Anglicismi superflui: red carpet

titoli sugli Oscar 2015

[2015] Red carpet è senza dubbio l’anglicismo superfluo del giorno: nelle notizie sui premi Oscar ricorre con grande frequenza, superiore all’alternativa tappeto rosso. Anche tra gli hashtag #redcarpet è stato preferito a #tappetorosso.

Le due locuzioni sono equivalenti: entrambe vengono usate per descrivere sia il luogo dove sfilano attori e altri protagonisti che la loro apparizione ed esibizione (un’estensione di significato molto simile all’uso figurato di passerella). Perché allora viene privilegiato il prestito red carpet, forestierismo opaco, al calco trasparente tappeto rosso?

Probabilmente alla base c’è la mania dei media italiani per la variazione, che porta ad usare sia red carpet che tappeto rosso nello stesso contesto, e quindi a favorire il prestito per la solita combinazione di esterofilia, percezioni soggettive e scarsa sensibilità linguistica che caratterizza l’itanglese.


Vedi anche: Tendenze: gli anglicismi doppioni


5 commenti su “Anglicismi superflui: red carpet

  1. Mauro:

    Non è la mania per la variazione. È puro e semplice provincialismo… usando l’inglese anche dove basta e avanza l’italiano credi di mostrarti internazionale, colto, alla moda… invece dimostri solo la tua ignoranza epiccolezza mentale.

  2. Riccardo:

    Mauro è troppo buono. Non è provincialismo, è ignoranza: a questi pennivendoli non gli viene manco in mente di fare il minimo sforzo mentale necessario per arrivare alla parola giusta in italiano.

  3. Licia:

    Ho provato a confrontare le occorrenze di tappeto rosso e red carpet con Google Ngram Viewer, un corpus di libri, e questo è il risultato fino al 2008:

     

    Va ovviamente preso con molte cautele perché non si possono escludere le occorrenze che descrivono singoli tappeti rossi usati per altri scopi (ma il confronto con altri colori fa pensare che queste occorrenze non siano troppo influenti), e non si sa come sia composto il corpus né si può distinguere tra tipi di testo, o tra testi in italiano e testi tradotti.

    Mi sembra comunque interessante che i dati per il decennio 1998-2008 mostrino due curve con tendenze paragonabili, con un brusco aumento di tappeto rosso che inizia 4-5 anni prima di quello di red carpet (come “controllo” si può confrontare tappeto rosso con tappeto verde, altra locuzione usata in senso figurato ma da molto più tempo: si può notare che tappeto verde ha un andamento costante, che contrasta con l’aumento di tappeto rosso verso la fine del secolo scorso, interpretabile come comparsa del senso figurato).

    Se, come sembrano mostrare questi dati, inizialmente c’era una netta preferenza per il calco, perché negli ultimi anni predomina invece red carpet (perlomeno nei media e in altri testi online, quindi un contesto meno controllato dei libri)? A parte le ipotesi già fatte, che altri fattori sono intervenuti?


    Ne approfitto per aggiungere questa nota linguistica:

  4. efano:

    Le immagini che hai messo nel post sono tutte tratte da titoli, e in questi per la scelta delle parole ha un certo peso anche la lunghezza. “Red carpet” è (anche se di poco) più corto di “Tappeto rosso”, e questo contribuisce a farlo privilegiare. Pensavo potesse avere un’influenza anche che si parlava di notte degli Oscar (quindi in America), ma ho guardato velocemente e mi pare che anche per Cannes (tanto per citare un luogo che dovrebbe essere più immune agli anglicismi eccessivi) l’espressione “red carpet” prevalga. Ormai è diventata un’espressione idiomatica, che descrive un evento, non un oggetto.

  5. Riccardo:

    Licia,

    Ho riguardato i titoli che hai dato come esempio, e mi sembra che in tutti i casi “passerella” avrebbe funzionato perfettamente (o si sarebbero potute fare altre scelte):

    La passerella degli Oscar: lo stile delle stelle di Hollywood (ma anche “La sfilata degli Oscar: lo stile delle stelle…”);
    La notte degli Oscar: guida alle pose da passerella (ma anche “…guida alle pose delle stelle”);
    Oscar 2015: la passerella (ma anche “…stelle alla ribalta”);
    Oscar 2015: la magia della passerella (ma anche “…la magia del tappeto rosso”);
    La notte degli Oscar 2015, stelle in passerella (ma anche “…stelle sotto i riflettori”);

    Secondo me si tratta di pigrizia mentale (e sciattezza) da parte dei titolisti.

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