Cibi corretti

Le descrizioni di questi prodotti vi invogliano al loro acquisto?

Salame di prosciutto. Corretto, non presenta difetti. Ravioli al pecorino e miele. Complessivamente corretti senza difetti evidenti Misto funghi con asparagi. Buon abbinamento, pulito e corretto.

Ho notato questi esempi in due volantini dei supermercati LIDL, dove ho visto anche salmone affumicato corretto, pulito, con aromi non forzati, peperoncini sottolio giustamente piccante [sic], sapore e olio corretti, battuto di olive dal sapore e aromi corretti, funghi caratteristici e puliti, struttura corretta, confetture corrette, caratteristiche e piacevoli e vari tipi di gelato, ciascuno dei quali è corretto e piacevole.

Sarei curiosa di capire perché questa preferenza per corretto rispetto ad altri aggettivi. L’accezione principale di corretto è positiva, ma evoca comunque imperfezioni o errori (assenti o eliminati). Non mi pare molto accorto richiamare esplicitamente potenziali difetti, come per il salame e i ravioli: si conclude che questi prodotti non ne hanno ma altri simili probabilmente sì.

Esiste un’altra accezione di corretto usata anche in campo alimentare: se riferito a una bevande o altri liquidi, descrive l’aggiunta di una sostanza che ne modifica la concentrazione: il caffè può essere corretto con un liquore, la benzina con additivi. Non mi pare però che sia rilevante per i prodotti elencati.

Ho dato un’occhiata veloce anche al sito tedesco di LIDL, ma non ho trovato nessuna descrizione che faccia pensare a una traduzione (d’altronde la maggior parte delle descrizioni di questo tipo è relativa a prodotti selezionati dal Gambero Rosso, organizzazione italiana). Il dubbio rimane: che messaggio si vuole comunicare quando si dice che un cibo è corretto?

Nuovi esempi nei commenti qui sotto e in Non è stantio, potete comprarlo!


 
salame di prosciutto

La locuzione salame di prosciutto risulta insolita ma è corretta (!): salame è un tipo di salume (un prodotto ottenuto dalla lavorazione della carne suina) mentre prosciutto è la coscia di maiale salata e fatta seccare e in questo contesto è l’ingrediente principale.
 

Vedi anche: tacchino+pollo+suino = ???

14 commenti su “Cibi corretti”

  1. Silvia Pellacani:

    Ciao Licia,
    rispondo qui alla tua domanda “Potrebbe esserci interferenza del tedesco? Se sì, quale?” (https://twitter.com/terminologia/status/673882326649147392) per lasciarti qualche appunto in più.

    Penso proprio di sì: trattandosi di un prodotto, di cui si vuole sottolineare la *qualità*, nell’originale forse si intendeva **einwandrei** > (tadellos) {QUALITÄT, ZUSTAND} perfetto; {WARE} senza difetti [Giacoma-Kolb, Zanichelli].

    Guarda i sinonimi di *korrekt* http://www.dict.cc/deutsch/korrekt.html
    e gli esempi d’uso di *einwandfrei* http://zwei.dwds.de/wb/einwandfrei

  2. Carla Crivello:

    Riporto un brano tratto da un post recente su HuffPost Italia che descrive la ‘correttezza’ del cibo: “Il cibo può essere macchiato da pratiche illecite o semplicemente illeggibili perché nascoste nelle pieghe di un processo di filiera opaco e impermeabile a critiche e sguardi. Ne consegue l’esigenza di dare agli alimenti una veste di genuinità, naturalità, equità: il cibo buono, giusto e pulito è d’altronde nient’altro che la perorazione per un cibo corretto”.
    Fonte: http://www.huffingtonpost.it/luca-colombo/corretto-ristretto-il-cibo-non-un-caffe_b_8263968.html

  3. Stefano:

    In effetti, l’aggettivo ‘corretto’, in italiano, usato per un alimento che non sia il caffè, è incomprensibile … Chiedete pure in giro!

  4. Licia:

    @SIlvia, grazie. L’aspetto curioso è che nel sito tedesco di LIDL einwandrei è usato solo per prodotti non alimentari (ad es. cartucce per stampante, zanzariere, altoparlanti, strumenti vari) e mai per prodotti alimentari, il che farebbe escludere che quelle del volantino italiano siano traduzioni di descrizioni tedesche.

    @Carla, interessante, anche se leggendo l’intero articolo mi pare che corretto sia usato in similitudine al caffè (come ristretto e macchiato) e quindi che sia un uso specifico di quel contesto.

