Il SECURITY WARNING delle Ferrovie dello Stato

Chi viaggia in treno ha sicuramente notato gli adesivi incollati un po’ ovunque nei treni e nelle stazioni, come questi due, visti uno accanto all’altro sulla parete del bagno in un treno Freccia Rossa:

adesivi SECURITY WARNING

Fanno parte di una campagna promossa da Ferrovie dello Stato Italiane e Polizia che sembra destinata esclusivamente a viaggiatori stranieri perché l’unico testo che appare sugli adesivi è in inglese, SECURITY WARNING.

La forma triangolare, tipica dalla segnaletica stradale, dovrebbe indicare che si tratta di un preavviso di esistenza di pericolo ma c’è anche un esemplare tondo, segnale di divieto:

SECURITY WARNING

In tutto ci sono dieci adesivi di tre colori diversi. Si possono notare elementi ricorrenti, come l’omino colorato con la mascherina sugli occhi, che rappresenta il malvivente, e l’omino nero che invece è la vittima. Mi ha colpita l’uso ripetuto del borsello, in quattro casi associato al viaggiatore e in uno al malfattore.

Quali altre caratteristiche comuni o distintive notate, ad es. tra il primo e l’ultimo di questi sei adesivi?SECURITY WARNING

Provate a immaginare di essere un viaggiatore straniero: il significato è sempre chiaro? E avete capito cosa rappresentano i tre diversi colori?

Scelta dei segni, standard e destinatari

Con questi esempi riprendo alcune considerazioni fatte in Simbolo arbitrario, concetto poco chiaro: i segni sono convenzioni e vanno motivati e scelti con attenzione per ridurre al minimo le ambiguità e le interpretazioni non previste (cfr. decodifica aberrante).

In un contesto internazionale, con destinatari di paesi diversi, sono utili le valutazioni di globalizzazione. Va tenuto conto anche degli standard già noti e subito riconoscibili dai destinatari (cfr. conoscenze enciclopediche), ad es. nell’Unione europea i colori e le forme dei cartelli nei luoghi di lavoro hanno significati precisi: rosso divieto, giallo avvertimento o pericolo, blu obbligo (cfr. Segnali di pericolo sulla neve).

Negli adesivi invece il significato dei colori è arbitrario e difficilmente identificabile. Ho capito la classificazione solo quando ho sfogliato la rivista di Trenitalia (no comment sul testo inglese): 1 rosso furto in stazione, 2 giallo  furto a bordo treno e 3 blu raggiro. Si nota che la categoria 3, tipo di reato, non è congruente con le altre due, luogo del reato.

Lascio ad altri ogni considerazione sull’efficacia della campagna e il suo impatto sui visitatori stranieri e concludo invece con il video che spiega il significato di ciascun adesivo. Li avevate interpretati correttamente tutti?

Vedi anche:
♦  Oggetti, concetti e segni nelle interfacce 
♦  Segnali di globalizzazione (quando i colori fanno la differenza)
♦  Simbolo arbitrario, concetto poco chiaro (cartelli sulla neve)
♦  la segnaletica insolita dei Divieti svizzeri
♦  Pericoli sull’Appennino bolognese (lepre o coniglio?)
♦  Stazione AV di Bologna: caos sui cartelli
♦  In bagno è vietato…

7 commenti su “Il SECURITY WARNING delle Ferrovie dello Stato”

  1. BEP:

    Mi immagino la scena con le persone intente a scervellarsi per cercare di interpretare questi “Sechiurity Warnings”, e intanto l’omino con la mascherina li alleggerisce di bagagli e portafogli…

  2. Gloria:

    Ciao Licia e grazie per il post, che conferma l’impressione iniziale di totale ambiguità. Neanche con la fantasia sarei arrivata a capire il senso del cerchio (in cui chi viaggia è il potenziale colpevole e non la vittima) e dei colori.
    Se consideriamo anche che gli adesivi sono affissi in stazione e treni senza alcun criterio, la confusione aumenta ulteriormente.
    Forse a questo punto le FS dovrebbero affiggere anche la pagina esplicativa (rivedendo i testi…), tanto ormai!

    BEP: ho pensato subito anch’io la stessa cosa…stringendo le mani sulla borsa!

  3. Licia:

    BEP e Gloria, davvero: quando ho visto gli adesivi e li ho fotografati ero così distratta che solo dopo mi sono resa conto che in quel momento potevo essere facile preda di qualche malintenzionato!

  4. Anna:

    Gentile Licia,
    grazie per questo post, che mi ha fornito il materiale per il corso di conversazione italiana per adulti che tengo una volta a settimana (abito in Germania e l’insegnamento è il mio secondo lavoro) … I miei corsisti sono stati davvero bravi e hanno indovinato molti dei significati, tranne ovviamente quello del divieto di salire senza biglietto, che era davvero misterioso (per usare un eufemismo). L’ipotesi avanzata, in quel caso, era che il controllore indicasse al viaggiatore (l’omino in blu) di non oltrepassare la linea gialla. Non male! Comunque tutti sono stati concordi nel dire che i cartelli sono troppi, troppo dettagliati e quindi non efficaci. Limitarsi a uno o due di quelli in rosso sarebbe stata di sicuro una scelta comunicativa migliore. Grazie ancora per l’ottimo spunto!

  5. Anna:

    Dimenticavo: i colori dei segnali erano stati interpretati come una graduatoria di pericolosità. I “miei” corsisti hanno ipotizzato che le situazioni più rischiose fossero quelle in rosso (come nel celebre “allarme rosso”), per passare al giallo (=rischio medio) e infine al blu (=rischio basso).

  6. Licia:

    @Anna, grazie di questi contributi, li ho apprezzati molto. Confermano anche che ormai ci sono dei significati “internazionali”, come i colori associati ai segnali, che non possono essere ignorati.

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