Amazon.com, dall’a alla zeta

logo Amazon.comÈ noto che Amazon.com, il colosso del commercio online, prende il nome dal Rio delle Amazzoni (Amazon River), il fiume più lungo e con la maggior portata d’acqua di tutti i continenti, una metafora appropriata per quella che doveva diventare la più grande libreria del mondo.

Il nome era stato scelto nel 1994 dal fondatore, Jeff Bezos, che l’aveva notato sfogliando le pagine della lettera A di un dizionario, iniziale voluta perché il nome fosse privilegiato nell’ordinamento alfabetico. La freccia del logo collega le due lettere che richiamano l’espressione from A to Zee (Zed in inglese britannico) perché, nella visione di Bezos, Amazon dovrebbe consentire di acquistare ogni libro pubblicato, dall’a alla zeta.

Questi e altri dettagli in How Amazon Got Its Name, che analizza i nomi scartati ed evidenzia alcune considerazioni condivise anche dalle valutazioni di globalizzazione.

Pronuncia ambigua

Il primo nome pensato da Bezos, Cadabra Inc., voleva richiamare Abracadabra ed evocare magia, ma per gli americani l’associazione non era trasparente; il problema principale, però, era la pronuncia: all’ascolto, chi sentiva la parola cadabra /kəˈdæbrə/, ad esempio al telefono, pensava fosse stato detto cadaver /kəˈdævər/.

Associazioni oscure o indesiderate

Tra le alternative erano stati considerati MakeItSo.com, con riferimento a un comando usato dal capitano Jean-Luc Picard di Star Trek (problema di conoscenze enciclopediche), nomi del tutto neutri come Awake.com, Browse.com, and Bookmall.com, ma anche Aard.com, “terra” in olandese, che avrebbe avuto il vantaggio di essere all’inizio di ogni elenco ordinato alfabeticamente ma sarebbe risultato poco significativo, e Relentless.com, “inflessibile, che non desiste”, scartato per le potenziali connotazioni negative.

Come dicevo nell’intervista di Alberto Cellotto, mi interessano questi meccanismi di naming non per proporre nomi ma per identificare quelli che sono improponibili in contesti diversi da quelli di origine, in particolare nomi inglesi per i mercati dove l’inglese non è la prima lingua. Qualche dettaglio in Globalizzazione e pronuncia di nomi di prodotti.
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Vedi anche: Ordinamento alfabetico (in Scandinavia la Z non è l’ultima lettera dell’alfabeto)
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