    Intanto su Twitter ho ricevuto questo esempio di corretto riferito a salame:

    Questo esempio è coerente con la descrizione del salame di prosciutto, interessante anche perché mi pare che il target delle pubblicazioni del Gambero Rosso e quello dei volantini LIDL siano abbastanza diversi.

    A proposito di coerente, è un altro aggettivo ricorrente nelle descrizioni di prodotti LIDL,  e anche questo mi pare abbastanza insolito se riferito ad alimenti che non siano prodotti secondo particolari parametri etici, equo-solidali o simili:

    Bistecche di tonno a pinne gialle. Prodotto coerente
    Filetti d’acciughe all’olio di oliva. Prodotto coerente e preciso
    Caponata di melanzane. Coerente ed equilibrata

  5. Gianmaria:

    A me l’uso che fa il Gambero Rosso di “corretto” sembra differente. Siamo all’interno di una specie di legenda che spiega come interpretare i risultati di un test alimentare:

    Eccellenza (eccellente): prodotto che ha superato i 95 centesimi
    Corretto: prodotto unicamente segnalato

    Trovo la scelta del Gambero Rosso discutibile e fatta senza cura ma comprensibile e piuttosto corretta 🙂

    Nel caso di Lidl, si sta stirando la lingua oltre quello che a me oggi sembra accettabile, non riterrei il loro testo accettabile e penserei ad un problema di traduzione.

    La differenza fra Lidl e Gambero rosso è sfumata ma secondo me ancora sufficente per considerare una accettabile e l’altro no.

  6. Marco:

    IMHO corretto, coerente e preciso non hanno alcun senso riferiti a cibi.
    E non mi interessa se il Gambero Rosso usa corretto. Sbagliano pure loro.
    Siamo al delirio.

  7. Giovanna:

    Io non parlerei di interferenza partendo dall’aggettivo tedesco “einwandfrei”. Si avrebbe interferenza se a “einwandfrei” corrispondesse in italiano in una qualche accezione l’aggettivo “corretto”. In realtà l’aggettivo tedesco, nella maggior parte delle sue accezioni – che si parli di cibo o di altro – si traduce con irreprensibile, ineccepibile, senza difetti, perfetto. Secondo me è semplicemente il risultato di una traduzione, diciamo così, perfettamente in linea con la strategia di questo discount.

  8. Licia:

    Grazie Giovanna. Aggiungo qualche altro esempio dal nuovo volantino LIDL, che conferma una predilezione per gli aggettivi corretto e coerente nelle descrizioni dei prodotti:

    Cubetti di Vitel tonnèEquilibrato, corretto, ben tipizzato [sarebbe tonné, accento acuto]
    Salsa dolce ai frutti di bosco – Corretta, buona per decorazioni
    Arrosto di Prosciutto alla brace a fette – Molto caratteristico, corretto ed equilibrato, decisamente piacevole, con delicati ma netti sentori dolci e biscottati

    Formaggio Montasio DOP – Prodotto corretto con sapore omogeneo. Piacevole nel complesso.
    Mostarda di frutta di tipo cremonese – Delicata e coerente

    Ce n’è anche uno molto corretto:

    Salmone affumicato scozzese con whisky  Molto corretto, tipico, pulito e gradevole, di bella consistenza, morbida e avvolgente, con note di fumo non spinte e gusto armonico anche se con sapidità alta, privo di sentori forzati e fuori posto.

    Mi ha colpita la descrizione di un parmigiano perché gli è associato l’aggettivo grasso, che trovo insolito per questo tipo di formaggio:

    Parmigiano Reggiano DOP vacche rosse – Bel Parmigiano Reggiano, caratteristico, grasso, pulito, con gusto molto equilibrato tra dolcezza e sapidità e note lattiche evolute ma nello stesso tempo giovanili.

  9. Alesatoredivirgole:

    Ciao Licia,
    benvenuta a “casa mia”, nella nebbiosa Pianura Padana Reggiana, patria delle Vacche Rosse ;-).

    Il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse, ottenuto dal latte di mucche dal manto rosso, ha un gusto “un po’ più corposo” (e lo si sente bene anche al palato…) rispetto al tradizionale Parmigiano Reggiano che, solitamente, si ottiene dal latte di mucche di razza Frisona.

    Sembrerebbe che le prime forme di Parmigiano Reggiano siano state prodotte proprio con latte di Vacche Rosse (razza Reggiana), sostituite in seguito dalla razza Frisona perché molto più produttiva (il triplo della Rossa).

    Il Vacche Rosse costa un po’ di più ma vale la pena assaggiarlo o, visto il periodo, regalarlo.

