Indicativo o congiuntivo?

Le grammatiche della lingua italiana spiegano che nelle frasi completive introdotte dal verbo dire si usa soprattutto il modo indicativo ma si può usare il congiuntivo se il soggetto è generico e indeterminato (si dice, dicono ecc.). Le frasi “dicono che apre” e “dicono che apra” sono quindi entrambe grammaticalmente corrette.

In queste due occorrenze, però, mi pare che l’indicativo strida:

testo della pubblicità: Dicono che Prime apre il terzo centro alla Torre Unipol. Alcune leggende metropolitane sono accompagnate da promozioni ancora più leggendarie.

testo della pubblicità: Dicono che Prime apre il terzo centro alla Torre Unipol.

La scelta tra indicativo e congiuntivo nelle frasi completive non riguarda solo la grammatica e le preferenze personali ma intervengono anche aspetti pragmatici e semantici.

In questo caso credo che le parole leggenda e leggendario e il contesto visivo (una notizia bisbigliata e lo stupore che provoca) escludano le connotazioni di certezza e obiettività, che vengono espresse con l’indicativo (modo della realtà), e suggeriscano invece opinioni o desideri, che prevedono il congiuntivo (modo della soggettività).

8 commenti su “Indicativo o congiuntivo?”

  1. Valerio:

    Ciao
    Io le darei per buone, se non altro in virtù degli studi di grammatica cognitiva nati dal lavoro di Sperber e Wilson. Se chi parla (o emette il messaggio) sente o vuole trasmettere certezza, o se percepisce un coinvolgimento emotivo diretto, allora l’indicativo è più che accettabile. Anzi, consigliabile. Il fatto che si tratti di marketing rafforza la scelta proprio per l’impatto psicologico che può avere l’indicativo sul ricevente.

  2. Mauro:

    Vero che grammaticalmente è corretto anche l’indicativo, ma in tutta sincerità nelle completive al mio orecchio l’indicativo stride sempre e comunque, non solo in questo caso.
    Sarò ipersensibile 🙂
    Saluti,
    Mauro.

  3. Licia:

    @Valerio, grazie per l’approfondimento. La mia sensazione è che il contesto, soprattutto la foto, contraddica l’intenzione di certezza, però può anche darsi che il messaggio si rivolga semplicemente a un target che di preferenza non usa il congiuntivo, quindi né a me né a Mauro! 😉

  4. Stefano:

    Secondo me, l’intento è abbassare il livello dell’ipotetica conversazione al minimo comun denominatore possibile. C’è da ringraziare che non abbiano scritto “dice che prime apre” eccetera (come si ignoranteggia da noi verso il centro)

  5. Mauro:

    @ Licia

    In questo caso (ma anche in tanti, tantissimi altri… praticamente in tutti 😀 ) sono ben felice di non essere target 😉

    Saluti,

    Mauro.

  6. Rose:

    A parte ‘ste completive (dove in ogni caso non mi piace l’indicativo) io farei una campagna per l’uso del congiuntivo. Esiste anche nei dialetti e viene usato comunemente da chi si esprime quasi esclusivamente in dialetto. Perchè non usarlo in italiano?

    Es. “Me vòe che te vàghes a laurà”.
    “Và a laurà” è mooolto bresciano 😉

  7. giupina:

    Non conosco il marchio Prime e ho avuto difficoltà a interpretare questo miscuglio di registri (grafici e linguistici). Oltretutto nel riquadro senza immagine sia “che” sia “Prime” sono in arancione e il maiuscolo non aiuta a capire che “Prime” è un nome.

    Forse “Prime apre il terzo centro alla Torre Unipol?” nel riquadro con la immagine sarebe stato più adatto.

  8. Valerio:

    Sì, è vero che il contesto rimanderebbe a un congiuntivo, ma solo in apparenza. “Dicono che” in effetti è per qualcosa di cui non si è certi, ma la verità è che spesso lo usiamo proprio per fare il contrario. Quanto all’immagine, vale più o meno la stessa ipotesi: lui confida un segreto, magari una grande verità.
    Sopratutto però c’è l’intento comunicativo: questo posto lo aprono davvero, ed è questo che deve capire chi vede l’annuncio.
    Tutto considerato secondo me è un messaggio ben confezionato.

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