Subtweet → frecciate 2.0
Ieri i media hanno dato risalto a questo subtweet:
Riforme: dice Grillo che il nostro è un colpo di stato. Caro Beppe: si dice sole. Il tuo è un colpo di sole! #noalibi #sidicesole
— Matteo Renzi (@matteorenzi) July 25, 2014
Subtweet è un neologismo inglese che descrive un tweet che fa riferimento a un altro utente di Twitter senza però menzionarlo (o chiocciolarlo), e cioè senza includere il suo identificativo / nome utente (in inglese handle o username): nell’esempio Grillo anziché l’identificativo @beppe_grillo. In questo modo la persona oggetto del commento non riceve la notifica che c’è un tweet che la riguarda.
Nell’accezione più diffusa un subtweet è un tweet volutamente senza menzione perché offensivo, sarcastico, ironico o comunque non lusinghiero: su Twitter equivale a sparlare di qualcuno o lanciargli una frecciata alle spalle (o, nuova accezione, trollarlo).
C’è però chi dà un’interpretazione più restrittiva e include solo i tweet in cui il riferimento non è esplicito (ad es. Dice che è un colpo di stato, senza fare nomi). È un’accezione congruente con l’origine della parola, una contrazione di subliminal tweet.
Altri invece allargano il significato a qualsiasi tweet che cita qualcuno senza menzionarlo (ad es. un apprezzamento su una persona famosa, o un riferimento a qualcuno di cui si ignora l’identificativo).
Difficile ipotizzare quale accezione prevarrà perché la terminologia dei social media è in continua evoluzione, basti pensare a selfie e hashtag. Si può invece notare che per il momento subtweet non sembra aver suscitato molto interesse tra gli italiani.
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Vedi anche: A proposito di Twitter (raccolta di neologismi); in inglese The 2013 Twitter Glossary: Tabs, Hatereads, Doge, and More descrive i neologismi più recenti, tra cui subtweet.
Tag: neologismi, parole macedonia, Twitter
Pubblicato il giorno 26 luglio 2014 alle 10:00 e archiviato in inglese.
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7 agosto 2014 11:32
Emanuele:
OT: ma non ci sarebbe anche da osservare l’uso improprio dei due punti del nostro presidente del consiglio (penso ci volesse una virgola dopo “Caro Beppe”)? È un errore che vedo frequentemente. Se lui dà il cattivo esempio, cosa possiamo sperare per il futuro della nostra lingua?
7 agosto 2014 12:05
Licia:
@Emanuele, i due punti dopo Caro Beppe appaiono insoliti, ma non lo considererei un errore. Nel primo esempio (Riforme: dice Grillo che il nostro è un colpo di stato.) è stata usata una convenzione tipica dei titoli di giornale, dove i due punti vengono usati per collegare l’argomento generale con i dettagli, e immagino che questo uso abbia influenzato quello successivo.
Le mie perplessità riguardano invece l’abuso di itanglese, ad es. Jobs Act, e l’uso approssimativo delle parole, come spending abbreviazione di spending review, descritto in un aggiornamento a L’evoluzione di spending review.