Growth Act Liguria: potrebbe anche far schifo!

Dal Giornale della Giunta della Regione Liguria del 16 novembre 2015 (grassetti miei):

Legge sulla crescita e gli investimenti. Growth Act Liguria ECCO IL GROWTH ACT: LEGGE SULLA CRESCITA
272 milioni per rilanciare le imprese liguri e far ripartire la Liguria. Il pacchetto di misure che formano il Growth Act, il provvedimento per la crescita economica della regione, sarà condiviso con tutti i soggetti sociali ed economici. Da questo confronto uscirà la legge.

I legislatori liguri che hanno preso a modello il Jobs Act si sono dimostrati ignoranti come i loro colleghi al governo: in inglese la parola act, in particolare se scritta con l’iniziale maiuscola, identifica un atto legislativo approvato dal parlamento e promulgato dal capo dello stato, quindi un concetto che non ha nulla a che vedere con questo provvedimento.

Growth, scrittura e pronuncia

Non è giustificabile neppure growth perché non ha accezioni particolari che non abbia anche crescita in italiano, anzi, è un anglicismo superfluo che ha solo svantaggi.

Per chi non conosce l’inglese, growth è una parola difficile da memorizzare e da scrivere correttamente (è errata nell’URL della pagina che annuncia il Growth Act, dove è stata confusa con il verbo grow).

That’s GROSS! immagine con insetti, puzzole, topi morti, escrementi e muco di naso da una pubblicazione del National GeographicPer tutti è una parola ostica da pronunciare in un contesto italiano. Provate a leggere a voce alta Il pacchetto di misure che formano il Growth Act, il provvedimento per la crescita economica della regione. Noterete che per dire /ɡrəʊθ/ come in inglese si è costretti a rallentare.

Se si cerca di mantenere il ritmo della frase, prevale il sistema fonetico italiano e growth diventa più simile a gross, che in inglese vuol dire macroscopico, grave, grossolano ma anche schifoso, disgustoso, volgare.

Ho scoperto l’esistenza del Growth Act alla radio* e in un primo momento avevo proprio capito gross act, a riprova che gli anglicismi non sono sempre di facile comprensione o comunque possono evocare connotazioni negative, come mostra il grafico dei sostantivi associati più di frequente a gross act in inglese, ricavato con Google Ngram Viewer:

gross act

Sono aspetti linguistici che sicuramente i legislatori liguri non hanno considerato. 
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Aggiornamento 18 dicembre 2015 – Sono stata intervistata sull’anglicismo Growth Act da Informalingua, dove trovate anche un contributo del linguista Fabio Ruggiano. Ho aggiunto un riferimento a un’informazione emersa dai commenti qui sotto: inizialmente il provvedimento era stato chiamato Grow Act, più facile da scrivere e pronunciare ma tipico esempio di inglese farlocco (nei nomi composti con act ci si aspetta un altro sostantivo, non un verbo). In seguito qualcuno deve essersi accorto dell’errore ed e stato modificato il nome, ma si trovano ancora molte tracce di Grow Act nel sito della Regione Liguria e nei media che avevano riportato la notizia.
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Vedi anche: Get your [Jobs] Act together!, dove spiego perché è “inglese farlocco”. Altri esempi di anglicismi governativi: voluntary disclosure, stepchild adoption, spending (review), federal building, FOIA, cyber security.


* Il Growth Act è stato citato durante Troppi anglicismi nel nostro italiano?, una bella trasmissione della Radiotelevisione svizzera che ha contribuito al dibattito sull’itanglese con il punto di vista della Svizzera.

8 commenti su “Growth Act Liguria: potrebbe anche far schifo!”

  1. Massimo S.:

    Sono esagerato se dico che occorre istituire al più presto la vaccinazione obbligatoria contro l’epidemico “morbus anglicus” che ha ormai contagiato anche l’aulica pubblica amministrazione che un tempo ne era quasi immune?

  2. Giovanna:

    Ma non sarebbe opportuno che chi è addetto a “coniare” questi titoli si rivolgesse a esperti linguisti e terminologi per evitare di partorire simili obbrobri? Un po’ di umiltà in più non guasterebbe proprio!

