Anglicismi governativi: STEM

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca non riesce a rinunciare agli anglicismi superflui. Ora è la volta di STEM:

banner del MIUR: Il Mese delle STEM - Science, Technology, Engineering e Math

Mese delle Stem – Le studentesse vogliono contare!, è un’iniziativadedicata in modo particolare alle studentesse ma anche agli studenti di ogni età per aumentare il loro interesse nei confronti delle materie STEM, ovvero delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche”.

Al MIUR hanno tradotto letteralmente dall’inglese, probabilmente senza rendersi conto che a parole apparentemente equivalenti in inglese e italiano non corrispondono gli stessi concetti, ad esempio engineering e ingegneria sottintendono competenze, studi e formazione spesso non equiparabili.

Lingue diverse, sistemi concettuali diversi

social & behavioral sciences - NSFL’acronimo STEM è nato negli Stati Uniti, dove le materie vengono raggruppate in modo diverso da quello italiano. Nella classificazione americana STEM di riferimento, usata dalla National Science Foundation (fonte), il concetto di science include sia le scienze fisiche e naturali che le scienze sociali e altre materie come economia, linguistica, scienze politiche e psicologia, che vedete elencate nello specchietto, mentre la matematica viene considerata una disciplina a parte.

In Italia invece la divisione prevalente è tra materie, discipline e facoltà umanistiche e scientifiche. Qualsiasi italiano identifica ingegneria e matematica come discipline scientifiche, un concetto sovraordinato, e non si capisce perché non possa farlo anche il MIUR in un’iniziativa rivolta esclusivamente a studenti italiani (è irrilevante cosa si fa all’estero). Inoltre, in ambito universitario non è chiaro cosa si intenda esattamente con discipline tecnologiche e cosa le distingua da quelle ingegneristiche o altre scientifiche.

Se si paragonano le classificazioni americane e italiane si scoprono molte altre differenze, ad es. in Italia i corsi di scienze del comportamento sono tenuti nelle facoltà di psicologia (concetto sovraordinato), al contrario negli Stati Uniti psychology fa parte delle behavioral sciences, che quindi è un concetto più ampio.

Questi sono solo alcuni esempi, sufficienti però a mostrare che nei due paesi le diverse discipline non vengono denominate e raggruppate allo stesso modo*. Dal Ministero dell’Istruzione ci si aspetterebbero migliori competenze linguistiche e culturali: in un contesto italiano non ha molto senso volere imporre “etichette” di un sistema concettuale diverso, oltretutto con un nome, STEM, che non è per nulla trasparente.

Ancora una volta si è preferito scimmiottare gli americani anziché trovare una soluzione che fosse immediatamente comprensibile a tutti gli italiani, come ad es. Il mese delle materie scientifiche. Ho chiesto a MIUR Social di spiegare questa scelta e se risponderanno aggiornerò il post: risposta negli aggiornamenti qui sotto.

Inglese, questo sconosciuto

1. Science 2.Technology 3. Engineering 4. MathA proposito di passione per tutto quello che arriva dagli Stati Uniti, siamo in Europa e se si adottano anglicismi credo andrebbe comunque privilegiato l’inglese britannico. L’immagine e i comunicati mi fanno però pensare che al MIUR ignorino la differenza tra maths, inglese britannico, e math, inglese americano.

Le studentesse sanno già contare!

Lo slogan Le studentesse vogliono contare non mi pare molto felice: mi fa pensare a contare nel senso di enunciare una serie di numeri o saper eseguire la basilari operazioni di conto, come se le ragazze non fossero già in grado di farlo.

Ben vengano queste iniziative, ma mi domando se le statistiche italiane siano effettivamente molto negative, o se forse anche in questo caso il riferimento sia alla situazione americana? Provate a consultare i dati Istat più recenti per le immatricolazioni all’università e a fare qualche calcolo: il 55% degli immatricolati totali sono donne e di queste circa il 50% hanno scelto gruppi di materie che rientrano nella classificazione STEM americana; inoltre, le donne si laureano in percentuale maggiore degli uomini.
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* Anche nell’inglese britannico l’acronimo STEM risulta ambiguo, cfr. ad esempio Definition of STEM nel sito governativo parliament.uk.


Aggiornamenti

In #8marzo itanglese e un po’ farlocco ho commentato i nomi di alcune iniziative per il mese delle STEM, rivolte a un pubblico italiano ma con nomi in inglese poco idiomatico: Yes WE_STEM, Woman is noW, Start Women Up.

esempi di iniziative

A fine marzo ho ricevuto una risposta dall’ufficio stampa del MIUR: “Per l’iniziativa “Il mese delle STEM” contro gli stereotipi di genere e la diffusione della cultura scientifica fra le ragazze abbiamo scelto di utilizzare l’acronimo STEM perché ormai conosciuto e riconosciuto dalla nostra comunità di riferimento (docenti, studenti, interlocutori e partner esterni) e efficace, secondo noi, per sintetizzare gli ambiti toccati. Non trattandosi di un termine, ma di un acronimo non abbiamo ritenuto di tradurlo o ‘ritoccarlo’ visto che ben assorbito dalla comunità internazionale e compreso anche da noi. Intanto, e questo per noi conta molto, il progetto ha avuto un buon riscontro nelle scuole e fra le associazioni, le Università, le Fondazioni che abbiamo invitato a partecipare. Molte di queste realtà hanno utilizzato l’hashtag / parola chiave #STEM o #MeseDelleStem per dare visibilità nella narrazione social alle iniziative con cui hanno aderito. Ci sembra quindi che i destinatari della comunicazione ne abbiano colto e raccolto il senso”. 

