il cloud e la cloud

Il genere dei forestierismi

In italiano non c’è una regola precisa per stabilire il genere dei prestiti. Le grammatiche indicano che il genere dovrebbe essere determinato dal sostantivo italiano corrispondente (ad es. il biglietto > il ticket, la parola > la password) ma in realtà prevale il maschile, a meno che il riferimento a un sostantivo italiano femminile non sia palese.

Cloud

Fatte queste premesse, mi piacerebbe chiedere a chi non ha già familiarità con i concetti legati al cloud computing che genere assegnerebbe a cloud in italiano: maschile o femminile? Ci pensavo guardando una pubblicità che imperversa in questi giorni:

 Immagine Nuvola Italiana Pubblicità Nuvola Italiana

Nello slogan “La Nuvola Italiana di Telecom Italia. L’unico cloud con la rete dentro”  l’associazione tra nuvola e cloud è esplicita ma il prestito è di genere maschile.
Immagino che la scelta di Telecom Italia non sia stata scontata ma, come è prassi in questi casi, abbia richiesto un’analisi terminologica con la valutazione di vari fattori.

Analisi terminologica

Se il concetto è nuovo e lo si sta introducendo per primi nel mercato, si può decidere se creare un neologismo usando una soluzione ad hoc, optare per un calco (ad es. nuvola) o adottare un prestito (ad es. cloud), scegliendo il genere da attribuirgli.

Se invece il concetto è entrato nel mercato di recente e coesistono due o più termini alternativi, c’è meno flessibilità e vanno fatte altre considerazioni, innanzitutto d’uso:

Altri produttori/provider – Si verifica la terminologia “ufficiale” usata da chi è già presente sul mercato: ad esempio, Google e Microsoft hanno optato per il prestito di genere femminile, la cloud (anche se con alcune incongruenze d’uso), mentre IBM preferisce il maschile, il cloud; Apple descrive il proprio servizio iCloud evitando il prestito, riservato al nome proprio, e usando la metafora della nuvola.
Early adopter e influencer Si analizza la terminologia usata da chi ha introdotto e da chi sta diffondendo il concetto nel mercato: in questo caso si può notare che è privilegiato il prestito e che la frequenza di il cloud è nettamente superiore a quella di la cloud (cfr. ad esempio vari articoli pubblicati ieri).

Si prosegue con valutazioni sul sistema concettuale in cui andrà usato il termine e sulla coerenza con la terminologia esistente, quindi con eventuali considerazioni linguistiche.
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Genere grammaticale

L’aspetto grafico e la pronuncia del forestierismo influenzano l’assegnazione del genere: in base alle informazioni disponibili si potrebbe concludere che in italiano la parola cloud è percepita soprattutto come sostantivo maschile. Non credo però che in questo caso si tratti solo di una questione di forma, perché altrimenti non si riuscirebbe a spiegare come mai, in un ambito diverso, una precedente terminologizzazione di cloud è stata recepita in italiano come prestito unicamente femminile: sto pensando a cloud nel senso di “rappresentazione grafica di dati testuali”, come ad es. in la tag cloud e la word cloud.
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Uno o più concetti?

Tornando all’esempio iniziale, ho l’impressione che chi ha optato per il cloud  lo consideri un sinonimo di cloud computing, ossia un singolo concetto descritto da due termini simili, mentre chi preferisce la cloud pensi a un’“area virtuale” che contiene le risorse del cloud computing, ossia due concetti diversi. Chi ha ragione? Non è possibile dirlo, anche perché in inglese, come faceva notare BIK Terminology, i concetti relativi al cloud computing (e quindi i termini che li designano) non sono ancora definiti chiaramente ma continuano a evolversi.

Aggiornamento: ho aggiunto alcuni dettagli in Cloud e lessico comune.
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In conclusione…

In attesa che la situazione diventi meno nebulosa, credo che in italiano il cloud e la cloud continueranno a coesistere. Chi si trova a operare con questa terminologia dovrà quindi fare le valutazioni del caso per decidere la forma più adatta al concetto descritto e al proprio contesto.   


Vedi anche: Font è maschile o femminile? e Sandbox.

