Netymology, parole del mondo digitale

Netymology: From Apps to Zombies: A Linguistic Celebration of the Digital World – Tom ChatfieldHo trovato molto piacevole Netymology: From Apps to Zombies: A Linguistic Celebration of the Digital World di Tom Chatfield. È una raccolta di parole rappresentative della cultura digitale del XXI secolo, raccontate attraverso la loro etimologia e la loro storia in 100 brevissimi capitoli ricchi di riferimenti e dettagli che evidenziano origini eterogenee e a volte alquanto bizzarre.

Mi hanno incuriosita parecchio gli esempi di linguaggio delle community di giochi online, un mondo che mi è del tutto sconosciuto, e l’origine di alcuni termini specifici di Apple, come il simbolo sul tasto Comando dei Macintosh, in inglese soprannominato anche squiggle, pretzel o splodge.

ha una lunga storia: è un simbolo araldico (in inglese St John’s Arms, in italiano nodo di Salomone); è di origini nordiche, probabilmente ha più di 3000 anni e nell’antichità era usato come difesa dal maligno e dalla cattiva sorte; in Scandinavia è tuttora usato nella cartografia e nella segnaletica stradale per indicare luoghi di interesse (ricorda la pianta stilizzata di un castello con quattro torrioni). Ora è noto in tutto il mondo grazie al Macintosh, e sembra sia stato voluto da Steve Jobs per evitare che nei menu del software ci fosse un’inflazione del logo Apple a fianco dei comandi (il tasto serve per eseguire comandi da tastiera, cfr. tasti di scelta in Windows)

Nel libro è dedicato parecchio spazio alle metafore, non solo perché sono all’origine di molti termini informatici ma anche per ricordarci come alcune di queste diventino a loro volta analogie per descrivere le esperienze umane, ad esempio per la mente: “Just as steam-powered machinery left its metaphorical mark during the industrial revolution, the language we bring to bear on our own minds is increasingly shaped by computing: from talk of ‘processing’ and ‘downloading’ ideas to acts like ‘rebooting’ our attitudes, ‘reprogramming’ our thinking or even ‘rewiring’ our brains”.

Si possono scaricare introduzione, indice e tre capitoli del libro, che ho trovato molto piacevole e divertente, anche se parecchie parole e la loro origine mi erano già note (ma sarebbe stato preoccupante il contrario, visto il lavoro che faccio!).


Ho compilato un elenco di termini informatici o del mondo digitale descritti anche qui nel blog, nell’ordine in cui appaiono nel libro. In buona parte sono entrati in italiano come prestiti:

crowdsourcing 
– i nomi del simbolo # (tra cui octothorpe), la differenza tra diesis e cancelletto, hashtag 
font
virus e worm;
– metafore per la mente: rebooting e hard-wired;
wiki
backronym
mega e giga
cyber 
meme
hack
kluge
– l’effetto Cupertino
– filtri per parolacce e Scunthorpe problem
geek e nerd
troll
bug
– la metafora dell’ecosistema con esempi da Google Ngram Viewer
LOL
om nom nom
podcast
googol
status
emoticon
Google Glass
phishing
spam
evangelist
CamelCase
blog, blogorrea
tl;dr, JFGI e altri acronimi usati online  
app
eggcorn
unfriend e unfollow e follower
virale e viralità
web (e nomi alternativi poi scartati) e www 
– l’origine del nome Apple, il prefisso i,
mouse
boot, reboot e bootstrap
cookie
– versioni alfa e beta
master/slave, piggyback
– il simbolo di paragrafo ¶ (pilcrow)
wizard
Easter egg
doodle
Blue Screen of Death, la famigerata schermata blu di Windows

2 commenti su “Netymology, parole del mondo digitale”

  1. Francesco:

    Con una recensione come la tua vado sul sicuro! Aggiunta alla wishl…ehm, alla lista desideri!
    🙂

I commenti sono chiusi.