Greferendum, Grexit, Grimbo, Gredge…

La crisi greca ha dato origine a diversi neologismi. I più noti sono parole macedonia nate in inglese e che hanno come primo elemento le due lettere iniziali di Greece.

Greferendum (in italiano anche grereferendum) è il più recente, nato come hashtag su Twitter per il referendum che avrà luogo in Grecia il 5 luglio. È stato subito adottato in più lingue, molto efficace non solo perché referendum è un internazionalismo ma anche perché fa pensare a un altro neologismo ormai notissimo, Grexit.
EXIT - GREXIT

Grexit, la potenziale uscita della Grecia dalla zona euro, è una parola di cui si conosce con esattezza l’origine: è stata coniata nel febbraio 2012 da W. Buiter e E. Rahbari, economisti  di Citigroup. Anche Grexit è un internazionalismo molto efficace, grazie anche alla riconoscibilità globale del cartello EXIT. Grexit si è rivelato un neologismo produttivo: ha dato origine a Brexit e altre potenziali “uscite”, come Spexit (Spagna) e Irexit (Irlanda).

GREXIT BREXIT BLEXIT

In italiano si trovano decine di migliaia di occorrenze di Grexit, usato sia come sostantivo femminile (come uscita) che maschile (il genere più comune per gli anglicismi).

Non hanno invece avuto lo stesso successo di Grexit l’alternativa Grexodus, secondo alcuni preferibile a Grexit perché exodus è una parola di origine greca mentre exit è latina, e Graccident e Grexident (Greece+exit+by accident), coniati in primavera, quando della Grecia si ipotizzava un’eventuale uscita incontrollata o che cogliesse impreparati.

Anche Grimbo (Greece in a limbo) è stato coniato da Citigroup (come alternativa a Grexit nell’aprile 2015). Non mi pare però molto efficace a livello globale perché il secondo elemento della parola macedonia non è facilmente riconoscibile e perché limbo è un internazionalismo che però non ha lo stesso uso figurato in tutte le lingue. In inglese, ad esempio, la metafora del limbo è comunemente usata per descrivere situazioni che non si possono controllare facilmente e dove non ci sono progressi o miglioramenti (ad es. career limbo, gender limbo), ma non mi pare che questa accezione sia condivisa in pieno dall’italiano.

Gredge (Greece on the edge) è un altro neologismo creato lo scorso aprile, da The Economist. On the edge può significare sia “in bilico”, “in posizione precaria” che “sotto pressione” (e si spera non diventi over the edge, direttamente nel precipizio).

C’è anche Grisis (Greece + crisis) ma come Grimbo non mi pare sia molto trasparente in lingue diverse dall’inglese.


Aggiornamento 5 luglio: nel giorno del referendum greco, l’hashtag più usato nelle principali lingue europee non è più Greferendum bensì Grefenderum, un clamoroso esempio di refuso mondiale, molto probabilmente dovuto alla correzione automatica nei dispositivi mobili (un esempio di autofail!): dettagli in Tanti #Grefenderum per un NO e Graecum est, non legitur → It’s all Greek to me.

Aggiornamento 13 luglio: dopo il No al referendum sembrava che fosse inevitabile la Grexit, da alcuni rinominata Greviction (Greece eviction, sfratto dall’UE) o Grexecution, ma in seguito a nuove trattative nei giorni scorsi hanno avuto una certa diffusione gli hashtag Grentry (Greece+re-entry) e Greturn (Greece+return), antonimi di Grexit. Oggi, con la notizia di un nuovo accordo (agreement), sono apparsi Greekment e aGreekment; il sollievo per il risultato è stato descritto come Grelief mentre lo sfinimento dovuto alle vicende greche come Grexhaustion.
. .

Fonti: Grexicography e Grexit Not Just for Grimbo; idea per il post: vari scambi su Twitter; vignette: Twitter e Cicero.

2 commenti su “Greferendum, Grexit, Grimbo, Gredge…”

  1. fafner:

    E poi, secondo la Jena, se Renzi continia a perdere consensi gli aspetta la rexit.

I commenti sono chiusi.