatti vaccinazione gratuita o vaccino gratuito.

È un tipico esempio di “inglese farlocco”: combinazioni di parole inglesi pensate da italiani per italiani, facilmente comprensibili da chi ha solo conoscenze scolastiche della lingua ma che in inglese sono errate, non hanno molto senso o hanno tutt’altro significato (pseudoanglicismi).

Stupisce però che chi ha riportato la notizia non abbia rilevato l’incongruità della locuzione free vax. Temo sia un’ulteriore indicazione che le conoscenze dell’inglese in Italia sono ancora piuttosto limitate.

Il modello no-vax

D’altronde anche no-vax (o novax), su cui è modellato free vax, è uno pseudoanglicismo usato impropriamente: in inglese chi si oppone ai vaccini è un anti-vaxxer (sostantivo) o anti-vax (aggettivo).

Nazivax e fantavax

È inglese farlocco anche #nazivax, hashtag usato dagli antivaccinisti per descrivere la loro controparte ma che in realtà significa “vaccino nazista” e non “talebano dei vaccini”. È un errore tipicamente italiano che si riscontra già in altre locuzioni, cfr. Non è “porn food” (e neppure “nazi grammar”).

Un altro hashtag usato dagli antivaccinisti è #fantavax, una combinazione ibrida formata con l’elemento compositivo italiano -fanta e l’inglese vax. È usato per accusare chi è a favore delle vaccinazioni di avere idee incompatibili con la realtà (cfr. fantapolitica, fantaeconomia e ora anche fantamedicina).

 
Vedi anche: Antivaccinisti? Non sono una novità (parola del XVIII secolo!).


Aggiornamenti “pandemici”

La pandemia da COVID-19 ha dato ulteriore visibilità allo pseudoanglicismo no vax e ha fatto nascere nuove parole legate agli antivaccinisti e a chi si oppone alle misure anticontagio. Alcuni esempi, in italiano e in inglese:

►  boh vax, ni vax e poi vax, usati nei media e sui social per descrivere chi ha dubbi e timori sulla vaccinazione contro il COVID-19 e non sa decidersi se farla, un’incertezza non condivisa dai sì vax (più recente e più specifico di pro-vax, che negli anni pre-pandemia indicava genericamente chi era a favore dell’obbligo vaccinale): dettagli in Neologismi per non vaccinati: no pass e boh vax, con una nota sulle locuzioni italiane formate sul modello no x;

►  no mask, chi rifiuta l’uso della mascherina, descritto in Neologismi: mask shaming, no mask, mascherati, maskhole, mask up; no mask è uno pseudoanglicismo: in inglese si dice anti-mask o mask denier;

►  negazionista della mascherina (del Covid, della pandemia…), una risemantizzazione molto discussa analizzata in Nuovi negazionisti (non solo del Covid);

►  no trax, pseudoanglicismo italiano di breve durata modellato su no vax che identificava chi si opponeva a priori all’uso di app per il tracciamento dei contatti nella fase 2 dell’emergenza: dettagli in Contact tracing vs tracciamento dei contatti;

►  no pass, usato per descrivere chi protesta per l’obbligatorietà della certificazione verde COVID-19 (il cosiddetto greenpass, chiamato anche nazipass da chi vi si oppone); dettagli in  Neologismi per non vaccinati: no pass e boh vax;

►  no tamp, che nelle intenzioni di chi se l’è inventato sarebbe chi si oppone al tampone per il tracciamento dei contatti ma che in inglese ha tutt’altro significato, come descritto in Inglese farlocco: no-tamp.

In Storie (e parole) che si ripetono alcuni esempi che mostrano come gli atteggiamenti antivaccinisti del XXI secolo siano molto simili a quelli già visti nella prima metà del secolo scorso per altre pandemie.


Un’altra conferma di scarsa familiarità con l’inglese: c’è chi confonde vax e wax e si dichiara #freewax, quindi a favore di cera, ceretta, cerume o sciolina gratuiti…

Una recente manifestazione di free wax
(via @jacopogiliberto)

8 commenti su “Inglese farlocco: free vax”

  1. Mauro:

    La cosa più grave in questo caso non è l’inglese farlocco ma la lettura parziale e in malafede dell’articolo 32 della Costituzione:

    La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
    Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

  2. Nautilus:

    Bella la foto iniziale con i due cartelli in verde. Tre accenti, tutti e tre sbagliati. Non si padroneggia la grafia della propria lingua, figuriamoci se si riescono a comprendere questioni come quelle dell’Inglese farlocco.

  3. Nautilus:

    @ BEP

    Urca, non li avevo notati! 5 refusi in 24 parole, cioè un tasso di errore del 20,83%, mica male.
    Se poi consideriamo che ci sono un numero (32), due preposizioni (a, alla) e tre articoli (un, la, il), cioè vocaboli che è impossibile sbagliare, potremmo ridefinire il tasso di errore come 5/18 = 27,78%!

  4. maxxfi:

    Da informatico (con un po’ di anni di esperienza), la parola ‘Vax’ è indissolubilmente legata a DEC (Digital Equipment Corporation) ed ad una sua famosa serie di minicomputer, per cui ‘free vax’ farebbe pensare… magari ad un movimento di protesta riguardo copyright o licenze d’uso del suddetto sistema.

  5. Mauro:

    @maxxfi

    Che ricordi… quando cominciai l’università (fisico, non informatico, comunque) in istituto aveva solo macchine VAX DEC col sistema oprativo dapprima VMS e poi UNIX (e tanto mini non erano 😉 ).

  6. Fabrizio Bartoloni:

    @maxxfi, ricordavo (male) che almeno OpenVMS fosse ormai gratuito, e invece… più VAX per tutti 🙂

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