Coccinella beneaugurante 🐞

Coccinella septempunctata

La parola coccinella mi è sempre piaciuta molto. Deriva dal latino coccĭnus, dal greco κόκκινος “di colore rosso scarlatto”, a sua volta da κόκκος “cocciniglia, tinta scarlatta”. 

Altri nomi della coccinella 🐞

In alcune regioni italiane le coccinelle sono note anche con altri nomi, tra cui lucie, gallinelle del Signore, madonnelle e mariole.

Anche in altre lingue il nome è associato alla figura di Maria, che nell’iconografia medievale era rappresentata con un mantello rosso: in spagnolo mariquita e in catalano marieta, diminutivi di Maria, in tedesco Marienkäfer (“coleottero di Maria”), in danese Mariehøne (“gallina”), in inglese britannico ladybird e in americano ladybug o lady’s beetle (Lady è la Madonna; ora obsoleti ma un tempo usati anche lady-cow e lady-fly).

È proprio il riferimento religioso che in varie culture europee ha reso la coccinella un insetto beneaugurante e in seguito anche un simbolo portafortuna.

Credenze popolari 🐞

Nel folklore di diversi paesi la coccinella era un dono della Madonna mandato dal cielo per favorire ottimi raccolti (le coccinelle divorano gli afidi e quindi le piante ricche di coccinelle sono più sane e produttive). C’è anche la credenza che una coccinella che si posa sulla mano porti fortuna o preannunci il proprio matrimonio entro l’anno.

Nei paesi di lingua inglese le coccinelle, che se numerose sono a loveliness of ladybirds, erano considerate simboli di rinnovamento e si credeva anche che avrebbero fatto guarire le persone malate su cui si fossero posate perché volando via avrebbero portato con sé la malattia.

Una coccinella letteraria 🐞

La mia coccinella “letteraria” preferita è in una bellissima pagina di The English Patient di Michael Ondaatje ambientata in Toscana:

Kip walks out of the field where he has been digging, his left hand raised in front of him as if he has sprained it.
He passes the scarecrow for Hana’s garden, the crucifix with its hanging sardine cans, and moves uphill towards the villa. He cups the hand held in front of him with the other as if protecting the flame of a candle. Hana meets him on the terrace, and he takes her hand and holds it against his. The ladybird circling the nail on his small finger quickly crosses over onto her wrist.
She turns back into the house. Now her hand is held out in front of her. She walks through the kitchen and up the stairs.
The patient turns to face her as she comes in. She touches his foot with the hand that holds the ladybird. It leaves her, moving onto the dark skin. Avoiding the sea of white sheet, it begins to make the long trek towards the distance of the rest of his body, a bright redness against what seems like volcanic flesh.

.


Fonti: Online Etymology Dictionary, Vocabolario Treccani, Mental Floss


Aggiornamento: altri riferimenti 🐞

I nomi delle coccinelle in alcuni dialetti e in altre lingue nei commenti qui sotto (bellissimo il dee dee genovese) e via @LinguaCelta, che ha raccolto vari nomi a partire dal gallese buwch goch gota (“piccola mucca rossa”) e ladi fach yr haf (“piccola signora dell’estate) e ha condiviso questa carta:

coccinella nelle lingue europee
Fonte: The word ‘ladybug’ in various European languages 

Le parole sono suddivise in base alla descrizione o alla similitudine che dà il nome: si trovano rimandi all’aspetto, al sole, alla Madonna, a Dio, a santi o nomi femminili, a festività, a frutti e ad animali.

@f_bartoloni ha raccontato che nella cultura popolare umbra la coccinella camminava lungo le mani e braccia per prendere le misure di un vestito.

8 commenti su “Coccinella beneaugurante 🐞”

  1. Ann De Latter:

    In nederlandese si dice: ‘onzelieveheersbeestje’ che significa ‘animaletto del nostro caro signore’, esiste la variante dialettale ‘onzelievevrouwebeestje’ che sarebbe ‘animaletto della nostra cara signora’

  2. Licia:

    @Ann, grazie! Ci sono anche forme abbreviate o si usa sempre il nome così lungo?

    @Alpha spiritoso!

  3. Omero Sala:

    A Brescia la chiamiamo Caterina.
    Ricordo anche una filastocca beneaugurante che si recitava quando una coccinella ti capitava addosso.
    La si prendeva delicatamente fra le mani e la si lasciava camminare sul palmo e fra le dita declamando:
    “Caterina ula ‘n cel
    che ‘l ta speta San Mechél
    San Mechél de la panada,
    Caterina l’è ulada”.
    TRADUZIONE:
    Caterina vola in cielo
    che ti aspetta san Michele,
    San Michele della panata (una minestra):
    Caterina è volata.

    Al termine della quartina, la cocinella doveva prendere il volo.
    Se non lo faceva, si ricominciava con la tiritera, …

  4. Ann De Latter:

    In nederlandese standard la parola è sempre quella, nei dialetti esiste una grandissima varietà di forme diverse, anche parole dove ‘Signore’ o ‘Signora’ non c’entrano; non so se esistono delle forme abbreviate che contengono la parola ‘Signora’. Posso chiedere un po’ in giro…

  5. Alpha T:

    Il Genovese ha una filastrocca più cruda e sbrigativa, prendendo in mano una coccinella:
    “Dee dee,
    mostrime a stradda do çê
    sedunca t’ammazzo!”
    (non so scrivere in Genovese, quindi grafia approssimativa; ad esempio l’ultima parola si legge /a’massu/…)

    “Coccinella,
    mostrami la strada del cielo
    sennò ti ammazzo!”

  6. Licia:

    @Alpha T, dee dee è un nome bellissimo e così breve fa pensare che il Liguria ci siano molte più coccinelle che nei Paesi Bassi 😉

I commenti sono chiusi.