βρεκεκεκὲξ κοὰξ κοάξ → ribbit e cra cra

È stata molto interessante anche la puntata di ieri di La lingua batte (Radio3), dedicata a Lingua e linguaggi animali, con argomenti insoliti e particolari: dal cinghialese a un bestiario di finanza allo scimmiottamento (ma i primati non lo fanno!) e molto altro.

Ho trovato divertente la rubrica #sapevatelo, sulle onomatopee usate da Pascoli per riprodurre diversi tipi di cinguettii. A proposito della poesia Nozze, il cui titolo preliminare era La rana e l’usignolo, è stata citata anche questa nota: “le rane ponzano in una gora i loro affascinanti e rauchi coak cohak”.

 foto della rana Kermit con scritta BREKEKEKEX KOAX KOAX

Il gracidio che Pascoli rende con coak cohak riprende il greco antico di un noto verso di Le rane di Aristofane, βρεκεκεκέξ κοάξ κοάξ, di solito trascritto brekekekex koax koax (o in alternativa brechechechè coà coà).

La parte koax koax è facilmente associabile all’italiano cra cra e anche all’inglese croak /krəʊk/, ma brekekekex? In inglese ha un equivalente in ribbit /ˈribit/, un’altra onomatopea per il verso delle rane ma meno nota. Provate a dire bit bit… cra cra velocemente, con la r inglese, ripetendolo più volte: se avete mai avuto delle rane vicino a casa avrà molto senso!

Le sillabe ripetute di brekekekex koax koax sono un esempio di reduplicazione, un meccanismo comune nelle onomatopee: vari esempi e un altro riferimento ad Aristofane in LA LA LAND: reduplicazione espressiva

Rane poliglotte!

Si sa che la rappresentazione dei versi degli animali può cambiare molto da una lingua all’altra, tema trattato anche durante la trasmissione. È ricorrente nelle illustrazioni di James Chapman, che ha disegnato anche rane che gracidano in 10 lingue: si riconoscono subito l’italiano e l’inglese ma ora troverete familiare anche l’ungherese!

How to sound like a frog in 10 languages by James Chapman

Vedi anche: Giornata europea delle lingue, con 9 diversi grugniti.

2 commenti su “βρεκεκεκὲξ κοὰξ κοάξ → ribbit e cra cra”

  1. BEP:

    Foneticamente non mi convince del tutto, ma il “ritmo” di ribbit è veramente fedele al gracidio di alcuni batraci.
    Un po’ come “case libri auto viaggi fogli di giornale” di Tiziano Ferro: parole che non significano nulla ma che ritmicamente sono perfette.

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