  3. Massimo S.:

    Noto ancora una volta, negli esempi richiamati da Licia e Luca, che l’espressione pseudoinglese di cui si tratta, appesantisce inutilmente il discorso, invece di semplificarlo (come ci si aspetterebbe da una locuzione inglese, secondo il luogo comune per cui l’inglese sarebbe più sintetico ed efficace dell’italiano nel significare determinati concetti):
    “Ecco il Growth Act: LEGGE SULLA CRESCITA” … “Il pacchetto di misure che formano il Growth Act, IL PROVVEDIMENTO PER LA CRESCITA ECONOMICA DELLA REGIONE, sarà condiviso….”;
    e, richiamato da Luca:
    “Il Grow Act, PROVVEDIMENTO PER LO SVILUPPO, sarà messo a punto in autunno per essere discusso in una due giorni, una sorta di “Stati Generali” della Liguria”…
    Insomma, chi scrive non può rinunciare alla chiarificatrice perifrasi/traduzione italiana, stante l’assoluta ‘oscurità’ della locuzione inglese, per di più errata; ‘oscurità’ di cui, evidentemente, anche chi scrive si rende conto se sente il bisogno di ‘spiegarla’ con parole italiane, ogni volta che l’usa, per farsi comprendere.
    Ma se è così, usare l’espressione inglese invece che soltanto quella italiana diventa un’inutile complicazione.
    Ad ogni modo, di fronte a simili orrori sento crescere dentro di me un interno furore… che sarei quasi tentato di chiamare (sulla falsariga degli amministratori liguri) “the GRapes Of WraTH” e di abbreviare in GR.O.WTH.

  4. Licia:

    @Luca, ci hai dato la prova che Growth Act era nato come inglese farlocco! A quanto pare è attribuibile al presidente della regione Giovanni Toti che lo scorso agosto ha dichiarato “Vorrei presentare in autunno il grow act della Liguria, un provvedimento per la crescita a cui stiamo già lavorando con tutti gli assessorati; dovrà riunire azioni shock in grado di semplificare la vita ai cittadini e alle imprese e produrre investimenti,sia privati che pubblici per far decalcificare questa regione.” [fonte].
    Intanto ho provato a chiedere chiarimenti via Twitter sia all’account ufficiale della Regione Liguria che all’assessore regionale allo sviluppo economico Edoardo Rixi che ha coordinato la stesura del provvedimento, ma dubito risponderanno.
    Devo dire che sono abbastanza sorpresa perché chi ha proposto il Growth Act appartiene a forze politiche non governative, eppure ha voluto comunque emulare Renzi nella scelta del nome itanglese. Curioso davvero!

    @Giovanna, sono convintissima che l’abuso di itanglese sia inversamente proporzionale all’effettiva conoscenza della lingua e questo esempio di grow modificato poi in growth è l’ennesima prova!

    @Massimo, concordo: la doppia dicitura è ridicola e sottolinea quanto sia superflua la locuzione inglese.

  5. Francesco:

    Growth, tra l’altro, in inglese ha anche il significato di bubbone, rigonfiamento, ciste, escrescenza, che sento usare anche iperbolicamente in senso ironico a livello colloquiale per indicare ad esempio un foruncolo sul viso. Anche per questo il Growth Act mi sembra ancor di più un Gross Act! (oltre a essere, nel caso specifico ligure, una GROSSa cavolata!!).

  6. Alesatoredivirgole:

    Ogni giornao ci dicono che dobbiamo difendere il Made in Italy.
    Ogni giorno spendono soldi per inventare marchi o strategie di tutela per i prodtti italiani in Italia e all’estero.
    Poi … ogni giorno, dalle stesse fonti, assistiamo alla sostituzione di termini e parole italiane con altre, parole “rubate”, spgoliate dle loro vero senso ed appiccicate qua e là come brutte ed incomprensibili “patacche”.
    Dalla Buona Scuola, al lavorAct, mi stupisco come non abbiano pensato a asostituire Liguria con LigurY … in fondo siamo pur sempre in ItalY 😉

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