Lo hashtag, l’hashtag e #ashtag

Ho aggiornato #hashtag, parola e simbolo dopo aver visto vari esempi di lo / uno hashtag, un uso errato degli articoli che attribuisco a chi fa prevalere la propria conoscenza della pronuncia inglese sulla grammatica italiana

Come spiega l’Enciclopedia dell’Italiano, i forestierismi selezionano l’articolo secondo le norme morfosintattiche dell’italiano. Nella nostra lingua h è sempre muta, anche nei prestiti da lingue in cui realizza una consonante aspirata, e quindi le parole che iniziano per h sono assimilate alle parole italiane che iniziano per vocale: un handicap, un hacker, l’hardware, l’happy hour, l’hashtag.

Photo: Eyjafjallajökull volcano plume 2010 04 18 by Boaworm - Own work. Licensed under Creative Commons Attribution 3.0 via Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Eyjafjallajokull_volcano_plume_2010_04_18.JPG Per l’ortografia italiana l’anglicismo hashtag risulta ostico e anche nei media si notano molti refusi, come *hastag. Tra i più comuni c’è *ashtag, che ha un significato alquanto diverso in inglese: #ashtag è un hashtag nato nel 2010 e usato per aggiornamenti sui vulcani islandesi e le nuvole di cenere (ash) che possono sprigionare.

Aggiornamento – #ashtag può avere anche un significato religioso, legato al mercoledì delle ceneri: dettagli in Tra sacro e profano: #ashtag selfie!
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Vedi anche: Weekend, whisky, windsurf e Windsor (gli articoli per le parole con iniziale w)
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2 commenti su “Lo hashtag, l’hashtag e #ashtag”

  1. Licia:

    Discussione molto attiva anche su Twitter perché sull’argomento ci sono punti di vista diversi: deve prevalere la pronuncia (in italiano h è sempre muta e quindi la parola va considerata come qualsiasi altra parola che inizia per vocale) o la forma scritta (h viene considerata come consonante)? L’esempio fatto è Lo Hobbit, che nel parlato costringe a una breve pausa tra articolo e nome.

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