GOAT, beacher e altre parole olimpiche

logo ufficiale Rio 2016Premessa: non ho guardato nessuna gara delle Olimpiadi 2016 a Rio ma ho comunque notato varie espressioni ricorrenti nei principali media e nei tweet.

Ho già descritto cupping e tripla tripla. Aggiungo altre parole o annotazioni lessicali che nelle scorse settimane hanno attirato la mia attenzione, sia in inglese che in italiano.

GOAT

Nell’inglese americano c’è stato un grande uso dell’acronimo GOAT associato ai nomi di atleti pluripremiati come Michael Phelps, Usain Bolt e Simone Biles (esempi). GOAT è l’acronimo di Greatest Of All Times e inizialmente indicava Muhammad Ali, che si autodefiniva il più grande di tutti i tempi.

emoji della capra, ora usata anche per Bolt, Phelps e nel tennis FedererIn seguito GOAT è stato usato anche per altri grandi campioni, come Michael Jordan, ma grazie ai social è entrato definitivamente nell’uso comune durante le olimpiadi del 2016. L’enorme diffusione pare sia stata facilitata anche dalla disponibilità dell’emoji della capra (e parecchi ormai scrivono goat in minuscole come se fosse l’omonimo sostantivo).

Per i linguisti l’acronimo GOAT è particolarmente interessante perché è un esempio di enantiosemia. Esprime infatti un significato elogiativo contrario a quello dispregiativo di goat, che in contesti sportivi viene rivolto a un giocatore che con le sue scarse prestazioni fa perdere la propria squadra (da scapegoat, il capro espiatorio) e in altri contesti ha ulteriori connotazioni negative. Dettagli in How GOAT (Greatest of All Time) Took Over the Olympics.

Ad aumentare la confusione, in inglese britannico esiste l’espressione informale act / play the goat che vuol dire comportarsi in modo sciocco, fare il cretino.

Aggiornamento settembre 2019 – Questa striscia di Pearls Before Swine contrasta le due accezioni di goat e GOAT in ambito sportivo nell’inglese americano e conferma che ormai l’accezione positiva di GOAT prevale su quella negativa iniziale.

“GOOD NEWS, CHUCK… ‘GOAT’ NOW STANDS FOR ‘GREATEST OF ALL TIME’”

Intanto l’acronimo GOAT è sempre più usato anche in italiano. Un esempio di titolo di notizia sul tennis:

Internazionali BNL: Maria Sharapova definisce Rafa Nadal “GOAT” e i fans di Roger Federer si infuriano.

Nel calcio GOAT è frequente anche con la traduzione capra, in particolare dopo che i calciatori Ronaldo e Messi in vista dei Mondiali 2018 si sono fatti fotografare con caprette e caproni vari e sul campo da gioco mimano il pizzetto delle capre:

Titoli dei media con foto di Lionel Messi e di Cristiano Ronaldo. “Mondiale: Messi-Ronaldo, la sfida della capra” – “Capra contro capra”.

Nelle discussioni su chi sia il più grande giocatore (GOAT) di tutti i tempi comunque non mancano mai i nomi di Pelé e Maradona.


Beacher

esempio di uso di beacher nei media italiani

Nei media italiani i giocatori di beach volley sono chiamati beacher, parola che per il Vocabolario Treccani è entrata in italiano nel 1993.

Beacher però non appare né nei dizionari né nei media di lingua inglese, che chiamano i giocatori beach volleyballer, cfr. hijab-wearing beach volleyballer per descrivere le atlete egiziane che giocavano con il velo. Inoltre, se si fa una ricerca per immagini con beacher in inglese non si trovano atleti ma tutt’altro.

Si riscontra qualche occorrenza di beacher anche in altre lingue europee. Presumo quindi che si tratti di uno pseudoanglicismo – come volley, un colpo che si dà a una palla al volo, a cui in italiano è stato attribuito impropriamente il significato dello sport che in inglese si chiama volleyball – o eventualmente di un uso gergale e ristretto rimasto tale in inglese e invece adottato più ampiamente altrove.  

Sincronette

LE SINCRONETTES. Farfalle dell’acqua (e forse anche sirenette)Mi è piaciuta molto la parola sincronetta per chi pratica il nuoto sincronizzato. È usata soprattutto al plurale, le sincronette, e il dettaglio che mi ha colpita è che c’è chi aggiunge una s finale, come se fosse una parola straniera: forse uno pseudofrancesismo?

Sport importati

In The Etymology of 16 Weird and Wonderful Olympic Words trovate molti dettagli etimologici sui nomi di alcune discipline, ad esempio polo – in waterpolo, la pallanuoto – deriva dalla parola tibetana pulu, “palla”.

Come è noto, la maratona prende il nome dall’omonima città greca. C’è anche un’altra disciplina che deriva da un toponimo: è il badminton, uno sport di origine indiana che in Inghilterra è stato praticato per la prima volta a Badminton House, la residenza di campagna del Duca di Beaufort.

Il tiro al piattello, skeet, è una parola di origine norvegese ritenuta da alcuni forma arcaica del verbo shoot, sparare. La parola inglese per la scherma, fencing, deriva invece dal latino defendere attraverso il francese. E taekwondo (in inglese anche tae kwon do) in coreano sta per “arte della lotta con mani e piedi”, da tae, calcio, kwon, pugno, e do, arte o metodo.