Aggiornamento dicembre 2011: per approfondire l’argomento cloud e cloud computing, un articolo di Apogeonline, Cloud, a chi e perché conviene la nuvola, dove si può notare che in italiano cloud viene ormai usato anche con funzione aggettivale, ad es. in servizio cloud, modello cloud, applicazione cloud ecc.

8 commenti su “il cloud e la cloud”

  1. .mau.:

    non garantisco che i miei datori di lavoro abbiano fatto tutta quest’analisi 🙂

    Ciò detto, io in effetti sento “cloud” come abbreviazione di “cloud computing” e ci metto il maschile anche se paradossalmente “computing” sa di elaborazione e quindi sarebbe femminile. È però possibile che “la nuvola” soppianterà il prestito inglese, il termine mi sembra abbastanza piacevole all’orecchio da poter attecchire.

  2. Licia:

    @.mau., sono proprio curiosa di vedere gli sviluppi, in particolare capire se l’adozione del calco nuvola possa essere in alcun modo influenzata dalle connotazioni di imprecisione e problematicità che potrebbero venire da espressioni come vivere / avere la testa tra le nuvole, cadere dalle nuvole, nuvole all’orizzonte ecc.

    In inglese under a cloud of (suspicion, gloom ecc), cast a cloud, clouds on the horizon, head in the clouds non sembrano aver avuto alcun effetto e comunque nell’uso metaforico c’è anche il significato positivo, come in be on cloud nine ed every cloud has a silver lining.

  3. linus:

    Comunque se si cerca su google “il cloud” e lo si confronta con “la cloud” abbiamo 870.000 occorrenze del primo caso e 160.000. Se a “il cloud” si aggiunge telecom col segno meno davanti (togliendo le occorrenze date dalla pubblicità) ne abbiamo comunque 616.000, quindi vince il maschile anche a prescindere scelta di marketing

  4. Marco:

    Solo e assolutamente “il cloud”! (Per cloud computing). E sempre con la minuscola.
    Come si sa, Microsoft ha spesso “toppato”, pensiamo a “un e-mail” usato al maschile…
    La “Nuvola Italiana” di Telecom non mi ispira nessuna fiducia, e mi sembra un nome orrendo per un prodotto tecnologico.

  5. Licia:

    @linus, il problema della ricerca in Google è che se si cerca il cloud è difficile escludere le occorrenze di il cloud computing, locuzione indiscutibilmente maschile come tendono a essere i prestiti che  finiscono in –ing ma sono del tutto d’accordo che la netta prevalenza del maschile è ormai palese (per una ricerca più ristretta si può provare con “il cloud di”e “la cloud di che possono dare un’indicazione dell’uso quando ci si riferisce a chi offre questo tipo di servizio).

    @Marco, quello di email è uno degli esempi tipici, assieme a font, di coesistenza dei due generi, documentata anche dalla maggior parte dei dizionari italiani. In questo caso si tratta ormai solo di gusto personale (email = messaggio o mail = posta?) e non di “giusto” o “sbagliato” (per me, ad esempio, email è maschile  😉 ).

    Non posso parlare a nome di Microsoft ma credo che vada detto che nella maggior parte dei prodotti vengono tuttora usati i termini posta elettronica e messaggio e non email / mail. Probabilmente stai pensando a qualche altro produttore di software?

  6. vabhe:

    @Marco
    Oggi ho fatto una riunione con qualcuno che utilizzava il termine solo al maschile: mi suonava malissimo. Così ho cercato su internet e ho trovato questo articolo.
    Sono in accordo con le conclusioni dell’articolo.
    Memore delle tag cloud uso il termine al femminile quando mi riferisco al luogo “i dati sono sulla cloud”. Uso il maschile la formula “cloud computing” ma in questione, qui, è computing.
    Ovvio, questa è la mia percezione.
    Tirando le somme rimane che mi spiace adottare un’altro termine inglese…

  7. Il sesso delle nuvole | Parer:

    […] Sul blog Terminologia etc., un articolo si interroga sul perché nella lingua italiana non si sia imposto l’utilizzo di un solo genere per l’utilizzo della parola cloud. Alla base della scelta del maschile o del femminile, secondo l’autore […]

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