Tra sacro e profano: #ashtag selfie!

Qualche mese fa ho osservato che in italiano ashtag è un refuso molto comune e che in inglese l’hashtag #ashtag di solito è associato ad aggiornamenti sui vulcani islandesi.

Ieri ho scoperto che #ashtag ha anche un significato alternativo, legato specificamente alla ricorrenza odierna del mercoledì delle ceneri (Ash Wednesday).

#ashtag è un esempio della flessibilità dell’inglese, lingua che consente giochi di parole con varie sfaccettature: il simbolo #, che tra i molti nomi include hash, double cross e cross-hatch, può richiamare visivamente non solo la lettera H ma anche la croce di cenere tracciata sulla fronte (cross of ashes o ashen cross), mentre la variazione HASH #ASH “stacca” e fa risaltare la parola tag con il suo significato di “contrassegno” e “segno di riconoscimento”, che in questo caso diventa letteralmente “di cenere”.

Da notare anche #ashtag selfie, che si aggiunge ai neologismi nati sulla scia di selfie. La Conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB) ha addirittura lanciato un concorso:

WE WANT TO SEE YOUR #ASHTAG SELFIE! This Ash Wednesday, snap a picture after Mass of your ashes and be entered to receive one fo 50 copies of “Lent and Easter with the Church Fathers”

Guarda caso, anche in inglese esiste la locuzione the sacred and the profane

Vedi anche: #hashtag, parola e simbolo (origine e significati) e Il variopinto mondo degli #hashtag.
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Aggiornamento 2019 – Il mercoledì delle ceneri sui social di lingua inglese da qualche anno circola questa vignetta:

A Catholic Guide to ashes: forme diverse di croci e altri segni neri che vanno da “first in line” (forma canonica) a “load toner” (grigio pallido), “the hindu” (cerchietto), “Harry Potter” (fulmine), “iPriest” (logo Apple”) ecc.


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