Falsi amici: idiosyncrasy ≠ idiosincrasia

[febbraio 2011] Oggi Wikileaks è di nuovo al centro dell’attenzione per ulteriori rivelazioni sul governo italiano. In molti riportano questo commento dell’ex ambasciatore americano Spogli:

La combinazione tra declino economico e idiosincrasie politiche ha spinto molti leader europei a denigrare i contributi italiani, e di Berlusconi.

Leggendolo, mi è venuta la curiosità di confrontarlo al testo originale:

The combination of Italy’s economic decline and political idiosyncrasies have caused many European leaders to denigrate the contributions of Berlusconi and Italy.

Come immaginavo, c’è un errore di traduzione dovuto a un falso amico:

in inglese idiosyncrasy descrive le caratteristiche peculiari di un individuo o di un gruppo, di solito caratterizzate da comportamenti insoliti o inaspettati e non condivise da altri [Longman Dictionary of Contemporary English e Oxford Dictionaries]
in italiano idiosincrasia equivale a “incompatibilità, avversione, ripugnanza verso determinati oggetti, per lo più astratti, verso situazioni o anche persone”  [Vocabolario Treccani]  

Se non si conosce la differenza, si possono trarre conclusioni sbagliate e infatti basta una ricerca veloce per trovare errori di interpretazione alquanto evidenti, come questo:

Detta fuori dal linguaggio dei diplomatici: agli altri capi di Stato e di governo occidentali, Berlusconi sta talmente sulla balle («idiosincrasie») che non vogliono più averci niente a che fare. A noi invece è utile, quindi ci turiamo il naso.

In realtà il commento americano non riguarda eventuali ostilità verso la persona Berlusconi ma osserva che le peculiarità della linea politica italiana creano perplessità.

Vedi anche: Wikileaks: cablo(grammi), telegrammi, documenti?

5 commenti su “Falsi amici: idiosyncrasy ≠ idiosincrasia”

  1. Luigi Muzii:

    Cliccando due volte su “idiosyncrasy” il Ragazzini propone idiosincrasia. Passando dalla voce inglese a quella italiana di Wikipedia, si ottiene idiosincrasia. Il Sansoni on line (Corsera) propone anch’esso idiosincrasia. Bisogna consultare il Picchi (Hoepli) per trovare “fisima, fissazione, mania, capriccio, eccentricità, peculiarità, particolarità, comportamento insolito o strano, tratto caratteristico).
    Insomma, non si può pretendere da un giornalista che sia in possesso degli strumenti linguistici necessari a cavarsi d’impaccio in situazioni come questa.
    Peraltro, l’uso dell’equivalente corretto avrebbe fatto molto comodo ai sostenitori del Presidente del Consiglio dei Ministri, che, invece, hanno taciuto.

  2. Licia:

    @Luizi Muzii: forse nel caso del giornalista ma non in quello di un eventuale traduttore. Secondo me non è una questione di dizionari bilingui (non li avevo consultati perché preferisco i monolingui, grazie di avere fatto la verifica) quanto di padronanza della lingua di partenza e di quella di arrivo: in inglese idiosyncrasy è una parola abbastanza comune e osservandone l’uso in contesto un professionista abituato a ragionare sulla lingua dovrebbe dedurre che i significati in inglese e in italiano non coincidono, indipendentemente da quello che non dicono i dizionari.

  3. British:

    (Tra l’altro Spogli non ha sbagliato a coniugare il verbo “to have” al plurale, in questo caso?)

  4. Licia:

    @British: sì, è un esempio di concordanza a senso (o, per usare paroloni, sillessi), accettabile nel linguaggio parlato mentre in quello scritto sarebbe preferibile la concordanza grammaticale.

  5. Licia:

    Segnalo che nel Vocabolario Ragazzini 2014 la voce idiosyncrasy è stata rivista e corretta:

    (consultabile facendo doppio clic sulla parola, grazie alla funzionalità ZanTip)

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