Non più senza lavoro ma jobless

Esempi di titoli nei media di qualche giorno fa:

Istat: 2,2 mln famiglie jobless – Italia fuori dalla crisi, ma 2,2 milioni di famiglie jobless – È alarne per le famiglie “jobless”

Il riferimento è al Rapporto annuale 2016 dell’Istat, dove è ricorrente l’anglicismo jobless. Riferito alle famiglie identifica “quelle composte da almeno un componente fra i 15 e i 64 anni e senza pensionati e in cui nessuno è occupato” – il fenomeno della “piena disoccupazione familiare”.

Presumo che nell’ambito della statistica demografica jobless sia un tecnicismo. È infatti ricorrente nei documenti Istat, dove però si può notare che alla prima occorrenza è quasi sempre glossato, ad es. con “privo di reddito di lavoro” o “non occupato”. In questo grafico le famiglie jobless, rappresentate in verde, sono descritte come “senza occupati”:

Famiglie con almeno un componente di 15-64 anni e senza pensionati per partecipazione al mercato del lavoro, composizione familiare e ripartizione geografica - Anni 2004 e 2015 (composizioni percentuali)

Come si vede da questi esempi, in italiano sono disponibili molte alternative a jobless che, al di fuori di un ambito specialistico, va quindi considerato un anglicismo superfluo. Trovo abbastanza ridicolo che per rivolgersi a un pubblico generico i media l’abbiano preferito al più trasparente e inequivocabile senza lavoro. D’altronde, se la riforma del lavoro è stata chiamata Jobs Act… 

A proposito di Jobs Act, i media lo considerano ormai sinonimo di “riforma del lavoro”, perlomeno a giudicare dalle notizie su alcune recenti proteste in Francia:

esempi di notizie: Parigi, reporter malmenata in diretta al corteo anti jobs act; Manifestazioni e scioperi contro il Jobs Act: la Francia rischia la paralisi, caos a Parigi

Questo uso è una conferma che Jobs Act è uno pseudoanglicismo perché in inglese non ha il significato che gli viene attribuito in italiano: dettagli in Get your [Jobs] Act together! 


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