Piccione che passione?!?

In inglese fancier descrive una persona che ha una passione per un tipo particolare di animali (o piante) e li alleva (o le coltiva). Faccio fatica a concepire il concetto di pigeon fancier ma pare che in Gran Bretagna ce ne siano parecchi, tanto che The Guardian ha dedicato un lungo articolo a quelli di Edimburgo, noti con il nome di dooman (da doo, la parola scozzese per “piccione maschio”; cfr. anche coo, “tubare”).

monumento al piccioneIn inglese c’è anche una locuzione piuttosto curiosa, pigeon on a stool (“piccione su uno sgabello”) che inizialmente indicava un piccione da richiamo (usato per catturare altri piccioni con una rete) e ora viene usata in senso figurato: è una persona che fa da esca o un infiltrato o informatore della polizia.

Piccioni addio!

Approfitto di queste note lessicali per una comunicazione di pubblica utilità (!) per chi vuole tenere i piccioni lontano da casa propria.

È un metodo efficace, innocuo e poco costoso: procuratevi dei serpenti di plastica (si trovano nelle bancarelle di giochi made in China) e sistemateli dove vengono a posarsi gli orrendi volatili, ricordandovi di spostarli ogni tanto.

Vi assicuro che funziona!
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Vignetta: Bizarro

22 commenti su “Piccione che passione?!?”

  1. Marco:

    Premetto che amo tutti gli animali, ma in effetti i piccioni non sono in cima alla mia lista… Da milanese, non ho mai capito/condiviso l’usanza di dar da mangiara ai piccioni di piazza del Duomo e/o di farsi fotografare con diversi esemplari addosso, anzi, ogni volta che devo attraversare piazza del Duomo evito di passarci in messo (per fortuna oggi ce ne sono molti meno rispetto a 40 anni fa, l’epoca della mia infanzia). Idem dicasi per piazza San Marco a Venezia e tutte le varie piazze prese d’assalto dai piccioni.
    Detto questo, due anni fa ho salvato la vita a un colombo caduto dal nido, nutrendolo con estrema pazienza e tenendolo con me per un mesetto circa finché ha imparato a volare, e da allora anche i “cugini” piccioni mi sono molto più simpatici 🙂

  2. Licia:

    @Marco, non credo che a me piccioni / colombi potranno mai risultare simpatici, di certo non dopo gli incontri ravvicinati sul mio terrazzino!

    @Nautilus, è stato un passaparola e quindi non conosco la fonte, altrimenti la ringrazierei pubblicamente. 🙂

  3. Rose:

    Questa cosa mi sarà utilissima, Licia. Io non riesco a star dietro alle loro “frittate” davanti a casa, in giardino, everywhere! Queste sono tortore… sarebbero anche graziose, se non avessero un’attività (intestinale) così intensa. 🙁
    Però, dei serpentelli in mezzo all’erba… temo che spaventeranno più me che loro, perchè qui in campagna girano anche quelli veri, ogni tanto.

  4. Licia:

    @Rose, “attività intestinale intensa” rende benissimo l’idea! Non ricordo dove, ma qualcuno faceva notare che le bestiacce riescono addirittura a farla bianca sulle auto scure e nera su quelle chiare!

    @Silvia, spero che prima della scoperta del “metodo serpente” nessuno mi abbia vista alla prese con un certo piccione particolarmente tenace e impavido, perche sarei stata da ricovero!

  5. Stefano:

    Grazie della dritta, Licia. Coi piccioni siamo in guerra perenne perché il nostro balcone gli è molto gradito (una volta ci facevano persino il nido, poi abbiamo messo gli spuntoni). Proveremo coi serpenti – alla peggio, avremo una bellissima decorazione per Halloween

  6. Licia:

    @Stefano, purtroppo i serpenti di plastica non funzionano contro le cavallette, che come ogni anno a ottobre si presentano qua in coppia e mi fanno veramente ribrezzo (sono anche piuttosto grandi, lunghe almeno una dozzina di cm).

  7. Paolo:

    Gli allevamenti di piccioni almeno un’utilità l’hanno avuta: sono serviti come studio ed esempio per le teorie dell’evoluzione enunciate da Charles Darwin!

