Anglicismi governativi: cyber security

[Con aggiornamento su cyberspionaggio, al centro dell’attenzione nel gennaio 2017]

Corriere della Sera: Terrorismo, Renzi: «Rafforziamo la cyber security ma non cediamo alla paura»   Il premier a Firenze torna sul tema della sicurezza informatica. «Siamo di fronte a un nemico pericoloso». Ma poi: «Per ogni centesimo speso in sicurezza uno in cultura»

[Novembre 2015] I media stanno dando risalto ad alcune affermazioni di Matteo Renzi sul terrorismo: “stiamo cercando di insistere sulla cyber-security, stiamo cercando di valorizzare di più e meglio le forze dell’ordine, il nostro contributo militare e alla sicurezza”.

Cyber-security è l’ennesimo anglicismo superfluo, sinonimo di sicurezza informatica (a destra la notizia nel sito del Corriere della Sera), oppure identifica un concetto specifico che va differenziato?

In italiano, il prefisso cyber- (o ciber-) ha due significati: 1 attinente alla cibernetica o, in senso generico, 2 relativo alla realtà virtuale e a Internet.

In inglese cyber condivide gli usi 1 e 2 ma è diventato molto produttivo in ambito militare e governativo, dove ha acquisito una nuova accezione 3 relativa alla sicurezza nazionale volta alla protezione da tentativi di violazione o attacchi di tipo informatico: dettagli in Cyber, nuovo sostantivo americano.

Mi sembra evidente che Renzi usi cyber-security nell’accezione 3, e la conferma si trova nel sito governativo Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica (i servizi segreti!), ad esempio nel video intitolato Chi difende il paese dalla minaccia cyber:

[aggiornamento: video non più disponibile]

Cyber ≠ cibernetico

Presumo che il video prenda ispirazione da materiale simile in inglese e che cyber sia stato tradotto letteralmente in cibernetico senza rendersi conto che in italiano l’aggettivo fa riferimento a una specifica disciplina ma nell’uso comune non ha né il significato 23.

La mia impressione è che nel video le locuzioni attacco cibernetico, minaccia cibernetica, strategia c., protezione c. e sicurezza c. fanno pensare a pericoli legati all’intelligenza artificiale (avete presente HAL di 2001: Odissea nello spazio?) anziché violazioni di sistemi informatici da parte di paesi stranieri, organizzazioni terroristiche o altri criminali.

Altrove nel sito viene invece privilegiato l’elemento cyber, anche come sostantivo (analogo al neologismo dell’inglese americano), ad es. si leggono affermazioni quali abbiamo dedicato al cyber uno spazio nel sito […] per una maggiore conoscenza delle sfide cyber oppure la nuova ‘rivoluzione industriale’ di internet e del cyber ha portato cambiamenti sistemici nei modelli organizzativi aziendali e nei prodotti.

Comunicazione pubblica

Credo che questa nuova accezione attribuita a cyber andrebbe resa esplicita sia dagli esponenti di governo che vi fanno riferimento che dai media che ne trattano, altrimenti per chi non la conosce la comunicazione può risultare distorta o comunque ambigua. In alternativa, nella comunicazione pubblica anziché cyber security potrebbe essere preferibile usare l’iperonimo sicurezza informatica, più generico ma immediatamente comprensibile.

Aggiornamento 10 gennaio 2017 – In queste ore viene data grande rilevanza alle operazioni di cyberspionaggio di cui dà notizia il Ministero dell’Interno in Arrestate 2 cyber-spie:  “Nel mirino delle cyber-spie soggetti che gestiscono la funzione pubblica o interessi delicati, e quindi in possesso di informazioni particolarmente sensibili e strategiche, o di particolare valore per chi opera in ambiti finanziari”. È una conferma che il prefisso cyber viene usato con l’accezione 3 relativa alla sicurezza nazionale.

Aggiornamento giugno 2017 – Il mese scorso è stato adottato il nuovo Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica annunciato in Pubblicato il nuovo Piano nazionale cyber. Nel documento sono ricorrenti sia l’aggettivo cibernetico (ad es. sicurezza cibernetica, protezione cibernetica, evento cibernetico, incidente cibernetico, capacità cibernetica) che l’elemento cyber (ad es. punti di contatto cyber, architettura nazionale cyber, tessuto cyber nazionale) ma non ne viene data alcuna definizione né è chiaro se vadano considerati sinonimi. Nessuna informazione utile neanche nello scarno glossario Le parole del cyber in appendice a Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2016.
.

