Pianeta Papalla

Da un comunicato del comitato di redazione dei giornalisti del Corriere della Sera:

Tutti capiscono che il nostro Paese è in grave difficoltà. Tutti tranne, evidentemente, i vertici di questa azienda che sembrano vivere sul pianeta Papalla.

Il riferimento, non registrato neppure nel Dizionario della memoria collettiva, è al pianeta immaginario di una pubblicità di elettrodomestici degli anni ‘60, addirittura più vecchia dell’amministratore delegato a cui allude il messaggio.

È un esempio di mancata corrispondenza di conoscenze enciclopediche tra autore e lettore, e in questo caso le differenze culturali sono di tipo generazionale: dettagli in Quando Eminem è meglio di John Wayne… 

8 commenti su “Pianeta Papalla”

  1. Mauro:

    Strano che non ci sia nel dizionario che citi… il pianeta Papalla lo conosco pure io che sono nato dopo la sua nascita (e che avevo appena quattro anni quanto è stato “chiuso”) 🙂
    Saluti,
    Mauro.

  2. Luigi Muzii:

    Molte “invenzioni” di Carosello sono entrate nel patrimonio culturale nazionalpopolare e hanno fatto la fortuna di tanti, autori e detrattori, come Giancarlo “Gandalf” Livraghi per citarne uno solo, ben noti negli ambienti giornalistici. I comunicati come quello citato, poi, non sono certi pensati e scritti per il pubblico dei lettori, ma per gli “addetti ai lavori”. Per inciso, che fine ha fatto la Philco ( http://it.wikipedia.org/wiki/Philco#Philco_in_Italia )?

  3. Marco B:

    E’ un esempio di come il Corriere si rivolge a una popolazione che va dai 50 anni in su.
    Ho visto googlando – si può dire? – che è un’espressione usata dai blogger attempati e dai sindacalisti, credo quindi che l’uso sia volutamente ermetico e volto a escludere le generazioni che non portavano l’eskimo innocente (e alcuni audaci in tasca l’Unità).

  4. Licia:

    Grazie per i commenti. Interessante il dettaglio che il riferimento al pianeta Papalla piace molto ai sindacalisti!
    Per curiosità, ho provato a verificare la frequenza di pianeta Papalla nel corpus di libri italiani di Google, confrontandola a quella di un altro riferimento del periodo, dal Dizionario della memoria collettiva, che però non ha mai avuto un uso idiomatico. L’impressione che se ne ricava è che siano dati paragonabili e quindi, presumibilmente, che si tratti soprattutto di testi che parlano di pubblicità, con l’uso idiomatico di pianeta Papalla ristretto a contesti informali limitati.

    Il riferimento al pianeta Papalla mi ha colpita parecchio anche perché lo trovo del tutto incongruo in un messaggio all’AD di RCS, sia per questioni di età che di formazione (era AD di Microsoft quando lavoravo lì), quindi è probabile che ci siano ulteriori connotazioni che non sono ovvie per un osservatore esterno.

  5. Marco1:

    Il pianeta Papalla! Lo so, è drammatico: leggendo l’articolo mi è tornato in mente, il che significa che sono più vecchio dell’AD in questione.
    Tristezze a parte, ho anch’io un esempio di mancata corrispondenza di conoscenze enciclopediche.
    Diversi anni fa mi scappò uno “Scherzi a parte” parlando ad un gruppo di preadolescenti. Le loro facce, e poi anche i loro commenti, manifestavano la loro totale incomprensione: perché citavo un programma televisivo all’interno di un discorso che verteva su tutt’altro?

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