Inglese farlocco: Family Bag

In occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare il Ministero dell’Ambiente ha promosso il progetto Family Bag.

Barbara Degani, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, ha dichiarato: “Il Family Bag è l’upgrade semantico del più noto doggy bag, e permette non solo di svecchiare il termine ma anche di affrancare il concetto dal ghetto del nostro immaginario e dal pudore di richiederlo a fine pasto”.

È un’affermazione che dimostra conoscenze superficiali dell’inglese. Come già spiegato in La doggy bag non è per il cane!, la locuzione inglese non va interpretata letteralmente: non c’entrano gli animali. Pare che al ministero abbiano ritenuto di doverla comunque nobilitare con la modifica (anzi, upgrade semantico!!) doggy freccia282 family, ma non si sono resi conto che così hanno optato per un nome che in inglese vuol dire sacchetto / confezione formato famiglia.
esempi di family bag

Family Bag è un esempio di inglese farlocco, espressione che uso per descrivere slogan o nomi destinati a un pubblico italiano ma formulati in inglese poco idiomatico o addirittura errato, però facilmente comprensibile anche da chi ha solo conoscenze scolastiche della lingua, tanto che ogni spiegazione viene ritenuta superflua.

Va anche considerato che molti tradurranno mentalmente family con famiglia (i single sono forse esclusi dall’iniziativa?) e bag con borsa, che però rappresenta solo uno dei sette diversi tipi di contenitori da asporto disponibili, e quindi il nome può apparire contraddittorio.

Family Bag – Comieco

logo FB – Family BagNel comunicato stampa del ministero trovo insolito il genere maschile per doggy bag – in rete prevale il femminile – e quindi anche per Family Bag. Noto anche l’uso delle maiuscoleall’americana”, non richieste in italiano, e l’abbreviazione di Family Bag in FB, come Facebook. Mi pare inoltre incongruo che nel video di presentazione si mischino anglicismi e francesismi.

Con Family Bag il Ministero dell’Ambiente ha perso l’occasione di creare un neologismo italiano. Optando per un nome itanglese, oltretutto poco idiomatico, dimostra superficialità e comunica il messaggio che l’italiano non ha risorse lessicali adeguate. Da parte di un’istituzione è un atteggiamento biasimabile.
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Vedi anche: i commenti a La doggy bag non è per il cane!, per alcune differenze culturali tra Stati Uniti e Italia sul cibo avanzato al ristorante, con l’esempio dell’azienda svedese IKEA che per la comunicazione in italiano ricorre all’immeditamente comprensibile vaschetta da asporto:

Siamo contro gli sprechi. Da noi potete sempre chiedere la vaschetta da asporto per gli avanzi #ReportIKEA #doggybag


Grazie a Yes_T_mæ per la segnalazione.

5 commenti su “Inglese farlocco: Family Bag

  1. Massimo S.:

    Il mio amico che vive da tempo a New York, città assai cara se vuoi mangiare cibi genuini o veramente italiani, quando torna in Italia e va al ristorante, s’impadronisce quasi automaticamente di bottiglie d’acqua o di vino smezzate e delle pietanze non consumate, suscitando spesso la perplessità degli altri avventori e degli stessi ristoratori, e rimane ogni volta meravigliato che un’abitudine così diffusa altrove, e in fondo anche logica ed equa (quel che prendi lo hai pagato nel conto finale) susciti tale meraviglia.

    Mi risulta che in passato usanze simili fossero presenti anche da noi, quantomeno nel Sud, magari con più discrezione: nei retrobottega di trattorie e ristoranti chi offriva un pranzo a parenti e amici, magari con molti sacrifici, in occasione di eventi particolari, battesimi, sposalizi e così via, pattuiva col gestore, insieme al prezzo, anche il trattenimento degli avanzi.

    La diffusione di un certo benessere, ha fatto poi declinare l’usanza, anzi l’eccesso di portate, lasciate poi al ristoratore, è stato visto come espressione di prestigio sociale e ostentazione di un benessere reale o fittizio raggiunto.
    Fino alla recente riscoperta.

  2. Luciano:

    @Massimo S.
    “Mi risulta che in passato usanze simili fossero presenti anche da noi, quantomeno nel Sud,”
    Lo è ancora, almeno nei pub e nelle pizzerie. La mia ex lo faceva sempre, per esempio. Non c’è un nome particolare per questa “usanza”, se non “farselo mettere nel cartone e portarselo a casa”.

    @Renato
    “La Family Bag la utilizza chi va al Family Day?”
    Ah, era il Family Day? Dal numero dei partecipanti avrei detto che si trattava del Molisan Pride Day.
    Chiedo scusa a tutti i molisani nel mondo per questa battuta. :’)

    Più seriamente, il problema non sono i prestiti linguistici, ma i prestiti linguistici fatti a cazzo. E la cosa spaventosa è che questi possono diventare termini o espressioni usati spesso, come nel caso dell’inglese “begging the question”, calco fatto malissimo del latino “petitio principii”.

  3. Valentina:

    E poi perché Family? Forse i single non ne hanno diritto? Bastava tradurlo con Food Bag, ormai (quasi) tutti gli italiani sanno un po’ di inglese e capiscono il significato.

  4. Massimo S.:

    Io dico: ma perché Family day e non Giorno (dedicato alla) della famiglia? (Giorno in cui chi ritiene in pericolo o trascurati i diritti della famiglia tradizionale, uomo, donna, figli, manifesta pubblicamente, in pochi o molti che siano, per affermarne l’esigenza di maggior tutela).

    E dico ancora: ma perché doggy (o food) bag e non ‘borsa (busta) del cibo’, come diciamo borsa (busta) della spesa?

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