Se però si prova a chiedere a rappresentanti della comunità di riferimento di spiegare l’acronimo, di fare esempi di materie o facoltà nella categoria Technology o perché la matematica è a parte, le risposte non sono molto incoraggianti. Si ha l’impressione che l’ottimismo del MIUR sia dovuto a “maledizione della conoscenza”, la difficoltà a immaginare che gli altri non sappiano ciò che si conosce bene.   

La risposta del MIUR non lo cita, ma nel Piano nazionale scuola digitale si trovano varie occorrenze sia di STEM che di STEAM, che include anche Arts, le discipline umanistiche (nel documento però non sono chiariti i diversi ambiti d’uso e non si capisce se si tratti di differenze giustificate o di incongruenze).


Ho aggiunto STEM all’Elenco di anglicismi istituzionali. Per la serie “inglese e itanglese al MIUR”, vedi anche:

La buona scuola, tra anglicismi e sillabazioni
Coding e programmazione
Problemi di inglese per #labuonascuola.
#hackschool, hackathon e H-ACK per il MIUR
MIUR: lunga vita all’inglese farlocco? 
La “via italiana” alla Scuola Digitale 
Into the MIUR, con elevator pitch!
TRAINEESHIP prende a calci l’italiano

 

7 commenti su “Anglicismi governativi: STEM”

  1. Luciano:

    Sarò fuori dal coro, ma STEM è un concetto migliore della divisione tra discipline umanistiche e scientifiche che ci portiamo dietro dalla riforma Gentile.
    Innanzitutto perché, beh, stiamo parlando di Gentile, che ha messo in piedi una distinzione arbitraria tra le discipline umanistiche e le scienze, dando preferenza alle prime perché NOICIABBIAMOAVUTOLIMPEROROMANOFANCULOLASCIENZA. A onor del vero, anche Croce snobbava, le scienze, considerandole nient’altro che “libri di ricette”.

    Posso portare alcuni esempi di scienze che non lo sono:
    – la matematica non è una scienza, dal momento vive di verità assolute e quindi non vi si può applicare il metodo scientifico;
    – non tutta la psicologia è scienza: quella cognitiva lo è, la psicanalisi no;
    – va fatta una distinzione tra scienza e tecnica: la scienza è semplice indagine conoscitiva ed è sempre fine a se stessa, la tecnica è l’applicazione pratica delle conoscenze scientifiche;
    – come corollario del concetto precedente, l’ingegneria non è scienza.

  2. paniscus:

    Sarebbe bastato scrivere “Le studentesse CONTANO!”, piuttosto che “vogliono contare”, e l’effetto sgradevole sarebbe sparito, in entrambe le versioni del doppio senso…

    saluti
    L.

  3. Licia:

    @Luciano, però in Italia la suddivisione tra materie umanistiche e scientifiche fa parte delle conoscenze enciclopediche di tutti gli italiani. Può non piacerti se hai familiarità con altri sistemi concettuali, ma sarebbe estremamente difficile sostituirla con una “estranea” senza creare confusione e fraintendimenti, soprattutto se non si fornisce alcuna spiegazione su cosa si intenda con le nuove etichette. Ad esempio, in Italia chi vuole laurearsi in matematica studia nelle facoltà o scuole di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, note anche con l’acronimo MFN, e già questo ti dà un’indicazione di quanto sarebbe difficile far passare la tua idea che la matematica non è una scienza.

    @fio, hanno proprio scopiazzato senza ritegno!

    @paniscus, se si sente la necessità di fare questo tipo di affermazioni, non si fa passare il messaggio che invece per molti le studentesse non contano? Sono slogan che forse potevano avere senso qualche decennio fa, ma davvero nel 2016 in Italia si pensa che le ragazze subiscano condizionamenti tali per cui evitano di fare studi scientifici? Mi sembra che le statistiche Istat diano indicazioni ben precise in merito…

  4. Daniele A. Gewurz:

    @Luciano: Se per “metodo scientifico” intendi il metodo sperimentale, la matematica non è una scienza, ma neanche varie parti della fisica, per non parlare dell’astronomia o della cosmologia.
    Se invece siamo d’accordo di chiamare “scienza” quello che si intende nella lingua italiana (“Sapere, dottrina, insieme di conoscenze ordinate e coerenti, organizzate logicamente a partire da principî fissati univocamente e ottenute con metodologie rigorose”, per esempio), e cioè una forma di sapere che ha in sé i metodi di conferma e falsificazione, contrapposta essenzialmente all’“opinione”, direi che la matematica ci rientri, no?
    (Che poi la matematica viva di “verità assolute” è un pio desiderio…)

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