  8. Licia:

    @Paolo, della serie, every cloud has a silver lining, non tutti i mali vengono per nuocere? Non credo però che il valore del contributo scientifico riuscirà a riconciliarmi con le bestiacce. 😉

  9. Rose:

    Ho acquistato 3 serpenti, per un totale di 11 euro. Uno, lungo 60 cm. c/a, l’ho avvolto ad un ramo basso della magnolia, in stile “serpente tentatore”; gli altri, qua e là. Sono anche uscita a spostarli ogni tanto, ma una tortora deve aver mangiato subito la foglia e ha continuato ad aggirarsi tranquillamente per il giardino. Vedremo… Per il momento, sono lieta di aver personalmente superato la repulsione nel maneggiarli, che è già una conquista.

  10. Licia:

    @Rose, sulle tortore non l’ho mai sperimentato, però ora so che non funziona con i merli, che sono venuti a scavare nei vasi dove ho piantato bulbi primaverili. Ma i piccioni continuano a starsene alla larga, e mi basta.

    PS A Milano i serpenti costano molto meno!

  11. Rose:

    Non intendevo lamentarmi del prezzo. Sarebbero soldi ben spesi, se il sistema funzionasse. Io ho anche un problema di gatti che segnano il territorio davanti casa. Lo spray che dovrebbe scoraggiarli è costoso,puzzolente e non funziona!
    Ah, i piaceri della vita in campagna!

  12. Rose:

    @ Nautilus: Segna il territorio anche lei?

    Non so se esista un dissuasore per suocera.
    Di solito la distanza aiuta.

  13. Nautilus:

    Suocera viaggiatrice, esatto 🙂 infatti finché se ne sta a 2.000 km di distanza va tutto bene. I problemi, invece, nascono a seguito delle migrazioni stagionali. Comunque in questo momento il countdown segna -8 (giorni): è già un’ottima cosa!

    Suocera lituana regalasi! Chi è interessato mi contatti sul blog 🙂

  14. Rose:

    Ti passo i miei serpenti?
    Le tortore si sono già abituate, ma forse funzionano con le suocere, chissà.

    Per la cessione, prova su e-bay. 😉

  15. Ilaria:

    C’è chi piazza bottiglie piene d’acqua sul portone per dissuadere cani e gatti, ma sinceramente non so se la cosa funzioni…

  16. Rose:

    Ringrazio Ilaria 🙂
    Effettivamente, davanti alle due porte che danno sul giardino tengo un paio di bottiglie (l’idea è che i gatti si spaventino per i riflessi dell’acqua), ma, sinceramente, metterle davanti a quelle della strada (+ le finestre, dove pure si sente la puzza), mi sembra brutto.

    Mi sa che Licia si sarà pentita 20 volte di aver pubblicato questo post. Adesso mi riscatto, facendo appello alla sua professione: cara Licia, potresti leggere i commenti sul blog di Nautilus, circa la diffusione, nel ‘500 ed ora, dell’espressione “mouse-hunt”, come “donnaiolo” o, più o meno alla lettera, “cacciatore di topa”, detto di papà Capuleti?
    A me ha richiamato alla mente i dubbi suscitati da molti, circa l’attribuzione delle opere di Shakespeare.

    http://lituopadania.wordpress.com/2012/10/11/romeo-juliet-mouse-hunt/

  17. Nautilus:

    Hei Rose, grazie pet la citazione del post e anche per i consigli. Per quanto riguarda i serpenti di plastica temo che il loro effetto sia nullo, se invece i serpenti fossero veri credo che questi fuggirebbero per la paura di essere morsi/avvelenati 🙂

    A proposito di suocere… ci sono cose che non potrò mai capire e ancor meno sopportatre. Per esempio… questa mattina mia suocera ha pensato bene di caricare la lavastoviglie, ben sapendo che lei sa che io so che lei non è in grado di assolvere a tale compito (ehm, ho quasi citato una vecchia canzone dei Genesis, quale?). Infatti, come volevasi dimostrare, quando ho aperto il portellone della medesima (la lavastoviglie, non la suocera) ho trovato ben sette tra coltelli, forchette, cucchiai e cucchiaini infilati in uno solo degli otto vani di cui si compone il cestello per le posate. Ditemi voi comi si fa a rimanere calmi? Ma cazzarola, vuoi distribuire le posate in tutto lo spazio disponibile? L’esistenza della suocera è la prova più forte dell’inesistenza di Dio!

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