Vedi anche: Cyber, nuovo sostantivo americano per dettagli sull’evoluzione di cyber.


Negli Stati Uniti e in altri paesi lunedì 30 novembre 2015 è Cyber Monday ma in questo caso vale l’accezione 2: è una giornata di acquisti online.
.

4 commenti su “Anglicismi governativi: cyber security

  1. Marco B:

    Io di queste cose me ne occupo professionalmente, ogni tanto mi diverto a chiedere ai venditori qual’e’ la differenza tra cybersecurity e sicurezza informatica. Di solito ne risultano spettacolari arrampicate sui vetri e virtuosismi di buzzword bingo.

    Pare per altro che il termine cyber inizi a essere considerato frusto e imbarazzante anche dagli addetti ai lavori di oltremare: http://www.darkreading.com/attacks-breaches/we-need-a-new-word-for-cyber/a/d-id/1323278

  2. Licia:

    @Marco, grazie per il contributo e per l’articolo. Mi hanno fatto sorridere in particolare queste frasi perché mi hanno fatto pensare alle pagine che ho visto sul sito dei servizi segreti italiani, dove cyber ricorre in tutte le salse: The word “cyber” has become so overused it is nearly meaningless. The term “cyber” has risen to the level of “information superhighway” or “web 2.0” and is clearly a target for ridicule. At the same time, others, mostly .gov and .mil guys, still use it in a forceful and matter of fact way. […] Let .gov and .mil guys keep “cyber”.


    [30 novembre]  Aggiungo un altro riferimento segnalato su Twitter, un articolo del New York Times, dove si legge he didn’t have any ‘‘cyber’ experience, in the charming archaism often used by law enforcement. È un’ulteriore conferma a quanto già riportato in Cyber, nuovo sostantivo americano ed È davvero un mondo cyber?, e cioè che in inglese l’elemento cyber ha perso rilevanza nel lessico comune ma nel frattempo ha avuto nuova vita in contesti militari e governativi.

  3. Licia:

    Aggiungo un nuovo riferimento: anche Cyber, un articolo interessante per gli aspetti etimologici, evidenzia le differenze diacroniche delle accezioni 2 e 3:

    But the cybercafe and cybersex of the 1990sand many other neologisms that mushroomed during that decade – seem like curios of the past. I would guess that the ubiquity of the Internet – and everything we do on and through fast-changing technology – renders the descriptive prefix, well, obsolete.

    Interestingly, cyberattack, cyber-security, and cyber warfare, still maintain currency. Cyber-bullying, too. These, perhaps, have staying power due to their widespread governmental and institutional usage. And Cyber Monday, of course, has turned 15.


    Intanto sui social media Symantec opta per l’ibrido cyber sicurezza:

    SOLO IL 27% DELLE AZIENDE SI STA PREPARANDOO AD INVESTIRE IN TECNOLOGIE DI CYBER SICUREZZA PER IL PROSSIMO ANNO

    Nel sito italiano però si trova un’unica occorrenza di cyber sicurezza. La locuzione Cyber Security è ricorrente ma solo all’interno di nomi di prodotti  o di ruoli come Cyber Security Services e Cyber Security Advisor. Il termine privilegiato da Symantec è sicurezza informatica

  4. airoky:

    Premesso che non sono un esperto di sicurezza, provo a dire la mia: Il concetto di cybersecurity è riferito agli aspetti di sicurezza derivanti dall’esposizione dei servizi su internet (in particolare della PA, concetto del digital first). E’ quindi un sottoinsieme della sicurezza informatica, in quest’ultimo caso infatti il perimetro di sicurezza include sia minacce interne che esterne mentre per la cybersicurity solo quelle esterne. Il perimetro del rischio per la cybersecurity deve prevedere anche il terminale di accesso nel caso le credenziali di accesso siano conservate lato client. Nel caso di terminali mobili, che per il loro uso e per il mancato isolamento degli ambienti applicativi risultano particolarmente vulnerabili, nell’ambito dell’analisi del rischio occorre prevedere contromisure relative alla sicurezza delle app se previste e relative alla conservazione delle credenziali di accesso del servizio.

I commenti sono chiusi.