    Il Vacche Rosse amplia la scelta ed aggiunge ulteriore valore ad un prodotto già eccezionale ed unico come il Parmigiano Reggiano.

    La stagionatura 30 mesi è quella che preferisco ma ciascuna ha le proprie caratteristiche ed offre sapori e fragranze differenti.

    Per quanto riguarda la descrizione a cui fai riferimento nel post: il Vacche Rosse risulta sicuramente “più corposo” del Parmigiano Reggiano “classico”, ma definirlo grasso mi sembra una forzatura, specialmente se confrontato con altri formaggi (vedi sotto).

    Il termine grasso credo sia stato utilizzato come volerlo differenziare da quello tradizionale e farlo apparire forse di qualità superiore ma quello che mi stupisce è il termine “pulito” … mah.

    Parmigiano Reggiano Vacche Rosse: https://shop.consorziovaccherosse.it/parmigiano-reggiano/1-parmigiano-reggiano-vacche-rosse-24-mesi.html

    https://shop.consorziovaccherosse.it/it/31-libri

    Parmigiano Reggiano: http://www.parmigiano-reggiano.it/come/caratteristiche_nutrizionali/default.aspx , da cui un estratto: “La componente lipidica è quella di un formaggio semi-grasso, essendo prodotto con latte parzialmente scremato: il Parmigiano Reggiano ha infatti un contenuto in grassi, sul secco, inferiore a quello della maggior parte degli altri formaggi.”

  10. Alpha T:

    Credo che in questo caso la comunicazione risulti molto efficace proprio attraverso la terminologia insolita. Infatti la premessa di questo tipo di iniziativa è secondo me la seguente.
    Gambero Rosso ha una fama di ricerca dell’eccellenza nella qualità, invece Lidl vuole togliersi di dosso una percezione di spacciatore di prodotti solo molto economici, appunto da discount. Pagando Gambero Rosso per un giudizio-recensione da esporre sugli scaffali, vuole far passare il messaggio che i propri prodotti sono degni di essere apprezzati da buongustai.
    Per questo tipo di operazione, GR terrebbe comunque a non svalutare la propria credibilità, e d’altronde Lidl non cerca di ottenere lodi esagerate. Paga dunque proporre testi asciutti, distaccati, che diffondano la sensazione di giudizio esterno obiettivo e tutto sommato positivo.
    Per questo, come a valutare una esecuzione di una prova, GR sembra voler dire: “Come ha interpretato Lidl in questo caso la produzione di un prosciutto/budino cioccolato e pera/pizza alla parmigiana? Il risultato è corretto, ha centrato abbastanza bene le caratteristiche che si richiedono per questa ricetta classica. E’ pulito, senza sentori estranei, non presenta difetti evidenti…”
    Va letto in questo modo, e allora tutto torna.

  11. Licia:

    @Alpha T ci sono alcune descrizioni di vini Cantina LIDL. Selezione Gambero Rosso in Aiuta anche tu Lidl a scegliere descrittori migliori per i loro vini a catalogo che lasciano davvero perplessi. Alcuni esempi: “Delicatamente vegetale, mela, floreale, una bolla un po’ aggressiva, sa di poco però”, “troppo dolce”, nota ridotta, salvia, alloro, attacco dolciastro, salvabile”. L’ipotesi di chi scrive è che siano stati pubblicati i giudizi originali del Gambero Rosso, prima di essere modificati per la pubblicazione. 😉

  12. AUGUSTO:

    DIREI, PER DARE UN SENSO A TUTTO, DI VEDERER IL SIGNIFICATO di “CORRETTO” (DA Repubblica > Dizionari >
    [cor-rèt-to] (part. pass. di corrèggere)
    A agg.
    1 Privo di errori, esente da difetti: parlava un inglese c.

    2 Che è stato sottoposto a correzione: edizione di un libro corretta e accresciuta; restituire agli allievi i compiti corretti

    3 Conforme alle regole della buona educazione, della morale, dell’etica professionale: una persona molto corretta con tutti; c. e leale avversario; una ditta molto corretta; non è c. agire così

    4 Caffè corretto, a cui è stato aggiunto un po’ di liquore

    B s.m. ell. Caffè corretto

    A QUESTO PUNTO LA 1^ ACCEZIONE CALZA!
    CONCLUDENDO, SE VOLUTA, BRAVI I COMUNICATORI LIDL! PERCHE’:”… PURCHE’ SE NE PARLI”. E NOI SIAMO QUI A PARLARNE.

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